La sinistra in cerca di unità

La sinistra in cerca di unità Mancano 11 giorni al voto: un appello dai parlamentari del centro-sinistra a sostegno del sindaco uscente La sinistra in cerca di unità Ecco le richieste di Re a Castellani Per cercare di battere il Polo ci vuole l'Ulivo, tutto, con Rifondazione. Si sta lavorando per questo nel centro-sinistra. Entro domani il sindaco uscente Valentino Castellani e gli alleati con cui ha governato per 4 anni Torino scioglieranno la riserva sulla composizione dello schieramento e sulla definizione del programma. Ieri ci sono stati incontri tra pds e rifondazione comunista, primi contatti con le aree di Rinnovamento-Dini e dei socialisti, poi si sono riunite le singole forze. Oggi ci saranno consultazioni con le segreterie nazionali. «Ci eravamo preparati per un'elezione del sindaco e del Consiglio comunale - dice Alberto Nigra, segretario provinciale del pds - e invece i leader del centro-destra hanno chiesto un voto contro il governo Prodi. Il loro candidato Raffaele Costa ha puntato su questioni di carattere nazionale, come l'immigrazione. Dobbiamo attrezzarci politicamente per contrastare il Polo e spostare il confronto sul futuro amministrativo della città». Nigra porta questa proposta alla direzione provinciale del pds, in via Palazzo di Città 14. Ne parlerà anche a Roma con i dirigenti della Quercia. Ieri pomeriggio, Nigra e il segretario regionale Luciano Marengo si erano recati nella sede di rifondazione, in corso Regina Margherita. Un'ora e mezzo di ipotesi valutate con i responsabili di prc, Claudio Caron e Fulvio Griffa. L'obiettivo è quello di presentarsi all'elettorato assieme, valutazioni diverse si fanno sul «come». Apparentamento o coinvolgimento in eventuali ruoli di governo? Caron e Griffa (e il deputato Dario Ortolano, da Roma) chiedono «un limpido accordo su basi programmatiche ed mi esplicito apparentamento». Partire dai contenuti va bene a Castellani. Le richieste di rifondazione sono: 1) progetti per migliorare le periferie rispetto a servizi, verde, comunicazioni con il centro; 2) mantenere in capo al Comune il 51 per cento delle aziende municipalizzate già trasformate in spa e la decisione progettuale; l'Amiat e l'Atm devono restare aziende speciali; 3) delegare la formazione professionale a strutture pubbliche. Nel contempo, i deputati torinesi dell'Ulivo, da Novelli ad Acciarini, Valetto, Chiamparino, Morgando, Buglio, Merlo, Luca, Rogna, Benvenuto, Gardiol, Furio Colombo hanno diramato un appello perché il centro-sinistra e prc si apparentino attorno alla candidatura di Castellani per il ballottaggio dell' 11 maggio. «Torino affermano in un documento - non può essere rappresentata da una destra conser¬ vatrice, che coltiva vocazioni razzistiche che hanno le loro radici nel fascismo. Le liste che hanno sostenuto al primo turno Castellani devono ricercare un'intesa idonea, non escluso l'apparentamento con tutte le altre forze politiche che si sono presentate da sole il 27 aprile, ma che formano in Parlamento la maggioranza che sostiene il governo». Inviti analoghi dai sindacalisti Gianni Pibiri, Pietro Marcenaro, Vincenzo Scudiere e Fulvio Perini. Una prima adesione al progetto-rimonta era già stato manifestata, l'altro ieri sera, a poche ore dallo choc dei risultati, alla Camera del Lavoro. Un rapido tam tam aveva fatto affluire alcune centinaia di persone, candidati, e non, esponenti e simpatizzanti di tutte le aree. Castellani è apparso ricaricato: «Ho la percezione che abbiamo la possibilità di farcela. Dipende da noi. Se saremo anuninistrati dalla destra sarà più dura per la Torino del lavoro, della cultura, della convivenza civile. La solidarietà non è un optional». Domenico Carpanini, presidente del Consiglio comunale uscente, ha proposto di organizzare una grande festa per il I Maggio, ha chiesto iniziative nei mercati, nelle piazze, in tutta la città, ha sollecitato a impegnarsi per recuperare le decine di migliaia di torinesi che non hanno votato. Alcuni hanno invitato i dirigenti dell'Ulivo a essere meno diplomatici con Costa e il Polo: «Loro accusano Castellani di aver portato a Torino con i soldi pubblici zingari ed extracomunitari. E noi facciamo i signori?». Mauro Marino, capolista di Alleanza per Torino, condivide: «Va detto, chi sono questi "avversari". Lunedì allo scrutinio sono arrivati con la baldanza dei vincitori a Palazzo Civico, hanno parcheggiato le auto in piazza Palazzo di Città, che è pedonale, e su... a festeggiare». Da un parlamentare dell'Ulivo, on. Giorgio Panattoni, è partita la prima freccia, un'interrogazione al ministro dei Trasporti: «Vero che esiste uno speciale vagone letto che viene agganciato nella stazione di Mondovì al treno TorinoSavona e successivamente agganciato al Nizza-Roma? Vero che tale vettura è di solito semi-deserta, salvo la sporadica presenza di uno o due parlamentari?». Il deputato di Mondovì, Costa, risponde: «C'è una carrozza letto che serve il Piemonte. Non è affatto vero che non viene utilizzata. Anzi, ma chi fa questi attacchi è alla frutta». La battaglia si fa dura. E mancano 11 giorni al voto. Luciano Borghesan VI SE VINCE CASTELLANE SENZA RIFONDAZIONE SE VINCE CASTELLANI CON RIFONDAZIONE ALLEANZA I NAZIONALE! 4 li