Una bomba saluta Major

Una bomba saluta Major Ormai i conservatori si battono per la successione, solo il premier non molla: attenti alle sorprese Una bomba saluta Major Paura durante una visita a Belfast LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Con un disperato blitz elettorale, che ieri l'ha portato anche a Belfast proprio mentre la polizia neutralizzava con un'esplosione controllata una bomba davanti alla sede del Sinn Féin, John Major tenta di contenere la «valanga» laborista prevista dai sondaggi e dai giornali. Dopo avere toccato anche la Scozia, il Galles e l'Inghilterra, in un trasparente simbolismo rafforzato - soprattutto a Edimburgo - da un appello a mantenere l'unità britannica e a difenderla dai progetti di autonomia proposti da Tony Blair, il primo ministro ha ripetuto che «l'elezione non è persa». Ma è ormai il solo: nelle scommesse il Labour è dato 1 a 9, i Tories 5 a 1. Mentre l'attenzione dei giornali e dei sondaggi si sposta sul dopo-Major, cioè sulla successione alla leadership conservatrice, con il vicepremier moderato Michael Heseltine dato grande favorito (2 a 1) sul portabandiera della destra conservatrice Michael Portillo (7 a 2), Blair lancia a ogni tappa della sua campagna un monito ai fedeli del partito: «L'elezione non è ancora finita. Questo non è Paese di valanghe, venite tutti a votare». L'Inghilterra non sarà Paese di valanghe, ma se davvero il Labour avrà una maggioranza parlamentare fra i 120 e i 200 seggi - come dicono i sondaggi - sarebbe il più grande trionfo della sua storia. Troppo per crederci? Per scaramanzia Blair invita a evitare l'«autocompiacimento». Ma ormai è l'intero apparato conservatore a scricchiolare, con la notizia - rivelata dai giornali - di dissapori fra il presidente Mawhinney e Maurice Saatchi, responsabile della campagna pubblicitaria che voleva un finale incandescente e senza esclusione di colpi. Neppure altri allarmi di bombe (a Glasgow è stato chiuso un ponte sul Glyde, a York è stato sgomberato il centro della città) lasciano il segno. Si pensa ormai al voto di giovedì e al grande momento di Blair. [f. g.] Un manifesto elettorale per Blair: a due giorni dal voto la vittoria dei laboristi appare sempre più inevitabile e schiacciante

Persone citate: John Major, Major Paura, Maurice Saatchi, Michael Heseltine, Michael Portillo, Tony Blair

Luoghi citati: Belfast, Edimburgo, Galles, Glasgow, Inghilterra, Londra, Scozia