Trieste, le due destre alleale contro llly

Trieste, le due destre alleale contro llly Nel derby del Polo, Donaggio (Forza Italia) vince su Dressi (An) per una manciata di schede Trieste, le due destre alleale contro llly E'guerra nella Lega: abbiamo perso per colpa di Bossi TRIESTE DAL NOSTRO INVIATO Il re del caffè contro il presidente della Camera di Commercio, l'imprenditore llly che fatica a riconoscersi nella sigla dell'Ulivo contro un rappresentante degli imprenditori, l'ex democristiano Donaggio rilanciato in politica da Forza Italia e Lista per Trieste. Così sarà il ballottaggio triestino e a fare previsioni si rischia di sbagliare perché l'aritmetica dice che i due schieramenti sono giusto alla pari, intorno al 40 per cento. La caccia è aperta ai voti degli altri: Lega (che s'è presa la batosta, dal 25 al 3,9 per cento e ora annuncia il voto per llly) e Rifondazione. L'esito della partita finale è dunque incerto. Per ora, la prima domenica di voto comunale, ha dato al candidato di Forza Italia (21,4) la vittoria su quello di Alleanza nazionale (20,8) nella battaglia interna alla destra. E' stato uno scontro aspro e vero. Gli exit-poli davano addirittura in vantaggio il candidato di An, Sergio Dressi, un signore con le mani spesse e che si vanta di alzarsi ogni mattino alle 4 per aprire il suo box al mercato ortofrutticolo. Un ex missino sanguigno, popolare e populista che ha fatto una campagna contro llly, ma anche contro Forza Italia e le «facce di plastica» alla Berlusconi. Nella notte di domenica Dressi si era addirittura lanciato nella provocazione di appellarsi agli eiettori di sinistra per vincere un eventuale ballottaggio: «Leggete il nostro programma e vedrete che è più vicino a voi di quello del sindaco confindustriale llly». Adesso che sa di aver perso la gara con Donaggio (anch'egli prossimo alla nomenclatura del business cittadino), Dressi va più cauto. Il Polo ha promesso di riunificarsi contro llly e lui dice: «Prevarranno le cose che ci uniscono». Ma insiste: «La partita si gioca nell'elettorato anche di sinistra deluso dalla giunta guidata da un esponente dell'alta borghesia in rappresentanza di alcuni circoli della città». Gli chiediamo se Donaggio non abbia lo stesso pedigree. Risponde Dressi: «Ci saremo noi di An a garantire la difesa dei nuovi poveri». Peraltro Riccardo llly, algido e raziocinante, fa di tutto per rilanciare l'immagine della sua indipendenza e del suo credo libe- rista e tecnocratico: «Come imprenditore-sindaco faccio conoscere Trieste nel mondo». A chiedergli del governo si sentono più critiche che consensi. E alla domanda se si senta un sindaco dell'UMvo, risponde no: «Resto un indipendente e come tale già mi ero presentato nel '93». L'Ulivo è dunque «solo» uno degli schieramenti che lo hanno sostenuto. Quest'anno, poi, si è formata («autonomamente», dice lui) una Usta civica di cittadini che portava il suo nome («Con llly per Trieste») che ha preso addirittura il 15,3 per cento dei voti avvicinando l'Ulivo (al 20,6 per cento) nel peso specifico della coalizione. Davanti a un caffè ristretto e senza zucchero, Riccardo llly dice che «l'uno o l'altro» avversario del Polo gli sono indifferenti: «Sono entrambi uomini di partito, che rispondono alle segreterie dei partiti. Il fatto stesso che si siano presentati in concorrenza alle elezioni significa che rispondevano ad interessi di parte e non generali». E poi, senza false modestie: «Se non ci fossi io, la città ripiomberebbe nell'oblio: che motivo avrebbero i giornali a far parlare Donaggio o Dressi?» E l'unico «grazie» ai supporters lo riserva al pds: «Con correttezza ha rispettato la mia indipendenza». Manterrà llly tanta orgogliosa indipendenza anche nei prossimi giorni? «Sì, naturalmente mi appellerò agli elettori, ma non farò accordi con i partiti, né con la Lega, né con Rifondazione». Gli uomini del partito di Bertinotti (al 5,9 per cento) sono i più contesi. Anche Donaggio, se¬ guendo le orme di Dressi, dice ora che il programma del Polo è più «sociale» di quello di llly. Difficile che gli elettori di Rifondazione scelgano la destra. La vera domanda è se appoggeranno il sindaco uscente contro la destra o se si asterranno, come vagheggia il segretario di prc in assenza di un accordo vero con llly. Più probabile che a favore del sindaco-industriale arrivino i voti della Lega triestina il cui segretario Massimiliano Coos s'è già dichiarato per llly aprendo una dura polemica con 1'«energumeno» Bossi che quand'è venuto in città per il suo comizio ha fatto fuoco e fiamme contro i triestini per disorganizzazione (trecento persone appena al comizio) e per una linea politica troppo «autonoma», leggi per niente entusiasta della secessione padana. L'«energumeno» ha insultato un po' tutti, invitando i triestini, se non credevano nella Padania, ad andare a prendere le pensioni «sul Vesuvio». «Avremmo dovuto fare come llly e invece Bossi è venuto qui - ci racconta Coos - a battere i pugni sul tavolo e a scontentare tutti. Non sa che Trieste è una città di immigrazione e che vive di italianità? La verità è che Bossi sta preparando una derivazione etnica del movimento per tagliare fuori chi è nato al di sotto di un certo parallelo. Io non ci sto». llly o Donaggio in due settimane si giocano Trieste muovendosi più o meno nello stesso campo. Si vincerà per sfumature, per simpatie e per mancanza di elettori, nel senso che domenica scorsa il 35 per cento non ha votato. Quanti saranno l'il maggio? Cesare Martinetti Il re del caffè «Se non ci fossi io, la città piomberebbe nell'oblio» Esito finale incerto i due schieramenti hanno conquistato il 40% a testa VI jg SUZIONI COiyWMAM A f»l«STg RICCARDO ILLY 40,5% ADALBERTO DONAGGIO 21,4% SERGIO DRESSI 20,8% IACOPO VENIER 5,9% FEDERICA SEGANTI 3,9% LAURA TAMBURINI 3,3% ARDUINO AGNELLI 1,3% 1,7% MARCANTONIO BEZICHERI 1,1% ALBERTO DURANTI 0,8% 0,9% STEUO PRANZO 0,7% 0,8% PIETRO ROSENWIRTH 0,3% Nella foto qui sopra il sindaco uscente Riccardo llly A sinistra Alberto Donaggio candidato di Forza Italia Ccd e Cdu e, qui accanto, Sergio Dressi candidato di An-patto Segni: al ballottaggio i primi due

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