«lo, vittima di calunnie»
«lo, vittima di calunnie» «lo, vittima di calunnie» Parla la compagna dell'attore ROMA. Una donna appassionata, una donna del Sud, come lei stessa precisa, con lunghe gambe velate di nero, camicia di seta azzurra e gran collana di coralli, difende a spada tratta il suo lavoro. Un lavoro che prima ancora di vedere la luce ha scatenato polemiche e divisioni correndo il rischio di non essere giudicato per quello che realmente è, ma piuttosto per quello che potrebbe significare. Ora, però, il tempo delle insinuazioni e delle accuse è passato: il film-documentario dedicato a Marcello Ma- stroianm e intitolato «Mi ricordo, sì io mi ricordo» sta per affrontare la platea internazionale del Festival di Cannes (il 13 maggio nella sezione «Un certain regard») e la regista Anna Maria Tato, compagna del grande attore scomparso negli ultimi venti anni della sua vita, ci tiene a far parlare solo quelle immagini. «Sono stata oggetto di una campagna diffamatoria - dice -, non mi aspettavo attacchi, ma mazzi di fiori, comunque ho ingoiato tutto, comprese le calunnie, e mi sono detta "risponderò solo quando il film sarà pronto"». Quando e come è nato il progetto? «E' stato alla fine del luglio scorso: dopo aver rifiutato tante proposte di ritratti filmati arrivate dalla Francia, dalla Germania, dalla Spagna, dal Giappone, Marcello mi ha detto "perché non lo facciamo insieme?" Abbiamo deciso di girare in 35mm, sul set del film di De Oliveira in Portogallo. Poi abbiamo chiamato un gruppo di amici: Peppino Rotunno perla fotografia, Armando Trovajoli per le musiche. Di comune accordo abbiamo voluto evitare ogni aspetto celebrativo, era più interessante far vedere Mastroianni che parlava di sé». Qua! è stato l'apporto che Ma¬ stroianni ha dato al film e quale il suo giudizio finale? «E' chiaro che la sua anima è il centro del film: il direttore d'orchestra è stato lui, è lui che ha condotto il gioco, sulla base di libere associazioni e soprattutto sul filo di quella memoria che, diceva, è bizzarra come l'amore, e permette anche dimenticanze importanti. Mentre giravamo Marcello si è molto divertito perché si sentiva perfettamente protetto da un piccolo gruppo di amici; ha visto il film finito due volte ed è stato lui a scegliere il titolo». E' soddisfatta del suo lavoro? «Sì, sono orgogliosa di aver fatto questo film, perché è bello, ma soprattutto perché è pieno di gioia di vivere». [f. e] Chiara Mastroianni, la figlia avuta da Marcello con la Deneuve
Persone citate: Anna Maria Tato, Armando Trovajoli, Chiara Mastroianni, De Oliveira, Deneuve, Mastroianni, Peppino Rotunno
Luoghi citati: Cannes, Francia, Germania, Giappone, Portogallo, Roma, Spagna
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