Così Zucchero va con Verdi di Marinella Venegoni

Così Zucchero va con Verdi La rock star a New York per cantare la ninna nanna del cuore Così Zucchero va con Verdi L'aria del Nabucco sfiderà in America le barriere contro chi non parla inglese NEW YORK DAL NOSTRO INVIATO Non è per addormentare il pubblico, che stasera qui alla Carnegie Hall un manipolo di cuori d'oro del rock sfileranno a cantare la ninna nanna della loro infanzia. La serata è ovviamente per beneficenza (ingresso un milione di lire italiane), organizzata dalla moglie di Sting Truche Styler. Fra lo stesso Sting ed Elton John, Bobby McFerrin e Stevie Wonder, James Taylor e Bonnie Raitt e tanti altri ancora, salirà sul palco anche il nostro Zucchero, la cui infanzia è stata segnata da un nonno comunista: e solo la parola avrebbe procurato brividi trasgressivi qui nella patria storica dell'anticomunismo, se non fosse che questo nonno usava sì addormentare il nipotino con «Bandiera Rossa», ma anche con im ben più accettabile «Va' Pensiero». Va da sé che il coro del «Nabucco» è diventato una canzone, anzi un dolcissimo gospel, con la prima frase («Va' pensiero sull'ali dorate») in italiano, mentre il resto del testo è stato ricreato in inglese. Dunque Verdi goes pop, come dicono qui. Il colpo è astuto, il risultato molto carino, l'eco inevitabile: alla conferenza che annunciava l'evento, l'aria di «Verdi/Zucchero» è stata sommersa di applausi. Andrà a finire che Sugar ci diventa una star Usa? Lui non ci conta, e vola come un pazzo, fra Sud e Nord America, fra concerti e tv, per promuovere l'album «Best Of...» appena uscito da queste parti. In più, il 4 luglio, terrà il concerto in diretta tv da Piazza del Plebiscito a Napoli: «Pensi che il 2 sono a Hong Kong a cantare con Sting per il passaggio della città alla Cina: alla fine del concerto, Sting mi dà uno strappo in aereo fino in Danimarca dove deve andare. E da lì volo direttamente a Napoli per provare», sospira. E la chiamano vita da star. Come resiste? «Ieri, arrivato qui da Los Angeles, ho trovato un messaggio di B.B. King che m'invitava a registrare un omaggio discografico. In studio ho trovato Joe Cocker, Van Morrison, Dionne Warwick. Ho dovuto imparare la canzone di corsa, tutti mi guardavano, siamo andati avanti fino alle 3 di notte. Ma questa è la mia vita, mi va bene viaggiare, stare in albergo». Com'è nata l'operazione «Va' Pensiero»? «Per "Carnival", il disco dedicato all'Amazzonia, ci è stato chiesto di spendere il meno possibile. Questo ha sviluppato la creatività di ognuno: Elton John ha fatto un brano semplice semplice, Tina Turner ha cantato a cappella, Sting per 2 voci e piano, Paul Simon chitarra e voce. E 10 ho scelto Verdi: noi non abbiamo ninne nanne melodiche, e "Va' Pensiero" dovrebbe diventare l'inno d'Italia. Lo dico nonostante lo volesse anche la Lega: da musicista, preferisco quest'aria all'inno attuale, che è una marcetta». Come va, con le barriere che si alzano nello showbusiness di qui contro i non anglosassoni? «E' durissima. Ci vuol pazienza, non ho presunzione di classifica. Diciamo che con il prossimo disco verrò a suonare nei club, magari piccoli ma prestigiosi: anche i Police hanno cominciato così, e il mio manager era 11 loro». Nella collezione dei suoi duetti mai usciti in disco, adesso ce n'è anche uno con Gerard Depardieu. Com'è successo? «Ho cantato in Francia, vicino al castello dove lui abita e produce vino. Mi ha invitato a cena, c'è stata una simpatia reciproca; l'ho rivisto a Cortina e mi ha chiesto una canzone. Pensando a Montaigner e alla lotta all'Aids, è venuta fuori "Un petit coup de main", traduzione di 'Un piccolo aiuto': l'abbiamo registrata il 4 marzo a Venezia. E' stato fortissimo, è uno che si lascia guidare». Il 27 settembre lei e Vasco siete stati invitati a cantare alla presenza del Papa. <(A me dispiace che il rock non sia più considerato satanico. Come fai a spiegarlo ai Rolling Stones? Senza trasgressione, non c'è più neanche il rock e io vorrei invece che fosse ancora visto come la musica che fa pensare. Questa è una mossa politica. Preti e cardinali sono furbi». Dopo «Va' Pensiero» inciderà anche «Bandiera Rossa»? «Mai. Non ha una melodia che mi piace: è come "Fratelli d'Italia", senza swing». Marinella Venegoni