NASTRI ADESIVI ANTIFURTO di Lorenzo Mondo

NASTRI ADESIVI ANTIFURTO LA COLLEZIONE BRINDISI NASTRI ADESIVI ANTIFURTO L A notizia avrà suscitato un'eco fievole, perfino molesta, mentre si facevano i conti delle elezioni amministrative e le prime ipotesi sul ballottaggio. E' una notizia che appartiene al capitolo in espansione dei crolli, degli incendi, dei furti d'arte in Italia. Questa volta, quadri rubati nella casa-museo di Remo Brindisi situata a Lido di Spina, in quel di Comacchio. Ci dicono che contenesse 2500 opere, molte firmate da grandi maestri del Novecento: Picasso, Kandinskij, Chagall, Modigliani e tanti altri, va a sapere. La vaghezza delle indicazioni non dipende da me. Il furto si inserisce infatti in un contesto che più surreale non si può, screziato di venature comiche che fanno buon sangue e funzionano come antidoto al veleno di una ennesima indignazione. Il pittore Brindisi, morto un anno fa, aveva avuto la bizzarra idea di donare la sua collezione al Comune di Comacchio. Ma le autorità non avevano provveduto a custodirla perché, spiega il sindaco di Comacchio, era «sigillata» dal tribunale di Ferrara che stava provvedendo all'inventario. E senza inventario non è possibile effettuare il passaggio di proprietà. Via libera dunque al cancelliere incaricato che, a parte la lenta solerzia del censimento, garantiva il deterrente di un artigliante nastro adesivo apposto alle serrature. «Sigillare», per chi lo capisce, vuol dire chiudere. E che si vuole di più in un Paese portato a venerare la maestà della legge? Ma la situazione si presenta ulteriormente complicata perché, se sono attendibili le prime notizie e dichiarazioni apparse sui giornali, non si capisce bene che cosa ci fosse nel museo, che cosa sia stato rubato, al di là del generico fastello Lorenzo Mondo CONTINUA A PAG. 6 PRIMA COLONNA

Persone citate: Chagall, Kandinskij, Modigliani, Picasso, Remo Brindisi

Luoghi citati: Brindisi, Comacchio, Comune Di Comacchio, Ferrara, Italia, Lido Di Spina