«Innamorato della Juve e corteggiato dalla Rai»

Innamorato della Juve e corteggiato dalla Rai» Mike Bongiorno: ma non date troppa importanza alla televisione Innamorato della Juve e corteggiato dalla Rai» SONO le undici di sera nell'appartamento di Mike Bongiorno a Milano; ha appena finito di guardare la tv, è il momento in cui si sente più rilassato. E' vero che tornerà alla Rai? «Non posso lasciare Mediaset comunque sino al giugno del '98, rna non mi dispiacerebbe collaborare con la Rai. Fare il Festival di Sanremo è stato per me molto importante». Che rapporto ha con la Rai? «Ottimo. Sono solo andato via perché ho incontrato Berlusconi. Era il 76 e capii j che quell'uomo sarebbe andato lontano. Devo dire che prima avevo lavorato un po' anche con Telemontecarlo: fui io a convincere Montanelli a fare i primi commenti politici in televisione. Convinsi anche Gianni Brera e fu così f che Telemontecarlo prese il via. Lasciai la Rai quando Berlusconi mi disse: è giunto il momento, vieni. Io fui l'artefice del mutamento nel rapporto di lavoro tra la Rai e i suoi artisti. Fino ad allora ci pagavano pochissimo: io facevo 25 milioni di ascoltatori e guadagnavo 28 milioni all'anno. Berlusconi mi offrì parecchie centinaia di milioni e così le cose dovettero cambiare anche alla Rai, per via della concorrenza. Insomma, il mio passaggio da Rai a Berlusconi creò la rivoluzione e fu un vero avvenimento storico nel campo della televisione». E' corteggiato dalla Rai? «Sì. Da tutti i dirigenti, da Maffucci a Tantillo a Iseppi al presidente Siciliano. A Sanremo sono rimasto senza fiato perché al casello dell'autostrada mi aspettavano Maffucci, il sindaco, macchine e scorta». Mike, lei è la televisione? «Ma... ci sono anche altri. Quando parlo del personaggio Mike mi divido in due: il Mike seduto in poltrona che guarda il Mike in tv e vede un'altra persona. Fu Vittorio Veltroni, il padre di Walter, a farmi restare in Italia per la Rai. Cominciai con interviste bilingui; lavorai anche alla radio portandovi i primi quiz, e quindi lanciai la televisione da Milano con il programma "Lascia o raddoppia?" il 19 novembre 1955. In quattro anni di "Lascia o raddoppia" si passò a 5 milioni di televisioni in Italia. Posso dire di avere in qualche modo dato il via alla Rai. E poi, successivamente, alla televisione di Berlusconi» Mike e le città. Milano, Montecarlo,.. «Vado a Montecarlo volentieri il fine settimana. E' un posto ideale, faccio molto footing, 7-8 chilometri al giorno». Ma la sua città è Milano? «Veramente è New York, dove sono nato. Ci torno due volte all'anno e vi ho portato mio figlio Leonardo, un po' per una rimpatriata; per andare a vedere la mia casa, i luoghi dove mossi i miei primi passi». Che cosa fanno i suoi figli? «Nicolò Bongiorno ha debuttato come regista in un corto; Michele jr. è laureato alla London School of Economics e fa il produttore. Credo ci sia grande avvenire in questo campo. Leonardo, che ha compiuto sette anni, quando era più piccolo diceva "ho due papà, quello che si ve- de a fianco a me e quello in televisione. Sono due persone diverse"». Che tipo di famiglia è la sua? «Unita ma mdipendente. Io potrei essere il nonno dei miei figli. Ho una moglie molto carina e molto giovane. Avere ragazzi giovani in casa è una fortuna perché non ho perso il giro. Si continua a sapere quello che succede e quello che accade». Secondo lei che cos'è la televisione? «E' mtrattenimento a cui io credo si dia troppa importanza. La televisione bisognerebbe guardarla solo quando una trasmissione ci interessa». Ma è un bene o un male la televisione? «E' un bene perché è ima compagnia. E' un male quando vengono mostrate cose cattive; troppi telefilm con sparatorie, aggressività: diventano una scuola per delinquenti». Che cosa guarda alla tv? «Le grandi partite, la mia Juventus, a volte anche l'Inter...». Berlusconi che cosa dice della sua Juve? «Quando mterveniva alle convention diceva di me che ero un personaggio della sua famiglia con il grande difetto di essere juventino». Perché juventino? «Mi portò mio zio allo stadio Mussolini, così si chiamava allora, a Torino a vedere la Juventus in cui giocavano Combi, Rosetta, Caligaris, Oris, che fanno naturalmente parte della storia del calcio. Da allora faccio il tifo per la Juventus». Che cosa pensa dei suoi collegni, per esempio di Bonolis? «E' bravissimo. E' tornato da noi alla Fininvest e fa molto bene». E Maurizio Costanzo? «Ha un grandissimo valore. E' uno stakanovista. E' un grande intrattenitore e sa parlare molto bene. Non lo sa fare nessun altro quello che fa lui». E Baudo? «Ha fatto grandi cose. Adesso non sta bene, ha problemi con la gola e il suo spettacolo non va bene. Penso che dovrebbe stare un po' tranquillo e riprendere il prossimo anno». Ha rimorsi, di non avere fatto qualcosa? «Sì, mi dispiace non avere studiato musica. Maturando, sto cambiando i miei gusti musicali : prima ascoltavo solo canzonette, adesso anche i classici, Mozart, Bach». Come investe i suoi soldi? «Compro appartamenti. Ho una bella barca. Però sono oculato, metto da parte. Non ho soldi in Borsa e non gioco al casinò. Guardi che i soldi me li sono sudati lavorando sedici ore al giorno. Attraversavo l'Italia in macchina, di notte, per andare a guadagnare 200 mila lire in un paese sperduto del Sud. Oppure finivo lo spettacolo a Milano alle 10,30 e apparivo a mezzanotte in un night club di Verona. Conosco l'Italia bene, come le mie mani». Va a letto tardi? «Mai prima delle 3». E si sveglia a che ora? «Cerco di dormire otto ore». Fa mia dieta speciale? «Ogni anno vado da Chenot a Merano per dismtossicarmi; perdo 3 o 4 chili. Mantengo questa forma e dopo 7/8 mesi mi lascio tentare, come per esempio in questo momento, da grandi piatti di spaghetti». E' goloso? «Amo soprattutto la torta di mele e i marrons glacés». Lei vive nel lusso? «Non so se sia lusso. Ho una casa molto bella e mia moglie ha molto gusto. Prima era una casa moderna, ora è in stile fine Ottocento, con mobili e quadri antichi». Sente il bisogno di calore umano? «Sì. Torno a casa, mi siedo in poltrona, guardo la televisione, fumo il mio sigaro cubano dopo il pasto e magari mi guardo un film, in cassetta, oppure lo sci. Ho dimenticato di dire che gioco anche molto a tennis, è uno sport che mi piace». Mike Bongiorno è stato un donnaiolo? «Dopo avere conosciuto mia moglie no. Prima, cosa vuole, ero giovane, intorno a noi c'erano belle ragazze, vallette; però ero troppo interessato al mio lavoro per dedicare eccessiva attenzione alle avventure sentimentali. Vede, la mia occasione è stata unica e irripetibile. I nostri eredi non raggiungeranno mai la popolarità e il cuore della gente come noi cosiddetti "senatori": penso a Corrado, Vianello, il povero Tortora, a Baudo. La gente è cresciuta con noi e sono abituati a vedere la tivù con Mike. Adesso ci sono molti presentatori bravissimi, ma il pubblico dei nostri eredi è diverso: il pubblico giovane è più assente. Ogni tanto sento dire da una donna anziana: "Pensi, signor Mike, che facevo l'amore con un fidanzato mentre andava in onda Lascia o raddoppia"». Non vuole smettere? «Non ancora. Probabilmente mi organizzerò meglio per avere più libertà». E' contento? «Sì, sono contentissimo. Cosa devo chiedere di più; tutto va bene e ho vissuto una vita pulita e onesta. Mi fa piacere di avere ancora una grande energia; malgrado la mia età mi sento ancora molto giovane e quando ho gli occhiali da sole e vado a sciare non mi riconoscono, non pensano che io sia Mike, e questo mi fa piacere. Scio ancora come una volta». Alain Elkann LE DIECI REGOLE D'ORO 1. Sii disponibile a capire l'esperienza nei media di bambini e adolescenti. 2. Dai consigli senza sembrare un moralista. 3. Stai attento alle tue abitudini nei confronti dei media. 4. I comportamenti degli adulti si riflettono in quelle di bambini e adolescenti. 5. Trova il tempo di sederti accanto a tuo figlio se hai il dubbio che il programma non sia adatto alla sua età. 6. Mettiti d'accordo che cosa e per quanto tempo i tuoi figli possono vedere ogni giorno. 7. I film al cinema e le videocassette sono classificati con limiti d'età: rispettali. 8. Usa gli audiovisivi come una risorsa positiva, ma promuovi anche letture ad alta voce, disegno e pittura. 9. Ciascun individuo reagisce in modo differente a ciò che vede. Tu sei il miglior esperto sulle reazioni di tuo figlio. 10. Impegnati in questi compiti e accetta la responsabilità. Fonte: Campagna del governo norvegese per combattere la violenza nei media audiovisivi. ii Ho smesso di fare il donnaiolo dopo il matrimonio Ma alle donne ho sempre preferito la carriera jsj Sullo schermo troppe immagini di sparatorie diventano una scuola per delinquenti io preferisco guardare le grandi partite di calcio fi fi Ho una famiglia unita ma indipendente Potrei essere il nonno dei miei figli La loro giovinezza mi aiuta a conoscere la realtà di oggi ip CA €011 ca 27 Aprile 1997 A €011 A destra Pippo BIn bpresentatore asalla moglie e aLeonardo a New[PER GENTILE CONCDEL SETTIMANAL di sera nell'ap Mike Bongiora appena finito il momento in sato. erà alla Rai? e Mediaset ugno del iacereb la Rai. anremolto con o o oii j anche così f CroMike BonInnae corte A destra Pippo Baudo. In basso il presentatore assieme alla moglie e al figlio Leonardo a New York [PER GENTILE CONCESSIONE DEL SETTIMANALE «CHI.]