Che brave le «Donne nella musica»

Che brave le «Donne nella musica» Sera preparata con cura dalla «Clara Wieck Schiumami» al Conservatorio Che brave le «Donne nella musica» Momento intenso per la pagina scrìtta da Giovanna E' sempre una serata preparata con cura particolare quella delle «Donne nella musica». Fiorì sul palco, abiti ideati da Monica Scalvenzo che quest'anno ha prediletto il nero con picchi di colore per le soliste, «dolce» ingresso per il pubblico in Conservatorio. Qualcuno potrebbe essere infastidito da tanta femminilità ma la settima edizione dell'appuntamento annuale organizzato dall'Associazione Culturale «Clara Wieck Schumann» mette a punto ogni anno una raffinatezza gentile che vuole anche essere un momento di incontro e di riflessione. Da sempre cantanti o esecutori, le donne sembrano ancora oggi fare ardite incursioni nei ruoli maschili del direttore o della composizione. Basterebbe ascoltarle, seguirle di più, per capire che quella generale tendenza all'intimismo e alla pagina sfumata è solidamente costruita e persuasiva. Valentina Amati ha introdotto all'ascolto di Barbara Giuranna, accademica di Santa Cecilia, di cui ogni anno ampliamo la conoscenza. Carla Delfrate sul podio, convincente, catalizzatrice nel suo gesto essenziale, ha guidato la sezione femminile scelta della più ampia «Orchestra Sinfonica Giovanile del Piemonte» che ha come primo violino Christine Anderson. Tra le sue componenti abbiamo apprezzato la giovane oboista Donatella Pedico nella prima esecuzione nazionale del «Concerto per oboe e archi» di Matilde Capuis, presente in sala e a lungo applaudita per la fluidità di una trama continua intessuta tra solista e orchestra. Piena e calda la voce del soprano di Boston, Madelyn Monti che ha dato spessore alla «Tempesta» di Marianna Martines, amica di Metastasio e di Mozart e all'operistica «Aria di concerto» di Fanny Hansel-Mendelssohn di cui si celebra il centocinquantesimo anniversario della morte. Lydia Bevilacqua, pianista sin dalla prima edizione dell'appuntamento annuale, si è seduta al cembalo per le «Five polish Folk Song» della polacca Wanda Landowska. Un momento di particolare in- tensità. Giovanna Nocetti, conosciuta nella musica leggera come Giovanna, ha scritto una pagina per soprano e orchestra di stupita bellezza. Già presentata al Papa nel 1984, la sua «Ave Maria», che Madelyn Monti ha bissato con un'introspezione che ha coinvolto la sala, diventa nella seconda parte una preghiera, rivolta ancora a una donna, per i bambini sfortunati. Aurora Elardone Molto applaudita Giovanna nota negli anni scorsi come cantante di musica leggera

Luoghi citati: Boston, Piemonte