GALLERIA FOGOLA Esposti schizzi disegni olii a quarant'anni dalla morte

GALLERIA FOGOLA GALLERIA FOGOLA L'ESTETISMO DI ROSAI Esposti schizzi, disegni, olii a quarantanni dalla morte casione incontrò Marinetti, Carrà, Soffici. Ma l'irruenza e il dinamismo dell'arte futurista fu solo una parentesi nell'attività di Rosai: infatti, molto presto, l'artista tornò a temi classici come il paesaggio e il ritratto. Il lavoro di Rosai è sempre un lungo esercizio, carte e /// dito un olio di Ottone Rosai Il pittore fiorentino (a sinistra) morì a Ivrea nel 1957 schizzi, per arrivare alla realizzazione della composizione sulla tela; uno studio attento della stesura del colore, un essenziale equilibrio tra forme e linee appena accennate. Tutte le immagini, i paesaggi e i volti, hanno forti legami con tutta la storia della pittura. I ritratti: Mussolini, Mon¬ tale, Pratolini sono quasi caricature anche se rappresentati, ogni volta, con tratti equilibrati e mai eccessivi. «Temi e personaggi - scrive lo storico Paolo Fossati - sono passati a un filtro di estetismo che offre a Rosai le armi migliori del suo lavoro, perché, nell'abbondanza delle opere prodotte, quel volere rendere alti di registro, rigorosi temi e situazioni lo obbliga a immergerli in un "liquido di cultura" da Masaccio a Cézanne, da Rousseau alla pittura ottocentesca». Lisa Parola Ottone Rosai Fògola, piazza Carlo Felice 19 Orario: 10/19,30, dom. 10,30/13 lun. 15/19,30. Tel. 531.570 Fino al 10 maggio PROGETTI GIOVANI L'arte sparsa in città: da Caselle all'Università, dal Teatro Regio alla sede del Centro Congressi Torino Incontra. E' questo l'obiettivo della prima edizione del premio nazionale «Torino incontra... l'arte» promosso dall'omonimo Centro Congressi con la collaborazione organizzativa dell'Associazione Artegiovane di Torino. I giovani artisti italiani, tutti rigorosamente al di sotto dei 35 anni di età, sono chiamati a realizzare progetti e bozzetti di opere che potranno essere esposte in alcuni luoghi della città. «Un modo - dicono gli organizzatori - per mettere a confronto la realtà artistica con realtà produttive, sociali ed altri campi di sapere». Il termine ultimo per la presentazione dei progetti è il 15 maggio. I requisiti per i partecipanti sono: vivere ed operare in Italia, essere presentato da una galleria e aver realizzato, negli ultimi due anni, almeno una mostra personale. Le quattro opere vincitrici, che verranno presentate entro il 30 giugno, saranno installate in autunno nei quattro luoghi prescelti e riceveranno un premio di 5 milioni ciascuna. [1. p.] «Torino incontra... l'arte» Associazione Artegiovane via Santa Chiara 10. tel. 4364976 GLI ARTISTI AMANO VIVERE E LAVORARE A TORINO «Fare Territorio. Vive e lavora a Torino» è un progetto Lungo dodici mesi. All'Unione Culturale, su una parete è stata appesa una mappa della città e sopra, con piccole bandiere (la foto ne mostra alcune), sono riportati i luoghi dell'arte: gallerie, associazioni, studi artistici, residenze di operatori. Per un anno verranno raccolti dati, per poi riunirli tutti in un archivio permanente che verrà aggiornato nel tempo. Giorgina Bertolino e Luisa Perlo, le due critiche che hanno dato il via al progetto, hanno distribuito oltre 500 questionari a chi in città produce, scrive e organizza arte. Pochi dati: nome, indirizzo, e niente anno di nascita, per evitare i soliti giovanilismi. E poi qualche domanda: ha vissuto fuori città? dove?, dove vorrebbe vivere? E infine: quale «sogno nel cassetto» per Torino? «Abbiamo pensato di offrire un utile servizio ma anche una "carta per riflettere" - spiegano le due critiche - per rendere visibile l'incidenza dell'arte sul territorio». Le risposte ai questionari sono, al momento, 105: molti artisti, un buon numero di operatori, qualche galleria. E cosa ne viene fuori? Un centro città pieno zeppo di bandiere colorate che pian piano si diradano vèrso le periferie: poche le presenze nella cintura. Sono inoltre esposti i primi dati; ancora insufficienti per una lettura precisa. Ma un elemento chiaro e quasi sorprendente è che la maggior parte degli intervistati vuole vivere a Torino. E il dubbio che sorge è se la città sia ancora vittima di un provincialismo duro a morire oppure se Torino, finalmente, si stia modificando grazie ad un nuovo modo di intendere l'arte. E poi tanti sogni nel cassetto: una Mole gialla, che ride, o immersa nel mare, la cupola del Guarini ristrutturata. E si aspettano altri questionari. [1. p.] Unione Culturale via Cesare Battisti 4 Orario 15-19, chiuso sab. e dom. Telefono 562.17.76