Le teste di cuoio contro gli indipendentisti del Texas di Andrea Di Robilant
Le feste di cuoio contro gli indipendentisti del Texas Le forze dell'ordine incerte sul da farsi, un passo falso potrebbe costare la carriera a Bush jr., candidato alla Presidenziali Le feste di cuoio contro gli indipendentisti del Texas Intimata la resa ai miliziani asserragliati che replicano: agenti stranieri, andatevene WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE «Arrenditi!». Ieri mattina il capo degli agenti dell'Fbi che stringono d'assedio il bunker di Richard Me Laren, su nelle montagne del Texas, gli ha mandato questo breve ultimatum. Dopo mesi di stallo, era arrivato il momento di chiudere la partita. Ma Me Laren, leader di una banda di miliziani che lotta per l'indipendenza del Texas, ha rimandato il biglietto al mittente: «Non ci arrendiamo. Che gli "agenti stranieri" lascino il suolo texano». Con questo improbabile scambio è iniziato il terzo giorno dell'assedio più bizzarro degli ultimi anni. E' da gennaio che le forze dell'ordine circondano la vecchia roulotte di Me Laren e compagni. Ieri sono arrivate anche quindici teste di cuoio. E in serata, due mezzi blindati. Ma il ricordo del massacro di Waco del 19 aprile 1993 è ancora talmente presente qui in Texas, che le autorità sono decise a pazientare più del solito pur di arrivare ad una soluzione pacifica. Compreso il governatore dei Texas George Bush jr., figlio dell'ex Presidente e candidato alle presidenziali del Duemila. Un passo falso lassù nelle montagne e la sua gara potrebbe finire prima di cominciare. Me Laren e i suoi dieci miliziani sostengono che l'unione del Texas con gli Stati Uniti nel 1845 fu illegale. Per cui si sono autoproclamati leader della «Repubblica del Texas» e dicono di essere «in guerra con gli Stati Uniti». E come hanno condotto questa guerra finora? Facendo ricorsi a raffica nel tribunale della contea per bloccare la compra-vendita di terreni. La comunità montana dove i miliziani si sono asserragliati è insorta, chiedendo l'intervento delle forze dell'ordine. Che hanno tenuto d'occhio Me Laren per quattro mesi. Ma la situazione è improvvisamente precipitata do¬ menica scorsa quando uno dei miliziani, Robert Scheidt, è stato arrestato per violazione di domicibo e possesso illegale di arma da fuoco. Me Laren e i suoi hanno risposto prendendo in ostaggio due vicini, Joe e Ann Margaret Rowe. La crisi degli ostaggi si è risolta nel giro di poche ore, quando le autorità hanno accettato lo scambio dei prigionieri: Scheidt, nonostante le sue rimostranze, è stato rilasciato e i coniugi Rowe sono tornati a casa. Lunedì sera il giudice ha spiccato mandati d'arresto nei confronti dei miliziani per il rapimento dei Rowe. Ed è sulla base di quei mandati che gli agenti dell'Fbi hanno chiesto a Me Laren di arrendersi ieri mattina. Il leader dei miliziani ha detto di non volerne sapere. Ma intanto è cominciato un fragile negoziato che potrebbe far superare l'impasse senza spargimento di sangue. Andrea di Robilant Tre agenti dello Stato del Texas a un posto di blocco sulla strada che porta al casolare assediato sulle Davis Mountain
Persone citate: Ann Margaret, Bush, Davis Mountain, George Bush, Robert Scheidt, Rowe, Scheidt
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