UN AMARO CALICE di Augusto Minzolini

UN AMARO CALICE UN AMARO CALICE RROMA OMANO Prodi e Massimo D'Alema avranno di che riflettere nelle prossime settimane. I due - e con loro i candidati a sindaco dell'Ulivo delle grandi città del Nord dovranno bere l'amaro calice, venire a patti con Fausto Bertinotti per avere possibilità di successo. O dovranno avere quel coraggio che troppo spesso in questi mesi è mancato allo schieramento di centro-sinistra: rifiutare l'accordo politico con Rifondazione e puntare sulla scommessa che, per evitare una vittoria della destra, l'elettorato di Cossutta e compagni alla fine non farà mancare in ogni caso il suo apporto al candidato dell'Ulivo. Accettare, quindi, il condizionamento di Rifondazione, oppure sfidarla? Il rebus di Roma si trasferisce anche nelle capitali del Nord. Perché Prodi e D'Alema si ritrovano di fronte a questa difficile scelta? Perché, se le urne confermeranno i dati degli exit-poli, da queste elezioni potrebbe uscir fuori, soprattutto, un dato: l'Ulivo non è autosufficiente, segna il passo, questo governo non paga, o paga poco. Augusto Minzolini CONTINUA A PAG. 7 PRIMA COLONNA

Persone citate: Cossutta, D'alema, Fausto Bertinotti, Massimo D'alema, Prodi

Luoghi citati: Roma