«No, solo un'idea sciocca» di Maria Grazia Bruzzone

La Malfa: non vanno scordate le colpe storiche dei Savoia «No, solo un'idea sciocca» La Malfa: non vanno scordate le colpe storiche dei Savoia ROMA. Repubblicano, e da sempre contrario al rientro dei Savoia in Italia, Giorgio La Malfa non cambia idea dopo il disegno di legge presentato dal governo. Dice: «Mi sembra un'idea sciocca, come spesso capita». Addirittura sciocca? «Sì, perché non vedo l'urgenza di dare questo segnale. Non è che in questo modo si pacifica l'Italia. E in nessuna agenda ragionevole dei problemi di questo Paese si trova scritto che i poveri eredi maschi di casa Savoia debbono poter entrare in Italia». Eppure in Parlamento giacciono diversi disegni di legge in proposito. «Infatti questa è la seconda considerazione che faccio: che cosa c'entra il governo?». Prodi ha appunto presentato un disegno di legge. «Ma ima materia di questo genere è tipicamente di iniziativa parlamentare. Io dico: il governo amministri quel che deve, o può. Se poi i parlamentari, riflettendo un'opinione pubblica - che in questo caso non c'è - decidono di cambiare una norma transitoria della Costituzione per far tornare i Savoia, lo facciano». Insomma, l'iniziativa di Prodi non le va proprio giù. «Con tutte le cose importanti di cui avrebbe da occuparsi, che il governo del professor Prodi se ne esca oggi con una proposta del genere, lo trovo abnorme, e anche un pochino ridicolo. Oltre al fatto che dovrà chiedere di sostenerla alla sua maggioranza. Che non sarà certo tutta entusiasta». Esponenti del Polo sostengono che Prodi lo abbia fatto per racimolare voti al centro, magari a Torino. «Sarebbe un aggravante ulteriore, se fosse vero». E secondo lei è vero o no? «Non ho un'altissima opinione di questo governo, ma non posso neppure pensarlo». Se fosse una mossa elettorale, come la giudicherebbe? «Maldestra, rozza e forse addirittura controproducente, credo e mi auguro. E poi, immaginare che Prodi pensi di far prendere voti a Castellani con quella legge, via, mi sembra anche un insulto ai torinesi». Lamberto Dini, tempo fa, ha pranzato con Vittorio Emanuele. E lei milita nello stesso gruppo parlamentare. «Ciascuno dice e fa quel che crede. E io la penso diversamente». Come la pensa? «A mio avviso le colpe dei Savoia sono profonde e non vanno dimenticate. Il favore al fascismo, l'8 settembre e il re che scappa sono cose che pesano nella memoria storica dell'Italia. Io, a differenza di Violante, sono contro ogni riconciliazione». Molti storici ritengono che ormai il ritorno dei Savoia non sarebbe più un fattore di instabilità. «Ma Leo Valiani, qualche tempo fa disse "non vorrei che a quei tifatoli di caos del nostro Paese si aggiungesse anche qualcuno che si crede il re Leka d'Albania e pensasse di andare in giro a raccogliere consensi e mettersi a fare l'agitatore"». Lei vede questo rischio? «Lo ha visto Valiani, che oltre a essere uno storico è uno che la politica la capisce». Maria Grazia Bruzzone Giorgio La Malfa repubblicano

Luoghi citati: Italia, Roma, Savoia, Torino