«Davide, in fuga per avventura» «E c'è chi lo aiuta: lui ha paura del buio»

«Pavide, in fuga per avventura» Lo psicologo della polizia: «Siamo sicuri che è a Napoli, la città per lui era un simbolo» «Pavide, in fuga per avventura» «E c'è chi lo aiuta: lui ha paura del buio» PESCARA. C'è anche un superesperto, nominato dalla procura della Repubblica, ad affiancare gli investigatori nelle ricerche del piccolo Davide Mutignani, il bambino di 11 anni di Pescara che manca da casa ormai da sedici giorni. E' uno psicologo che si occupa, in particolare, degli interrogatori dei tanti minori coinvolti, come testimoni, nell'inchiesta relativa alla scomparsa del bambino. Giuseppe Orfanelli, psicologo e giudice onorario del tribunale dei minori dell'Aquila, ha già tracciato il profilo di tutti i protagonisti, compreso quello di Davide. «Il piccolo dice Orfanelli - si è allontanato da casa perché spinto da un grosso spirito di avventura». Ma come fa un bambino di undici anni a vivere da solo, lontano da casa per così lungo tempo? «Anzitutto Davide è un bambino che ha undici anni cronologici. La sua maturità mentale, di vita, sociale, è infatti equiparata a quella di un ragazzo di 14-15 anni. Per regolarci, quindi, dobbiamo pensare di avere di fronte un adolescente che può sicuramente riuscire a vivere appoggiandosi a situazioni che gli si presentano di volta in volta e nei vari luoghi in cui si trova». Vuol dire che è aiutato da qualcuno? «Di questo sono sicuro. Non ci dimentichiamo che il bambino ha paura del buio. Escludo quindi che Davide possa dormire da solo. Credo che vada in un posto dove c'è una protezione da parte di qualcuno più grande: un amico, un adulto. Che poi lo si possa vedere in giro da solo durante il giorno non significa nulla. E' la sera che deve avere un punto di riferimento. Del resto, la letteratura ce lo dice chiaramente che molti ragazzi, dopo la fuga, trovano in certe situazioni, in certi contesti, quella complicità, magari in buona fede, di cui hanno bisogno». Perché secondo lei Davide è fuggito? «L'allontanamento di un qualsiasi preadolescente o adolescente è sempre causa di un disadattamento d'ordine psicoaffettivo. Il "fuggiasco", definiamolo così, va alla ricerca di qualcosa di diverso da quello che gli può offrire il suo ambiente, la sua cultura, la scuola. Non dimentichiamoci che nel bambino esiste già di per sé un grosso spirito di avventura». C'è stato qualcuno che ha criticato i vostri lunghi interrogatori, a cui sottoponete i minori coinvolti in questa storia. Non c'è il rischio di far loro del male? {(Assolutamente no. Non esiste alcun danno. Ci mancherebbe. I nostri non sono interrogatori. Noi facciamo colloqui psicologici, di conoscenza, dialoghi molto sereni. A volte possono durare ore proprio perché il colloquio viene vissuto in un clima quasi familiare. La garanzia per i minori è proprio la presenza continua dello psicologo. La tutela, su tutti i fronti, è del 100 per cento». E la polizia, che ruolo ha in questi colloqui? «Dipende: se noi riteniamo che l'investigatore abbia particolari argomenti, allora può essere anche presente in determinate situazioni. Altre volte no, soprattutto se il colloquio è strettamente psicologico». Tornando a Davide: c'è qualcuno responsabile per il suo allontanamento? «Non esistono colpe. Sono situazioni dettate da molti contesti. Non ci dimentichiamo la grossa carica dei mass media, i modelli che si seguono». Che responsabilità avrebbero i mass media? «Non è una questione di responsabilità. Davide può avere visto Napoli in televisione e essere rimasto particolarmente attratto da questa città. Ci sono particolari che il bambino visualizza. Si fa degli idoli, si crea dei simboli, i famosi feticci che ognuno si crea dentro di sé». Può confermare quindi che Davide adesso si trova a Napoli? «Noi, come già detto dal questore, riteniamo di sì. Del resto anche i compagni del bambino mi hanno detto che aveva questa grossa preferenza per la città partenopea». Come spiega il fatto che Davide continui a fuggire? «E' chiaro che lui sta vivendo una grossa avventura. Non vuole che qualcuno la interrompa. Non tornare a fare i compiti, non seguire delle regole, è una vita quasi da zingaro che l'attrae». Ma possibile che non senta la mancanza dei genitori? «Sicuramente la nostalgia dei genitori c'è. E' più forte, però, la spinta del proibito, di navigare libero. Probabilmente sente questa carica affettiva, ma si sente anche contento e felice per questa grossa avventura che sta vivendo». Che cosa si può fare per evitare che fugga ancora? «Chi lo trova deve prenderlo per mano. Non lo deve chiamare perché potrebbe fuggire ancora. Se si ha un telefonino, si avvisi subito la polizia e si continui a seguire il bambino per dare informazioni esatte». Come dovranno comportarsi i genitori quando tornerà Davide? «Non dovranno fargli pesare questa fuga. Dovranno fargliela vedere come l'avventura di un pioniere che quando torna a casa trova tutto come prima: gli oggetti, gli affetti, gli amici». Lei è sicuro che Davide sia ancora vivo. Perché? «Ne sono certo. Non esistono premesse per supposizioni diverse, Davide è un bambino in gamba». Roberto Ettorre UM Ha nostalgia dei suoi genitori E'però più forte la spinta del proibito la voglia che c'è in lui di navigare libero da ogni vincolo pi| ti Ora vive una grossa avventura e non vuole che qualcuno la interrompa Non tornare a fare i compiti, seguire certe regole ti Chi lo trova deve prenderlo per mano Non lo deve chiamare perché potrebbe allontanarsi ancora Bisogna seguirlo senza allarmarlo pp ti Si rifugia in un posto dove è protetto da qualche adulto Sono sicuro che è ancora vivo Igenitori? Non gli facciano pesare la fuga pp ALFREDO MUTIGNANI, 39 ANNI, CRONISTA f ninvANNA DI FRANCESCO, 36 ANNI, CASAUNGA^SONO I GENrrOR. p. DAVIDE. LA FAMIGLIA HA ALTRI DUE FIGLI. IDENTIKIT DI DAVIDE SEGNO PARTICOLARE: CICATRICE 'Sfottò Davide Mutignani, 11 anni, è scomparso da casa da 17 giorni Per gli investigatori è stata una fuga volontaria

Persone citate: Alfredo Mutignani, Davide Mutignani, Di Francesco, Giuseppe Orfanelli, Orfanelli, Roberto Ettorre

Luoghi citati: Aquila, Napoli, Pescara