Ambroveneto guarda a Cariplo di Valeria Sacchi

Ambroveneto guarda a Cariplo Ambroveneto guarda a Cariplo E la «Ca' de sass» si prepara ai privati MILANO. «Siamo consapevoli che, oggi, la sola crescita per linee interne non basta. Per lo sviluppo che riteniamo indispensabile siamo orientati a svolgere azioni di crescita esterna. Quanto all'ipotesi Cariplo, è una delle opzioni possibili, di grande interesse sotto il profilo industriale, eccellente». Così Giovanni Bazoli, in occasione dell'assemblea del gruppo che presiede, chiarisce la posizione di Ambroveneto nel prossimo processo di privatizzazione di Cariplo, confermando la volontà di ricercare un'intesa con la banca milanese. Anche se aggiunge subito: «Abbiamo ben chiaro il quadro di tutte le possibili opzioni che ci sono sul mercato, molti dossier allo studio. Siamo pronti anche ad altre evenienze» Bazoli tuttavia avverte: «Nessun discorso su progetti di acquisizione è stato esplicitamente fatto, né in ambito di consiglio di amministrazione, né tra grandi azionisti. Prima di parlarne dobbiamo attendere gli orientamenti della Fondazione Cariplo». Al tempo stesso però, quasi a prevenire le possibili domande degli azionisti, prima di passar loro la parola il presidente di Ambroveneto affronta il tema dell'aumento di capitale. «E' un'ipotesi sempre rinviata, anche per l'andamento poco incoraggiante dei mercati. Ma ora i mercati sembrano favorevoli e quindi, entro l'anno, sarà varato un aumento secondo un orientamento dei principali azionisti». Il consiglio non ha ancora discusso la questione perché, «se possibile, sarebbe più gradito se venisse annunciato contestualmente all'indicazione della destinazione dei fondi, nel segno della trasparenza». Ecco dunque spiegato perché la ricapitalizzazione della banca vicentina viene posposta, nella speranza di poter concludere prima delle intese. Quale il tempo massimo? «Diciamo agosto», risponde Bazoli, che sottolinea: «Non esiste oggi nessuna possibilità che il Banco sia oggetto di appetiti, se non amichevoli. Oggi siamo diventati un soggetto attivo». Bazoli smentisce che l'operazione sul capitale possa portare a modifiche nel patto di sindacato del suo gruppo «caratterizzato da azionisti forti, ciascuno dei quali è legato al Banco da sinergie, una formula che assicura stabilità». Nega ancora, Bazoli, qualsia- si interesse per il Creberg, l'istituto bergamasco che il Lyonnais ha messo in vendita e sul quale puntano invece la Cassa di Verona e il suo presidente Paolo Biasi, grande azionista di Ambroveneto di cui è vicepresidente, l'uomo che nei mesi scorsi aveva posto lo «stop» alle mire di Bazoli sul Banco di Napoli. Sull'operazione Cariplo Biasi, viceversa, si trincera dietro al silenzio, rimanda a quanto già dichiarato la settimana scorsa. Quando, in perfetto stile veneto-curialesco, aveva lasciato intendere che non avrebbe posto pregiudiziali a esaminare nel consiglio di Ambroveneto un progetto di alleanza strategica con Cariplo. L'assemblea del gruppo vicentino approva un bilancio che chiude con l'utile netto migliorato del 6,5% a 171 miliardi, un dividendo invariato di 160 lire alle ordinarie e di 180 alle risparmio, una rac- colta che sfiora gli 84.685 miliardi. E che vede nei primi tre mesi del '96 le gestioni patrimoniali lievitare dell'88% a oltre 9930 miliardi rispetto al marzo '96, un patrimonio di fondi comuni balzare del 150% a 12.126 e «risultati in linea con il budget». L'assemblea nomina poi consigliere l'amministratore delegato Corrado Passera, già cooptato nei mesi scorsi, mentre il consiglio affianca a Gianfranco Molteni un secondo condirettore generale: Tommaso Cartone. Anche l'assemblea di Cariplo conferma un primo trimestre buono, con un utile lordo di 491 miliardi «superiore agli obiettivi prefissati» e impieghi che crescono del 6,5%. Miglioramenti che, si legge nella nota della Ca' de sass, «assicureranno una migliore accoglienza da parte dei mercati in previsione dell'annunciato processo di apertura ai privati». A conferma che la privatizzazione è vicina. Valeria Sacchi Da sinistra Giovanni Bazoli presidente Ambroveneto con Sandro Molinari presidente della Cariplo

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