Domani nuovo governo già al lavoro di F. Gal.

Domani nuovo governo già al lavoro Domani nuovo governo già al lavoro Un sistema semplice, che favorisce l'efficienza LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE La semplicità è il più grande pregio delle elezioni inglesi, che a poche ore dalla chiusura dei seggi già proclamano un vincitore. E' il pregio del sistema uninominale semplice - senza premi, quote, calcoli, avanzi - che dà la vittoria, in ogni circoscrizione, al candidato che abbia raccolto il maggior numero di voti. Lo sconfitto - che abbia un distacco di un voto o di diecimila voti - è sconfitto. Pregio ma anche limite del sistema, così punitivo per i partiti minori: gli stessi liberal-democratici potranno vincere una ventina di seggi - dove, appunto, sono il primo partito - mentre con altri sistemi, per esempio quello proporzionale che Blair si è impegnato a introdurre in un imprecisato futuro e in imprecisati termini, il loro 12-13% di voti darebbe almeno 80 dei 659 seggi oggi in palio. Ma la semplicità - giornata unica di voto, dalle 7 alle 22 - continua anche dopo. Lo spoglio avviene subito, circoscrizione per circoscrizione. E mentre gli exit-poli fatti tacere per legge fino alla chiusura dei seggi già dichiareranno cinque minuti dopo come l'elezione potrebbe finire, i primi risultati concreti dovrebbero arrivare verso la mezzanotte, la maggior parte degli altri entro le 2. Quando gli inglesi si sveglieranno, domattina, avranno già il risultato definitivo. Il passaggio delle consegne è altrettanto rapido e lineare. Già domattina, sempre ammesso che Blair vinca come indicano gli ultimi sondaggi, il 10 di Downing Street sarà sgomberato da un rapido intervento di imballatori e camion per portar via le masserizie e i documenti privati di John Major. Nel pomeriggio Tony Blair vi s'installerà, subito dopo la rituale visita a Buckingham Palace per la nomina da parte della regina. Domani stesso, dopo una rapida serie di consultazioni, il nuovo premier annuncerà l'elenco dei ministri e comincerà a governare il Paese. Il sistema è fatto per dare maggioranze assolute. Ma non sempre funziona, sebbene in questo caso il vantaggio di Blair dovrebbe essere tale da garantirgli non una maggioranza ma una «valanga» (si parla di almeno 100 seggi di vantaggio). In caso di stallo è prerogativa della regina risolverlo: affidando il governo a chi abbia la maggioranza relativa e una buona chance di raccogliere un sufficiente numero di alleati: in modo pragmatico, senza «esplorazioni» e giochi di corridoio. Le ultime nomine - i sottosegretari verranno fra sabato e domenica, quando la macchina del governo Labour sarà ormai in pieno movimento (e infatti già lunedì il nuovo cancelliere dello Scacchiere, Gordon Brown, dovrà incontrare il governatore della Banca d'Inghilterra per discutere il futuro dei tassi). Giovedì, a una settimana dalle elezioni, i nuovi deputati giureranno. Il mercoledì seguente, con il discorso della regina, il governo enuncerà le leggi che intende introdurre nel primo anno di legislatura: l'attesa e controversa «rivoluzione del New Labour». [f. gal.]

Persone citate: Gordon Brown, John Major, Tony Blair

Luoghi citati: Londra