Perquisizione agli elettori inglesi Lo spettro dell'Ira al voto di giovedì

Perquisizione agli elettori inglesi Una circolare ai responsabili di seggio: in caso di interruzione, urne aperte anche venerdì Perquisizione agli elettori inglesi Lo spettro dell'Ira al voto di giovedì LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE In due, nelle elezioni inglesi, si preparano al peggio: l'Inghilterra e John Major. Il timore di un'azione dell'Ira volta a gettare lo scompiglio nel voto di giovedì ha indotto lo Home Office, il ministero degli Interni, a diramare precise direttive ai presidenti di seggio su come affrontare ogni tipo di emergenza. E il primo ministro, che ieri ha lanciato un appello agli elettori affinché respingano 1'«incubo» di un governo laborista, ha perso un altro punto d'appoggio: il sostegno del giornale più venduto d'Inghilterra, il tabloid domenicale «News of the World» (4,5 milioni di copie), che nel numero di oggi si schiera apertamente con Tony Blair. Appartiene a Rupert Murdoch, come il «Sun» che già si era schierato con il New Labour. Sono due sviluppi, a quattro giorni dal voto, che rivelano le crescenti incognite di questo Paese. Addirittura, per la prima volta, sul regolare svolgimento delle elezioni; e poi, in caso di una vittoria laborista che i sondaggi confermano (il «Sunday Mirror» dà oggi addirittura 24 punti di vantaggio al New Labour), la sensazione di una svolta epocale dopo 18 anni di governo conservatore. Ieri le scaramucce sono continuate, ma ormai non fanno più presa. Blair ha parlato, durante un discorso a Manchester, di «una scelta fra i soliti vecchi Tory e un nuovo, vigoroso avvio». Major ha prospettato invece quello che a suo avviso è un «progetto distruttivo» dei laboristi per tutto ciò che costituisce oggi un successo economico: «Un cambiamento per il peggio», ha detto. Su una sola cosa Major e Blair sono d'accordo: la condanna del terrorismo Ira e delle sue bombe. Ieri il ministro degli Interni ha inviato una lettera di quattro pagine ai 569 responsabili dei 45 mila seggi elettorali. Il documento precisa che, se ci saranno controlli validi (ispezioni dei locali, perquisizioni degli elettori), non occorrerà sgomberare i locali neppure in caso di allarme. La polizia valuterà le minacce e deciderà se il processo elettorale potrà continuare ininterrotto. Si precisa che l'Intelligence non è a conoscenza di particolari piani dell'Ira, ma che la recente attività dei nazionalisti irlandesi costringe alla massima prudenza. Nella circolare si affrontano anche evenienze specifiche. Se un atto terroristico bloccherà le strade o i mezzi di trasporto, si continuerà con le operazioni di voto. Se un seggio dovrà essere sgomberato, toccherà al suo presidente cercare di continuare le operazioni in una sede provvisoria se tutte le attrezzature indispensabili - l'urna, le schede, il registro elettorale, il timbro potranno essere spostate. Ma se l'interruzione dovesse impedire il voto a un numero significativo di elettori, le urne di quella circoscrizione potranno rimanere aperte anche venerdì. Non è questo, oggi, a preoccu¬ pare Major. E' piuttosto il titolo di prima pagina del «News of the World»: «Appoggiamo Blair, l'uomo per il nuovo millennio». La Gran Bretagna, afferma un editoriale, «invoca una leadership forte e moralmente salda. John Major ha mancato su entrambi i punti». Il giornale accusa il primo ministro di non aver saputo evitare la spaccatura Tory sull'Europa («La sua incapacità di prendere decisioni cruciali ha irreparabilmente diviso il partito») o certi episodi di corruzione («La sua debolezza verso lotte interne e marciume ha generato un disprezzo su scala nazionale per un uomo semplicemente incapace di essere pre¬ mier»). La fine è triste, se questi sono davvero gli ultimi giorni di governo conservatore. Ieri persino il vicepremier Michael Heseltine è stato accusato dal «Mirror» di avere preteso detrazioni fiscali illegali per certe donazioni al partito. «Una svista amministrativa - si è difeso Heseltine - rim¬ borserò tutto, di tasca mia». Probabilmente è vero, e lo farà. Ma la macchia resta. Un'altra, mentre al fianco di Blair brilla una nuova luce. Ieri, a Manchester, lo accompagnava Richard Branson: il boss della Virgin, l'industriale - forse - più ammirato d'Inghilterra. Un'altra tacca sul fucile di Blair. [f. gal.] Due nuovi colpi a Major: un sondaggio lo dà perdente per 24 punti, e dopo il Sun lo molla anche «News of the World» A Manchester a fianco del leader della sinistra compare una nuova stella: Richard Branson padrone della Virgin LA E.ONDRA BE! &ABOR9STI IfRFMn*.. i .. ..' ffil KasadiBWr CAMDEN Groudio Casa diKinnotk HAMMERSMITH &' FUIHAM HOUAND PARK lord Hotliek Chei Gerard @ Red Fort Westminster Armi Xundon restaurant ( Frederick'* The Ivy Caie des Amis du Vin Raiet Chelsea Aris Club @ _ HttFoWets kMarqisof Granby/i L'Amico^ Quartier* RSI generale 'arlamento ÌAìAm WAIW0RTH' M f ran Bricklayers Arras WANDSWORTH ) The Brixton Brasserle Un pub a Londra I laboristi hanno abbandonato ristoranti e bar dei quartieri settentrionali della capitale per Chelsea, Westminster 0 la zona di Covent Garden 1 quartieri più vicini al centro del potere politico

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