La coppia ha diritto di litigare in casa di R. Cri.
La coppia ha diritto di litigare in casa Sentenza in pretura a Genova La coppia ha diritto di litigare in casa GENOVA. Il principio secondo il quale i coniugi hanno il diritto di litigare in santa pace in casa propria, senza essere importunati da nessuno, tantomeno della polizia chiamata da una vicina di casa troppo impicciona, è stato «sancito» in un processo svoltosi presso la pretura di Genova e conclusosi con la condanna, per l'imputato, al pagamento di conquemila lire di ammenda. Un uomo di 49 anni, Luigi A., era stato denunciato dalla polizia per resistenza, oltraggio e minaccia a pubblico ufficiale in seguito a un litigio, avvenuto in casa, con la moglie. Dopo circa quattro anni dall'episodio ecco arrivare la sentenza del pretore Roberto Settembre: condanna a cinquemila lire di ammenda per il rifiuto di fornire le proprie generalità, e assoluzione dagli altri reati. Luigi la mattina del 16 agosto '93 litigò per delle banalità con la moglie. Ma il battibecco fu così forte da essere udito da una vicina di casa che chiamò la polizia. Gli agenti giunsero in pochi minuti sul posto e suonarono alla porta. L'uomo fece entrare i poliziotti ma, dopo l'ennesimo rifiuto di mostrare i documenti, fu portato in questura e denunciato. «La reazione fisica dell'imputato - ha detto il pretore - intendeva opporsi a una condotta arbitraria dei poliziotti», [r. cri.]
Persone citate: Luigi A., Roberto Settembre
Luoghi citati: Genova
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