MANN VA ALLA GUERRA

MANN VA ALLA GUERRA MANN VA ALLA GUERRA Nella Germania '15- '18, la cultura contro la civilizzazione, ritornano le «Considerazioni di un impolitico, CONSIDERAZIONI DI UN IMPOLITICO Thomas Mann A cura di Marianello Marianelli e Marlis Ingenmey Adelphi pp. 624. L. 60.000 Klaus Mann Difesa dell'umanesimo: la vita contro lo spirito, il genio tedesco contro l'attivismo politico U nell'estate del 1914. Thomas Mann se ne stava in campagna con la famiglia quando scoppiò la guerra. Il figlio Klaus ricorda di averlo sentito dire: «Presto apparirà in cielo una spada insanguinata». Non c'era bisogno che il cielo si scomodasse, ci pensarono le nazioni d'Europa a far scorrere sangue. E nell'euforia generale la voce dell'autore dei Buddenbrook e della Morte a Venezia non fece eccezione: si schierò a fianco del partito della guerra e del nazionalismo tedesco. Molti anni più tardi Mann annoterà: «La ruota del destino incominciava a girare. Io condividevo la commozione degli intellettuali tedeschi la cui fede abbracciava tanta verità e tanti errori, giustizia e ingiustizia». Ma in quel momento pensò bene di buttar giù il saggio Pensieri di guerra. Il tema era l'antitesi fra cultura e civilizzazione. La prima ruotava intorno al senso di unità, stile, compostezza, gusto: valori compatibili anche con la barbarie e l'inumanità. Cultura era la Germania, mentre i Paesi occidentali, dalla Francia aU'Inghilterra, rappresentavano la civilizzazione, cioè l

Persone citate: Klaus Mann, Mann, Marianello Marianelli, Thomas Mann

Luoghi citati: Europa, Francia, Germania, Inghilterra, Venezia