L'ex ministro vuol pescare tra politica e società civile

L'ex ministro vuol pescare tra politico e società civile L'ex ministro vuol pescare tra politico e società civile E' tempo di parlare di «squadra del sindaco», ovvero di una giunta che per Raffaele Costa è tutta da inventare. A meno che valga la regola non scritta, ma lanciata dal coordinatore di Forza Italia, Roberto Rosso, di scegliere gli assessori fra i candidati che hanno ottenuto il maggior numero di preferenze domenica scorsa. Il candidato sindaco del centro-destra prende tempo: «Devo studiare - dice - sia il futuro assetto della giunta, sia ìa distribuzione degli incarichi fra gli assessori». Ma, già ieri, nell'ambito dell'incontro fra tutti i candidati di Forza Italia, il coordinatore del Piemonte azzurro, Roberto Rosso, ha spiegato che la coalizione di centro-destra formerà una rosa di trenta, quaranta nomi, tra i quali saranno scelti i più stretti collaboratori del futuro sindaco. Un «gotha», nel quale entreranno personaggi della politica e della società civile. E fra gli eletti di Forza Italia, in pole-position, ci sarebbero due ex assessori, Beppe Lodi e Bepi Dondona, amministratori di comprovata esperienza istituzionale, come l'ex assessore regionale, Daniele Cantore (che però sarebbe anche in predicato per l'incarico di capogruppo in Sala Rossa), e rappresentanti del mondo che produce, come 0 presidente dei giovani costruttori Alessandro Cherio. «Il voto - scrive Costa in una nota - boccia clamorosamente e senza appello i quattro anni di governo della giunta Castellani, abbandonata da due torinesi su tre. Mi sforzerò di interpretare l'ansia di rinnovamento di tutti i torinesi di destra, di centro e di sinistra, ma senza mercanteggiare pacchetti di voti». Ancora: «Formare una giunta che dovrà gestire una città con 900 mila abitanti, che deciderà come spendere 4 mila miliardi l'anno, che non potrà deludere, è una questione terribilmente seria. Che non posso assolvere superficialmente». Dal suo quartier generale di via Nizza, l'ex ministro promette, tuttavia, che, nel corso della settimana, darà qualche indicazione. Poi aggiunge: «Personalmente non ho mai affrontato l'argomento con nessuno. E, per la verità, nessuno mi ha mai sollecitato a farlo». Sta di fatto che di assessori continuano a discutere un po' tutti, nei partiti e nei movimenti della coalizione di centro-destra. Ne parla il edu, con Battuello e Chiavarino pronti a rispondere ad eventuali appelli. Lo valuta 0 ecd, favorevole al possibile ingresso fra i 12 assessori del segretario regionale Michele Vietti, il quale, peraltro, non essendo candidato alla Sala Rossa, non dovrebbe neppure dimettersi dal Consiglio comunale nel caso fosse imo dei prescelti. Lo pensa Alleanza nazionale, dove i «papabili» potrebbero essere sia il capogruppo dello scorso quadriennio, Agostino Ghiglia, sia l'ex rettore dell'Università, Giorgio Cavallo. Per rilanciare l'immagine di Torino, una città che a giudizio di Forza Italia (ma non solo) «appare sempre più appannata», nonostante i meeting internazionali organizzati, un anno fa, per la revisione del trattato di Maastricht, e, recentemente, per la visita del segretario generale dell'Orni, Kofi Annan, il Polo reputa «importante» costituire uno staff di «ambasciatori» della città e del sindaco in Europa e nel mondo: team del quale potrebbero far parte il professor Ricossa, e l'ex ministro della Difesa, generale Corcione. Infine il «pool» tecnico, per rilanciare un piano regolatore che, a giudizio del centro-destra, con la giunta Castellani non ha prodotto che pochissimo, «provocando investimenti al limite dell'inesistente». E fra gli urbanisti chiamati a collaborare con Costa, ovviamente ss risulterà vittorioso al ballottaggio, dovrebbe esserci anche l'architetto Mellano, uno dei consulenti del piano regolatore per l'area liberale. Giuseppe Sangiorgio «Il voto ha bocciato la giunta, trovare il team giusto non è questione di pochi giorni»

Luoghi citati: Europa, Piemonte, Torino