Inchiesta altà velocità: scarcerati in sei Il tribunale boccia il teorema Cordova

Il tribunale boccia il teorema Cordova Inchiesta alta velocità: scarcerati in sei Il tribunale boccia il teorema Cordova NAPOLI. Il tribunale del riesame di Napoli ha disposto la scarcerazione di sei imprenditori arrestati nei giorni scorsi su ordine del procuratore Cordova con l'accusa di associazione camorristica nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti dell'alta velocità in Campania. Il tribunale (presidente Cariello) ha annullato l'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Salvatore Sorbino, della «Paolo De Luca costruzioni», Antonio Bruno Farina, presidente dei costruttori della provincia di Caserta, Umberto Di Tota, amministratore delegato della «Oasi», Giuseppe Rocco, titolare della «Suditalia, compagnia nazionale per la valorizzazione del Mezzogiorno» e degli imprenditori Vigliotta e Di Caterino. La custodia in carcere è stata confermata per il solo Antonio Dello Margio, titolare di una impresa individuale. Gli elementi di accusa nei confronti degli imprenditori, ritenuti dal riesame non sufficienti a giustificare le custodia in carcere, sono i risultati delle indagini svolte da due carabinieri che, fingendosi funzionari della Tav, si erano infiltrati negli ambienti della camorra e della imprenditoria locale proponendo accordi per la spartizione degli appalti in cambio della «tranquillità» nei cantieri. [m. e]

Persone citate: Antonio Bruno, Cariello, Cordova, De Luca, Di Caterino, Giuseppe Rocco, Salvatore Sorbino, Umberto Di Tota, Vigliotta

Luoghi citati: Campania, Caserta, Napoli