«Più facili i trapianti»

«Più facili i trapianti» Decreto approvato in Senato: obbligo di dichiarare la propria disponibilità alla donazione degli organi «Più facili i trapianti» Passa ilprincipio del silenzio-assenso ROMA. Si chiama «silenzio-assenso informato», ed è una rivoluzione che ci tocca tutti da vicino, perché riguarda i trapianti di organi. Ieri infatti il Senato ha approvato a larga maggioranza il decreto legge che modifica la normativa sui prelievi. Il testo - che non ha subito sostanziali modifiche rispetto a quello della commissione passerà ora all'esame della Camera. D'ora in poi saremo tutti potenziali donatori d'organi. Però con le garanzie previste dal «silenzio-assenso informato»: dovremo cioè esprimere in vita la nostra scelta. Il «sì» o il «no» andranno registrati sulla tessera sanitaria. Chi non lo farà sarà considerato come donatore, e quindi sarà possibile procedere al prelievo. E' l'articolo 2 del decreto legge che lo prevede. Dopo aver ribadito la liceità del prelievo di organi (escludendo però i tessuti cerebrali e le gonadi), la norma impone di «richiedere a tutti i cittadini aventi capacità di agire di manifestare la propria volontà favorevole o contraria al trapianto». Non si potrà invece procedere senza l'assenso dei familiari nei casi in cui il soggetto non abbia ricevuto l'invito ad esprimere la propria volontà (circostanza che sarà verificata sulla tessera sanitaria). E sono previste delle modalità che permetteranno ai familiari di presentare un'eventuale dichiarazione di volontà contraria del loro congiunto nel caso in cui questi non abbia espresso la sua scelta, e le modalità per il prelievo di organi da chi in vita non aveva capacità di agire. In questo caso si riconosce la possibilità di opposizione al prelievo da parte di chi aveva la rappresentanza legale del defunto. «La legge intende promuovere una cultura della donazione responsabile e liberamente scelta», ha detto Ferdinando Di Orio (cristiano sociale), relatore del provvedimento, che ha ricordato il parere favorevole della Chiesa ai prelievi. «Verrà chiesto ad ogni cittadino di esprimere in piena autonomia la propria disponibilità o non disponibilità a donare gli organi a scopo di trapianto. Sarà solo quella dichiarazione ad essere valida, non il parere dei parenti, come accade ora. Non ha senso perciò dire che questa legge trasforma i cittadini in "donatori per forza". Si richiede al contrario una dichiarazione esplicita proprio per garantire il rispetto della volontà di ognuno». In Italia nel 1996 sono stati fatti poco meno di 2 mila trapianti. Ma ogni anno entra il lista d'attesa un numero di pazienti almeno doppio, con il risultato che oggi almeno 7 mila pazienti aspettano di ricevere un organo per poter continuare a vivere (ma per l'associazione Nord Italia Trapianti sarebbero 12 mila). L'attesa media per un trapianto è di 15 mesi e la probabilità di ricevere un rene per un trapianto è in media del 40% e del 60% dopo trecinque anni di attesa. «Un passaggio importante per avviare la necessaria riorganizzazione di un settore troppo a lungo penalizzato da un grave vuoto legislativo». Così ha commentato Rosy Binai, ministro della Sanità, ricordando che «non a caso è in di- rittura d'arrivo anche il disegno di legge sulla nuova rete dei servizi che dovrà garantire su tutto il territorio nazionale un'efficace risposta ai bisogni dei malati in attesa di trapianto». Il ministro ha promesso una campagna di informazione e sensibilizzazione dei cittadini, «per sviluppare un'ampia e solidale cultura della donazione che ci collochi agli stessi livelli di solidarietà che si registrano in Europa». Mentre infatti l'Italia può contare ogni anno su 11 donatori per milione di abitanti, la media europea è di circa quindici, e alcuni Paesi sfiorano i 30 con un numero di trapianti triplo rispetto al no¬ stro. Le reazioni. Favorevole Pio Bove del Forum nazionale di alcune associazioni di malati: «La normativa sicuramente riesce a contemperare le esigenze garantiste dei cittadini con i doveri di solidarietà che si hanno verso i membri più deboli della nostra società». Contrario il senatore di An Riccardo Pedrizzi (ma i suoi colleghi di partito erano tutti favorevoli): «Si tratta dell'espropriazione del diritto a disporre del proprio corpo». Contraria anche la Lega nazionale contro la predazione di organi e la morte a cuore battente, e Massimo Consoli, uno dei fondatori del mo¬ vimento omosessuale in Italia: «La massa della popolazione non sa e non saprà mai cosa significa "silenzio-assenso informato"». «Fortemente negativo» il giudizio di Franca PeUini, presidente dell'associazione nazionale emodializzati (Aned). «Si è messo in piedi un castello burocratico immane che se non riuscirà a funzionare rimetterà in gioco le attuali normative. Inoltre questa legge non dà una lira alla promozione dei trapianti ma li spreca in carte per notificare la richiesta di scelta di volontà». Brunella Giovara ÌJmÈh edia per un trap SOSTI1 UT!©N5 91 ORGANI DAL 1V93A11996 SONO STATE EFFETTUATE ««2» SOSTITUZIONI D'ORGANO (RENE, CUORE, POLMONI, FEGATO, PANCREAS] COSI' SUDDIVISE: - I1S4N£L'93 - 149* NEL '94 - 18** NEL '95 - IMI NEL'96 FABBISOGNO TRAPIANTI DI CUORE: 3400 UNITA FEGATO: 500 UNITA' POLMONE: 500 UNITA' SONATORI NEL 1004 ERANO 430 NEL 1004 ERANO «14 - ITALIA: ti DONATORI PER MILIONE DI ABITANTI - MEDIA EUROPEA: 15 DONATORI PER MILIONE DI ABITANTI - It RECORD SPETTA ALLA SPAGNA CON 27 DONATORI PER MILIONE DI ABITANTI Chi si oppone dovrà denunciarlo sulla tessera sanitaria «P

Persone citate: Bove, Brunella Giovara, Ferdinando Di Orio, Massimo Consoli, Riccardo Pedrizzi, Rosy Binai

Luoghi citati: Europa, Italia, Roma, Spagna