Cedola e valore del fondo

Cedola e valore del fondo Cedola e valore del fondo Chi desidera risposte in tema di risparmio e investimenti, banca, casa, fìsco, pensioni e previdenza scriva a: Tuttosoldi via Marenco 32 10126 Torino •w ti ORREI chiedere qualche 1/ chiarimento sul funzio1/ namento dei fondi comu■ ni. Ho investito in un fon_I_ldo obbligazionario puro italiano, che nel corso dell'anno ha registrato variazioni di 20-30 lire, realizzando un misero 4,21% annuo, che ora s'è ridotto a zero, per un brutto scivolone del mercato. In banca mi hanno detto che il capitale tornerà ad essere quello di prima dello scivolone, dopo che gli interessi maturati saranno reinvestiti con relativo aumento delle quote del fondo. E' questo il meccanismo? Mi chiedo: se avessi scelto di non capitalizzare gli interessi, questi mi sarebbero stati liquidati con la cedola? Così, invece, sono serviti a mantenere invariato il capitale investito da inizio '96. Attilio Cozzani - La Spezia Punto primo: i fondi sono una modalità di investimento che ha, come concetto base, la variabilità. La bravura dei gestori e l'andamento («gli scivoloni») dei mercati sono i motori di questa naturale variabilità. Punto secondo: dire che «il capitale tornerà ad essere quello di prima dello scivolone dopo che gli interessi maturati saranno reinvestiti con relativo aumento delle quote» è un modo un po' semplicistico per far capire che i fondi sono «penalizzati» rispetto ai singoli titoli di Stato proprio per la loro trasparenza. Mentre le quote dei fondi infatti vengono valorizzate quotidianamente per legge (vuol dire che ogni giorno il gestore deve «tirare le somme» del patrimonio in gestione, indicando per ogni titolo il valore di borsa come se l'avesse venduto), il risparmiatore che possiede un singolo Cct o Btp non si preoccupa di fare la stessa operazione, cioè non guarda qual è la quotazione e non fa, di conseguenza, il raffronto con la quotazione precedente «lo scivolone». Di- sto del '92. Anche in questo caso, comunque, per tutte le tranches successive di uno stesso titolo il prezzo valido ai fini fiscali è quello dell'asta della prima tranche. A CURA DI GLAUCO MAGGI Un buon investimento ma senza quotazione Ho acquistato per 600 milioni un'emissione in Eurolire della Banca Mondiale (AAA+AAA), le cui caratteristiche sono: durata decennale, cedola semestrale per i primi 2 anni al 9,50%, in seguito il coupon verrà calcolato con la formula del 19,50% - Libor x 2, l'emittente potrà esercitare la facoltà di rimborso anticipato al terzo anno, prezzo di emissione 101,20, importo dell'emissione: 500 miliardi poi aumentato a 600, capofila Credit e Citibank, tipo di emissione: fixed-reverse floater con cali option. Io ho acquistato tale importo al prezzo di 100,5 comprensivo di commissioni bancarie. Starò nell'emissione solo per i primi 2 anni, poi venderò oltre la parità, onde evitare che dopo i 3 anni, in caso di rialzo dei tassi e, quindi, di Libor, la società emittente eserciti la cali option. Cosa ne pensate? E dove posso trovare le quotazioni giornaliere? Disinvestendo, quale garanzia di liquidità potrei avere? L. P. - Torino Prezzo di emissione dei «Certificati» re che «gli interessi maturati saranno reinvestiti con relativo aumento delle quote» è insomma un modo un po' approssimativo per far intendere che, quando arriveranno a scadenza, i titoli presenti nel portafoglio non evidenzieranno più l'andamento negativo della quotazione e realizzeranno, appunto, «gli interessi». Che è quello che capita a chi porta a scadenza un Cct o un Btp: riceverà le sue 100 lire del rimborso (dopo ovviamente aver incassato le cedole) e non gli importa nulla sapere che, prima di quella data, la quotazione è stata magari di 90 o di 110 lire. Quanto all'ultima domanda «se avessi scelto di non capitalizzare gli interessi, questi mi sarebbero stati liquidati con la cedola?» la risposta è no: attenzione, però, nei fondi a distribuzione dei proventi si parla di «interessi» in modo improprio. Infatti ogni società di gestione decide l'importo della cedola In base a quanto stabilito dal regolamento del fondo, e non necessariamente tale importo è la somma di interessi e plusvalenze ottenuti con l'attività di gestione. Una volta stabilita la cedola, la sua distribuzione ai sottoscrittori incide sul valore della quota. In altre parole, al momento dello «stacco», se una quota vale 10.200 lire e viene stabilito di pagare una cedola di 120 lire, il valore della quota «ripartirà» da 10.080 lire. Quelle 120 lire, moltiplicate per il numero di quote del risparmiatore, se vengono reinvestite in nuove quote dalla quotazione «decurtata» riportano in pratica alla pari il valore del capitale (l'investitore avrà più quote ma con una quotazione più bassa). Non avendo trovato alcuna raccolta dei prezzi di emissione dei titoli di Stato, vorrei sapere, per verificare se sono corrette le ritenute fiscali applicate sugli scarti di emissione dei sottoindicati 11 Cct acquistati sul mercato secondario e già rimborsati, se sono esatti i prezzi di emissione indicati a fianco di tali Cct. Vorrei altresì sapere perché taluni di tali Cct hanno prezzi di emissione uguali dal momento che, per quanto mi risulta, ogni asta presenta un proprio prezzo di emissione diverso da quelli delle altre aste. N. Bergonzini - Roma La raccolta storica del prezzo di emissione dei titoli pubblici è disponibile presso il Servizio Mercati Monetario e Finanziario della Banca d'Italia. Da questa risulta che i prezzi indicati sono esatti. Quanto alle modalità di determinazione del prezzo, fino al maggio del '90 i Cct sono stati emessi tramite collocamento con offerta pubblica a prezzo fìsso. Per questo nel caso dei Cct 12894, 12897, 13052, 13069 e 13079, il prezzo valido ai fini fiscali coincide con quello di emissione. Nel luglio '90 la tecnica di collocamento è stata rivista con l'introduzione di un prezzo «base» d'asta che veniva determinato dal Tesoro nel decreto di emissione ed era considerato come rilevante ai fini fiscali per tutte le tranches di uno stesso prestito, come nel caso dei rimanenti Cct. Il sistema attuale di emissione, con l'asta sul prezzo, risale all'ago¬ ~r\\ UANTE volte si sente parI ! lare di «concorso di colpa» Ila seguito di incidente stra1 I dale? Molte, specie quando Y " protagonisti (e vittime) V dell'incidente non trovano accordi sulle responsabilità. In tali situazioni è possibile che scatti il «concorso di colpa». Ciò significa che ai danneggiati verrà risarcito, in genere, il 50% del danno. PERCENTUALE DIVERSA Accade anche che la percentuale sia diversa: se, per esempio, chi proviene da destra viaggia a velocità sostenuta tanto dal demolire l'auto che giunge da sinistra, il guidatore di quest'ultima può invocare la concorsualità perché l'alta velocità della controparte, rende antieconomica la riparazione del veicolo. In simili situazioni si può verificare che chi non ha dato la precedenza, ottenga, per ipotesi, un indennizzo del 30%. Il titolo obbligazionario da lei sottoscritto è ottimo e affidabile, ma non ha una quotazione ufficiale. Le quotazioni sono soltanto rilevabili attraverso le pagine elettroniche elaborate dalla Reuter (circuito Ztnp), per conoscerle deve rivolgersi alla sua banca. Il controvalore del disinvestimento potrà esserle accreditato entro 5 giorni al massimo dal momento dell'ordine. Hanno collaborato: ANTONELLA DONATI GIANLUIGI DE MARCHI La telefonata arriva qui al tuo numero, riparte e arriva dove vuoi tu. ra

Persone citate: Attilio Cozzani, Bergonzini, Cedola, L. P.

Luoghi citati: La Spezia, Roma, Torino