«Di sola moneta non si vive» D'Alema: «Il vero problema è politico»

« Di sola moneta non si vive» « Di sola moneta non si vive» D'Alema: «Il vero problema è politico» IL LEADER PDS «AMBASCIATORE» AL'AIA BBIAMO avuto una discussione molto buona, lui mi ha informato dei fatti italiani e ha espresso le sue preoccupazioni per come l'Italia è stata trattata in alcune analisi internazionali sui risultati dell'economia italiana. Io l'ho rassicurato, gli ho detto che noi non facciamo alcuna differenza tra i diversi candidati all'Unione monetaria e che prenderemo la decisione l'anno prossimo senza fare pre-selezioni di alcun tipo. L'Italia sta facendo moltissimi progressi in termini di finanze pubbliche, riducendo sia il debito che il deficit. Credo sia meglio non creare divisioni tra i Paesi, e ho piena fiducia in quanto l'Italia sta facendo». Il primo ministro olandese Wim Kok è un socialdemocratico che in passato ha guidato i sindacati del suo Paese, ed è logico che voglia dare una mano a Massimo D'Àlema e alla coalizione di centro-sinistra sostenuta dal pds. Ma Kok, attualmente presidente di turno dell'Unione europea, è anche il leader del Paese che con più veemenza si oppone alla partecipazione dell'Italia alla prima ondata della moneta unica. Le sue aperture sono per questo importantissime. Così, dopo l'incontro a due, al vertice del «Partito del socialismo europeo» arriva un D'Alema rilassato, che non lesina sorrisi. Con Kok «ci conosciamo abbastanza bene, anche per il comune impegno nella leadership socialista. Io gli ho detto che capiamo le ragioni storiche di una certa diffidenza verso l'Italia, anche se queste ragioni oggi non sono motivate perché c'è una situazione nuova uel nostro Paese, e che comunque raggiungeremo gli obiettivi che ci siamo proposti». Nel settembre scorso, ricevendo Romano Prodi nella stessa residenza, Kok si era mostrato assai poco disponibile. Ora invece D'Alema raccoglie da Kok attestati di stima, e aggiunge: «Ho la sensazione che loro capiscano che c'è una situazione nuova in Italia, che c'è anche una cultura della stabilità. Poi il vero problema non è l'Italia. Il vero problema, grande, complesso, è questa Europa. Di sola moneta non si vive. Bisogna parlare di problenù politici, rilanciare una prospettiva di politica economica». Dall'Italia arriva l'eco delle dichiarazioni di Silvio Berlusconi. Riferendo «ragionamenti che si fanno nelle altre capitali europee», il leader dell'opposizione dice che «la presenza di Rifondazione co munista nella maggioranza è in compatibile con la politica che il Paese deve fare per entrare in Europa». D'Alema non si scompone «L'onorevole Berlusconi può espri mere le sue opinioni senza attri buirle ai capi di Stato stranieri. Qui noi stiamo parlando del futuro del l'Europa, un argomento molto de licato, perché ci avviciniamo alla conclusione della Conferenza in ter-governativa ed alle decisioni sulla moneta unica e sulT allarga mento dell'Unione. I prossimi 12 mesi saranno davvero decisivi per l'avvenire dell'Europa». E l'orien tamento dei leader socialisti è unanime: «l'Europa come fatto esclusivamente monetario non regge, non è sostenibile». Ne fa fede la lettera che il fran cese Lionel Jospin, impegnato nella campagna elettorale, ha inviato al vertice socialista, confermando la scelta di una moneta unica europea forte e stabile, ma senza che ciò «si risolva in un mero esercizio contabile e nell'applicazione cieca di un sistema di penalità automatiche». Per Jospin l'Euro «deve essere rapidamente la moneta di tutta l'Unione, e non solo di qualcuno. L'adesione di Italia e Spagna, in particolare, ci sembra necessaria e possibile dalla prima tappa». Ma davvero questa visione del tutti per uno e imo per tutti è condivisa dagli olandesi? Davvero anche loro sarebbero disposti ad imbarcare l'Italia sulla nave dell'Euro? L'affidabilità del nostro Paese.,«è un problema per tutti», dice D'Alema. Ma in Olanda «c'è un giudizio molto ammirato per i risultati che abbiamo ottenuto, e che sono davvero straordinari. Wim Kok mi ha detto che loro per passare dal 10% al 3% di deficit ci hanno messo 13 anni. Noi eravamo al 10% nel '94, governo Berlusconi. Siamo al 3,2. Chiunque consideri le cose con un minimo di serietà non può che giudicare eccezionale questo risultato. Poi sta a noi compiere lo sforzo ulteriore, che è necessario. Nessuno può escluderci se ci presentiamo con le carte in regola», [r. b.] al vertice socialista, confermando la scelta di una moneta unica europea forte e stabile, ma senza che ciò «si risolva in un mero esercizio contabile e nell'applicazione cieca di un sistema di penalità automatiche». Per Jospin l'Euro «deve essere rapidamente la moneta di tutta l'Unione, e non solo di qualcuno. L'adesione di Italia e Spagna, in particolare, ci sembra necessaria e possibile dalla prima tappa». Ma davvero questa visione del tutti per uno e imo per tutti è condivisa dagli olandesi? Davvero anche loro sarebbero disposti ad imbarcare l'Italia sulla nave dell'Euro? L'affidabilità del nostro Paese.,«è un problema per tutti», dice D'Alema. Ma in Olanda «c'è un giudizio molto ammirato per risultati che abbiamo ottenuto, che sono davvero straordinari. Wim Kok mi ha dettche loro per passare da10% al 3% di deficit ci hanno messo 13 anni. Noi eravamo al 10% nel '94, governo Berlusconi. Siamo al 3,2Chiunque consideri le coscon un minimo di serietnon può che giudicare eccezionale questo risultato. Posta a noi compiere lo sforzulteriore, che è necessarioNessuno può escluderci sci presentiamo con lcarte in regola», [r. bIl presidente della Bicamerale e segretario del partito democratico della sinistra Massimo D'Alema ♦ ♦ ♦ * ♦ *«**<• #♦«*»•• «♦*«*«% «♦♦•#•:* i Il presidente della Bicamerale e segretario del partito democratico della sinistra Massimo D'Alema