I misteri dell '«altra medicina» tra informazione e spettacolo
I misteri dell '«altra medicina» tra informazione e spettacolo TIVÙ'& TIVÙ' I misteri dell '«altra medicina» tra informazione e spettacolo MISTERI», condotto il lunedì sera da Lorenza Foschini su Raitre, ha compiti difficiHssimi: non sfiorare il ridicolo, prima di tutto, cosa che invece talvolta accade, come quando fu mandato in onda un vecchio filmato dove si faceva niente meno che l'autopsia di un alieno. L'altra sera il compito era particolarmente delicato, perché si parlava di medicina alternativa. E allora bisogna fare attenzione, moltissima attenzione per non far passare, attraverso la televisione, speranze pericolose per le persone che soffrono, che facilmente sono disperate, che non sanno più che cosa fare non soltanto per guarire, ma anche per lenire il dolore. Persone alle quali la medicina tradizionale, la nostra medicina occidentale che imbottisce di farmaci, non sa più quale rimedio suggerire. Si parlava del caso di una pranoterapeuta di Fano, Rita Cutolo, che è pure intervenuta in trasmissione: era molto agitata, si torceva quelle stesse mani dalle quali esce, uscirebbe, l'energia salvifica. Fj La solita domanda nasce I spontanea: perché è andata in trasmissione? La Foschini le ha assicurato che avrebbe parlato poco. Tanto più che probabilmente, ammesso che poteri ci siano (e lo testimoniavano moltissimi «pazienti», e anche alcuni medici), la Cutolo stessa non sa da dove le derivino. Non li vuole analizzare, li vuole soltanto applicare. E tutti gli intervistati dicevano pure che li applica gratuitamente. Però poi ha accettato di fare un esperimento, di mostrare come riesce a tenere le bottiglie con la forza della mano. Ha imposto le mani persino al professor Christian Barnard, presente in studio, che pareva chiaramente non credere ai suoi poteri. Era come se fosse punta sul vivo da chi metteva in dubbio le sue doti. Qualcuno voleva trasformare la Cutolo in un animale da laboratorio, qualcuno escludeva, qualcuno ammetteva. Dalla comunità Damanhur di Baldissero Canavese, vicino a Torino, ci hanno però detto che prima di guarire non ci si deve ammalare. Questo sì che sarebbe un bel colpo. Poi a sua volta Damanhur è stata pesantemente criticata. Insomma, un argomento come questo, che coinvolge anima e corpo, scienza e suggestione, ingenuità e ciarlatanerìa, si banalizza ed estremizza inevitabilmente, in tv, sempre in bilico tra comprensione e spettacolo. I due milioni di telespettatori saranno rimasti probabilmente tutti dello stesso parere. In giornate di predominio elettorale, si è confermato il successo di «Linda e il brigadiere», lo sceneggiato di Raiuno con Nino Manfredi e Claudia Koll. Sette milioni 670 mila spettatori per l'attore vestito da suora, uno dei momenti più pubblicizzati negli spot promozionali. I telefilm hanno molto successo, le indagini della figlia commissario e del padre brigadiere in pensione finiscono sempre con l'intrecciarsi, con uno stiracchiamento tipico della sceneggiatura. Ma ci sono la Koll che è bella, Manfredi che è una vecchia volpe (anche se il suo personaggio è quasi una macchietta) e altri protagonisti simpatici, come Massimo Loche e Gianluca Guidi, figlio di Dorelli, voce identica. Tutto leggero, come una bibita fresca Alessandra Comazza zz^J
Luoghi citati: Baldissero Canavese, Fano, Torino
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