La Germania si scusa con Guernica Ma è polemica per la mancata visita di Herzog di Gian Antonio Orighi

La Germania si scusa con Guernica A 60 anni dal bombardamento, il presidente tedesco invia solo un messaggio La Germania si scusa con Guernica Ma è polemica per la mancata visita di Herzog MADRID NOSTRO SERVIZJO A sessantanni esatti dal bombardamento di Guernica, durante la Guerra Civile, quando gli aerei nazisti sperimentarono la prima incursione aerea della storia volta ad annientare la popolazione civile, i tedeschi ancora si dividono sul fatto di chiedere scusa, mentre i baschi, domani, preparano manifestazioni celebrative. Sulla cittadina dei Paesi Baschi spagnoli, a cavallo tra Bilbao e San Sebastian, la Legione Condor effettuò tre incursioni, quel 26 aprile. La scusa addotta dal generale tedesco Richtofen era quella di tagliare la ritirata ai baschi, che si schierarono con il legittimo governo repubblicano e contro il golpe del generale Franco. Era un giorno di mercato. La gente di Guernica, 5 mila anime, cercava di comprare quello che c'era. Tre incursioni, dalle quattro e quattro minuti alle 19,45 di Junkers e Messerschmitt raserò ai suolo una cittadina sacra per i baschi. Mille morti, Guernica distrutta per tre quarti. Si salvò, però, il famoso sacro rovere. Fino a ieri mattina, il presidente della Repubblica Federale Roman Herzog aveva assicurato che domenica avrebbe chiesto personalmente scusa, a nome di tutti i tedeschi, per la prima strage di civili della storia. Nicolas Redondo, 65 anni, ex segretario storico del sindacato socialista Ugt, basco e noto antifranchista, proclamava ieri mattina dalle antenne della «Cope», l'emittente della Conferenza Episcopale, che «era una riparazione doverosa. Tardiva, ma molto significativa. Per la Ue». Ma nel pomeriggio, dopo che nella serata di giovedì il Bunde¬ stag bocciava una proposta di socialisti e Verdi in cui si chiedevano alla Camera tedesca le scuse ufficiali per il bombardamento di Guernica (ed i tre partiti del governo Kohl votavano clamorosamente contro), Herzog ha annunciato che non si recherà più nella città il cui nome è noto nel mondo per l'omonimo quadro di Picasso. Però manderà un messaggio in cui, assicura l'agenzia Efe, «chiederà scusa per il crimine commesso e lancerà un appello alla riconciliazione». Quasi sicuramente leggerà il messaggio di Herzog Ute Vogt, deputata socialista di Pforzeim, città gemellata con la cittadina martire. Il governo Kohl sostiene di avere stanziato, nel '96, tre milioni di inarchi per costruire un centro polisportivo a Guernica: «E' un gesto di riparazione sufficiente». Gian Antonio Orighi

Persone citate: Cope, Herzog, Junkers, Kohl, Picasso, Roman Herzog, Ute Vogt

Luoghi citati: Bilbao, Germania, Guernica, Madrid, Paesi Baschi