Capello: basta, col Real ho chiuso

Capello: basta, col Real ho chiuso Il tecnico ufficializza l'addio a giugno lanciando pesanti accuse al club madrileno Capello: basta, col Real ho chiuso «Dirigenti scorretti: io non ho firmato colMilan» MADRID. «A fine stagione lascio il Real perché è stato impossibile superare le divergenze con il presidente Lorenzo Sanz». Così, scatenando una giornata di fitte polemiche, ieri mattina - ai microfoni di una radio spagnola - Fabio Capello ha annunciato quanto era nell'aria da giorni. Il divorzio ufficiale gli riapre le porte della corte di Berlusconi. E proprio i suoi contatti con il Milan hanno fatto infuriare il clan madridista e i tifosi. Ecco come, attraverso Radio Cope, Capello ha chiuso il rapporto, sempre contrastato, con Sanz: «Ho deciso due giorni fa di fronte all'impossibilità di un dialogo con i dirigenti. Tutto è cominciato a gennaio quando il presidente non mi parlava dando la sensazione che ce l'avesse con me. A febbraio ho chiesto un documento liberatorio e Sanz me l'ha concesso firmandolo, ma solo lui, io no, ii giorno 17. Poi ne abbiamo stipulato un altro sottoscritto da entrambe le parti e con l'aggiunta dell'impegno a non passare al Barcellona, pena una multa di 20 miliardi». Le accuse di Capello coinvolgono anche gli altri dirigenti che «riferiscono tutto quanto dici alla stampa. Quando hai a che fare con gente non corretta non si può lavorare. Se ci sono queste indiscrezioni ai giornali vuol dire che il presidente vuole che me ne vada». Poi Capello ha precisato di non essersi ancora impegnato con nessun'altra società per iscritto: «Chi dice che ho già firmato.per un'altra squadra dice una menzogna». E di voler chiudere «con il successo del Real in campionato perché io sono più madridista di alcuni signori che stanno in poltrona». Accuse gravissime, smorzate in parte al termine dell'allenamento quando il tecnico ha ribadito la sua decisione di lasciare Madrid. Il presidente Sanz ha convocato il tecnico in sede con l'intenzione di cacciarlo subito, come chiedevano molti dirigenti, e di sostituirlo fino al termine del campionato con l'altro allenatore Del Bosque. Ma poi la minaccia è rientrata per non dover pagare a Capello una penale di 11 miliardi prevista dal contratto in caso di licenziamento anticipa to. «Succeda quello che succeda ha precisato Sanz -, Capello resterà alla guida del Real fino al 30 giugno. Siamo uniti da un obiettivo comune: vincere la Liga». Ma il presidente non ha mancato di ribaltare su Capello le ragioni del divorzio: «E' stato lui a far filtrare alla stampa il contenuto delle nostre conversazioni private. Inoltre ho saputo che da tre mesi ha un contratto con il Milan e ha già contattato alcuni nostri giocatori per portarli via». Altri dirigenti gli hanno rinfacciato «scarso attaccamento ai colori madrileni». «Loro mi mancano di rispetto» ha chiosato Fabio dopo aver spiegato che «ora la cosa più importante è rimanere tranquilli e vincere il campionato (il Real ha otto punti di vantaggio sul Barcellona ndr). Andandomene non porterò via nessun giocatore». Molti tifosi hanno però atteso Capello al termine dell'allenamento, alcuni l'hanno insultato. «Bullo, tornatene a casa» e frasi simili. Il tecnico non si è scomposto. Poco prima, Sanz aveva ancora rinfocolato la polemica dichiarando ai microfoni di una radio madrilena: «Capello ci aveva promesso che avrebbe lavorato sodo per portare a termine il suo contratto. E invece trattava con il vicepresidente del Barcellona, John Gaspart. Ci ha preso in giro». Panucci, l'ex milanista in forza al Real, dal raduno della Nazionale, afferma: «Capello se ne va? Era nell'aria. Pazienza, resterò solo. Sono andato in Spagna per lui, non dipende da me tornare in rossonero. Ho un contratto fino al 2001, per la rescissione ci vuole una cifra stratosferica (28 miliardi ndr)». Risalgono invece a gennaio i primi contatti di Capello con il Milan. Berlusconi si era reso conto che neppure Sacchi, succeduto un mese prima a Tabarez, era riuscito a rilanciare la squadra e ha chiamato il tecnico invitandolo a sciogliere il suo legame col Real e tornare in Italia. Il Milan non commenta quanto è accaduto a Madrid («Ci ha trattati un po' come dei matti» ancora Sanz). E si limita a precisare che non c'è ancora nulla di ufficiale tra la società e Capello. Ma la parola di Berlusconi vale più di mille contratti. [s. n.] Insulti da fans furiosi e il presidente Sanz voleva licenziarlo: «Ci ha preso in giro» drileno uso lan» Fabio Capello: «Non c'è rispetto: ho deciso di lasciare due giorni fa»

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