Valanga laborista è il trionfo di Blair di Enzo Bettiza

Major abdica, per i conservatori è la sconfitta più pesante dal 1906: solo 165 deputati contro i 419 del vincitore Major abdica, per i conservatori è la sconfitta più pesante dal 1906: solo 165 deputati contro i 419 del vincitore Valanga laborista, è il trionfo eli Blair La sfida del nuovo premier. «Inghilterra, ti cambierò» TRIPUDIO E FAIR PLAY LONDRA. E' stata un'elezione ìr^fK^9 LONDRA. E' stata un'elezione da primato. Conquistando 419 seggi su 659, e lasciandone appena 165 ai conservatori (che ne hanno persi 177) e 46 ai liberal-democratici, i laboristi di Tony Blair hanno conseguito la più grande vittoria nella storia del Labour. Hanno, cioè, conquistato la più imponente maggioranza parlamentare - 179 seggi - che si sia vista dal lontano 1935.1 conservatori, al contrario, non crollavano ad un numero così basso di seggi dal 1906. Peggio, hanno avuto una percentuale di voti (31,4 per cento) al cui confronto - per trovare un dato peggiore - occorre risalire al 1832 e alla sconfitta del Duca di Wellington. Mentre Blair ha avuto il 45 per cento. Blair ora assicura che cambierà l'Inghilterra, Major, sconfitto con una severità prevista dai sondaggi ma non dagli analisti, ha già annunciato che si dimetterà «al più presto» dalla carica di leader dell'opposizione. Benedetto, Ciriello Galvano, Grame!lini, Novazio e Rampino ALLE PAG. 2,3.4 E 5 NLONDRA IENTE da fare. Il tappo dello champagne nel quartier generale dei laboristi non salta, sembra saldato al collo della grossa bottiglia mentre lo stato maggiore del neo primo ministro britannico Tony Blair applaude, ma con qualche apprensione. Il vino della vittoria resta infatti chiuso e sigillato. Nessuno porta uno schiaccianoci (miracoloso per queste evenienze) e quando il giovanottone biondo con la maglia rossa e i capelli a coda di cavallo scuote la magnum, ecco che il tappo si tronca e non se ne parla più. Sconcerto in sala. Sarà un buon segno? Tutti ridono per scaramanzia e qualcuno dal fondo grida: «Noi laburisti non abbiamo confidenza con lo champagne». Ma, questo del brindisi rinviato, quella colluttazione con lo champagne ribelle, è stato l'unico, assolutamente l'unico neo della vittoria a valanga dei laboristi che hanno conquistato l'intera Gran Bretagna e l'hanno poi spinta nelle strade a impazzire, bere, ballare, cantare nelle piazze e lungo i fiumi, nelle case private e nelle sedi elettorali, ovunque ci fosse una luce accesa, ovunque una luce si spegnesse. Paolo Guzzanti continua a PAG. 3 terza colonna . » Mfe kljM^I *Ì#R1 "W*^ , il-.- WW&*m&W< . Il nuovo primo ministro britannico Tony Blair festeggiato a Downing Street L'EUROPA L'EUROPA E L'ENIGMA INGLESE LA schiacciante vittoria dei laboristi in smoking certamente pone agli inglesi la questione della sopravvivenza, dopo quasi ventanni di thatcherismo, dei risultati positivi che la rivoluzione conservatrice è riuscita a conseguire e, addirittura, a migliorare con l'oculata quanto sfortunata gestione Major. Ma, mentre parte dell'elettorato britannico si chiede se il meglio del thatcherismo sarà in grado di continuare anche nelle vesti dell'agile e disinvolto neolaborismo di Tony Blair, gran parte degli europei continentali si pone un'altra domanda: il trionfo laborista eliminerà, attenuerà o erediterà macchinalmente la vecchia ostilità thatcheriana nei confronti dell'integrazione economica e politica dell'Europa? Insomma, mentre i tories subiscono in Gran Bretagna il peggior risultato del secolo, mentre le ombre della Thatcher e del suo grigio successore tramontano segnalando la fine di un'epoca, il continente europeo, l'Europa di Maastricht troveranno in Blair un alleato cauto ma sincero oppure un compagno di strada insidioso e insincero? La storica svolta inglese, d'altronde, non è che l'anello più pesante, più incisivo, di una catena di prove elettorali europee nelle quali la posta di Maastricht, se non sempre visibile, è stata e resterà pur sempre presente e percettibile. Dall'imminente ballottaggio dell'11 maggio in Italia, che potrà subire un insidioso condizionamento da parte di due forze politiche - Lega e Rifondazione - indifferenti o tiepide sulle scadenze di Maa- Enzo Bettiza continua a PAG. 4 sesta colonna

Persone citate: Ciriello Galvano, Fair, Novazio, Paolo Guzzanti, Rampino, Thatcher, Tony Blair