Cossiga: un successo per tutti...

Cossiga: un successo per tutti, Cossiga: un successo per tutti, «Ho perso solo io, non mi sono candidato ROMA. Francesco Cossiga passeggia sotto casa, con l'immancabile quanto assai poco appariscente scorta. Tra un saluto ad un passante e una stretta di mano a qualche conoscente, l'ex capo dello Stato analizza il risultato elettorale. «Ha vinto la sinistra e non l'Ulivo, che ha perso - spiega - ed è anche per questo motivo che oggi, ancora più di ieri, io sostengo che questa non è una coalizione di centro sinistra, ma di sinistra-centro». Ha l'aria divertita, Cossiga. Lo fanno sorridere i commenti rilasciati dai politici dopo le elezioni: «Hanno vinto tutti, beati loro - dice - solo io ho perso... perché non mi sono presentato, altrimenti avrei vinto anche io!». Adesso Cossiga si infila da «Rosati», il bar di piazza del Popolo dove è di casa. Saluti, abbracci, e un aperitivo. Ma le riflessioni ad alta voce, nel frattempo, proseguono. .Secóndo l'ex Presidente, quali sono le condizioni di salute del «centro» deU'Ulivo? «Indubbiamente - risponde lui - il centro del Polo è più forte, ma i voti del centro dell'Ulivo pesano di più perché consentono al pds e all'alleanza di sinistra di penetrare in ambienti che altrimenti per loro sarebbero inaccessibili. Il ppi resta essenziale per la strategia di D'Alema, quindi i suoi voti non si contano, però pesano...». A proposito del ppi, come mai, secondo Cossiga, il partito popolare è in affanno nei grandi centri, mentre prende molti voti nelle piccole città? La risposta dell'ex Presidente è pronta: «Perché nei piccoli centri - osserva - i parroci contano di più ed è grazie ai parroci che il ppi sopravvive». Sull'altro movimento che sta al centro dell'Ulivo, ossia Rinnovamento, l'ex capo dello Stato spende solo qualche frase, carica di ironia: «Per Lamberto Dini quello elettorale - dice - è stato un grande successo... ha lanciato comunque un seme di presenza». Sul bancone del bar arriva un succo di pomodoro non condito per Cossiga. E si cambia discorso. Si parla del Polo, ora. «Non mi pa¬ re - spiega l'ex Presidente della Repubblica - che abbia trionfato, non mi pare proprio». E'a questo punto Cossiga si lancia in una profezia: «A Milano e Torino - dice sicuro - vincerà l'Ulivo se Rifondazione gli darà i suoi voti. Tutto dipende da loro». Appare convinto, l'ex Presidente, a dispetto dei molti che dubitano che il centro sinistra possa ottenere una doppia vittoria, 1' 11 maggio, a Milano e Torino. «Se prevale prosegue Cossiga riprendendo il filo del suo ragionamento - la linea di Cossutta - un mio grande amico - se prevale, cioè, la linea strategica dell'alleanza con il centro sinistra, allora l'Ulivo vincerà perché i voti del prc arriveranno. Se invece prevale la linea tattica di Bertinotti, Rifondazione non voterà per dimostrare che è determinante e per poi giocare con l'Ulivo una partita sulla riforma del Welfare e sulla revisione della legge elettorale. Già, Bertinotti e Cossutta hanno due linee diverse, anche se questo non mi sembra che emerga all'esterno». Dai risultati elettorali al loro legame con i possibili esiti della Bicamerale il passo è breve. Qualcuno, scherzando, propone un brindisi alla buona riuscita della commissione presieduta da D'Alema, ma Cossiga alza le braccia al cielo e non accetta l'offerta. Poi, tornato serio, osserva: «Non capisco perché D'Alema, dopo questo risultato, sia preoccupato per le sorti della Bicamerale: questi dati non incidono. A meno che D'Alema, in realtà, non sia preoccupato perché crede che il Cavaliere voglia rompere l'intesa visto che il segretario del pds non ha scaricato Prodi. Ma come poteva pensare una cosa del genere, il Cavaliere, anzi no, l'onorevole, perché il Cavaliere è quello che si occupa di Mediaset mentre l'onorevole è il leader dell'opposizione. D'Alema non può proprio scaricare Prodi perché lui e questo governo sono la prima creatura creata dal segretario del pds». Ma insomma, Cossiga crede o no che la Bicamerale, che tanto non gli piace, possa produrre qualcosa, anche solo, per dirla con parole sue, un «pasticcio»? «Come andrà a finire dipende dal Polo, anzi più che dal Polo proprio dall'onorevole Berlusconi. Ora tocca a lui decidere...». Ciò detto l'ex Presidente si congeda, dirigendosi, con l'inseparabile scorta, verso casa. Maria Teresa Meli L'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga

Luoghi citati: Milano, Roma, Torino