L'ultimo reduce delle Partecipazioni statali L'Etrusco che non voleva sentirsi chiamare "demitiano" di Ettore Bernabei
l'ultimo reduce delle Partecipazioni statali IL MANAGER l'ultimo reduce delle Partecipazioni statali L'etrusco che non voleva sentirsi chiamare «demitiano» SROMA UCCEDE ai tempi dell'Ulivo. Succede che, mentre regna una coalizione di centrosinistra, debba uscire di scena perfino un manager con storiche simpatie per l'area progressista. Un manager che, per giunta, ha lavorato gomito a gomito proprio con Prodi, quando l'attuale capo del governo era presidente dell'Iri. Ma ormai Fabiano Fabiani, che ha annunciato ieri le dimissioni da presidente della Finmeccanica, aveva annusato che i tempi stavano cambiando e che era sempre più difficile trovare comprensione nelle stanze del potere. Sembra quasi un segno del destino il luogo dove matura definitivamente la decisione di Fabiani di lasciare la guida della sua «creatura», il gruppo industriale modellato anno dopo anno sin dal 1981 con la nomina a direttore generale. Il luogo è Capalbio, il borgo etrusco da tempo meta prediletta di intellettuali e politici legati all'ex sinistra de come al pds. Qui, nel suo casale, Fabiani, soprannominato l'Etrusco essendo nato a Tarquinia 67 anni fa, si trovava ieri con i suoi figli. E da qui ha comunicato ai collaboratori la scelta che nessuno, proprio nessuno, ha potuto fargli ripensare. Da Capalbio, paese simbolo di un'intera area politica, si è così diffusa la notizia delle dimissioni di un uomo che con quell'area è legato. In passato. Come oggi. Fabiani è stato un ascoltato consigliere del segretario democristiano Ciriaco De Mita. A casa dell'Etru- sco è facile incontrare Antonio Maccanico, ministro delle Poste in carica, uno dei protagonisti della stagione dell'Ulivo. E fra gli ospiti figura anche un altro ministro di Prodi, il titolare del Tesoro Carlo Azeglio Ciampi. Amicizie giuste, una navigata esperienza del mondo delle imprese pubbliche cominciata alla Rai (dove è stato direttore del Telegiornale), un intreccio di conoscenze nelle multinazionali, solidi rapporti con industriali privati come Carlo De Benedetti amati a sinistra: tutto questo all'im¬ provviso non è bastato più. Fabiani vedeva uno dopo l'altro crollare i miti di quelle che furono le Partecipazioni statali: prima Franco Viezzoli, allontanato da Prodi e Ciampi dalla presidenza dell'Enel, poi Biagio Agnes e Ernesto Pascale, presidente e anuninistratore delegato della Stet, silurati a sorpresa. L'Etrusco si chiedeva se la stessa sorte sarebbe toccata a lui e ha preferito andarsene di spontanea volontà prima che qualcuno glielo chiedesse. L'ultimo dei grandi delle Partecipazioni statali (con alle spalle una carriera divisa tra Rai, Iri, Autostrade e Finmeccanica) ha tolto il disturbo. Come Agnes, ma anche come Prodi, Fabiani ha rappresentato la presenza manageriale della sinistra de. Ma a sentirsi definire demitiano o democristiano negli anni andati si irritava e non poco, rivendicando il diritto di essere giudicato come manager e basta. E come manager Tiri (che controlla la Finmeccanica) gli ha invece sbarrato la strada: non ha più avallato la sua ultima scommessa. Con un comunicato diffuso giovedì (e che ha colto di sorpresa l'Etrusco) il consiglio di amministrazione dell'lri presieduto da Michele Tedeschi ha ignorato le scelte finanziarie di Fabiani, rinfacciandogli di non aver realizzato l'atteso risanamento dei conti. Il presidente della Finmeccanica credeva che quelle scelte fossero già state approvate dall'Iri il 27 marzo. Sconfessato, ha tirato le conclusioni: dimissioni. Una soluzione inevitabile visto che Tedeschi rappresenta l'azionista. E Tedeschi ha molta confidenza con Enrico Micheli, direttore generale Iri in aspettativa e attuale sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Da almeno un anno Fabiani discute animatamente con Tedeschi sull'organizzazione della Finmeccanica: il primo ha difeso sistematicamente l'unitarietà del suo gruppo, il secondo ha cercato di dividere il gruppo: il comunicato dell'lri di giovedì ha annunciato la decisione di separare le varie attività lasciando alla casa madre solo la funzione di indirizzo generale senza compiti operativi. Del resto il direttore generale del Tesoro Mario Draghi (da cui dipendono le sorti delle aziende pubbliche e le privatizzazioni) è tendenzialmente favorevole agli spezzatini, cioè la suddivisione di un gruppo pubblico per ottenere un. maggior incasso dalla vendita separata delle diverse attività. C'è stato lo spezzatino della Sme, si è realizzato un minispezzatino per la Stet con la scissione della Seat che pubblica le Pagine gialle. Ci sono, quindi, diverse filosofie industriali dietro l'addio dell'Etrusco. Da un lato i teorici dello spezzatino, dall'altro Fabiani che ha creduto nell'integrazione tra i diversi settori industriali della Finmeccanica: energia, ferroviario, automazione, aerospaziale, difesa. Presentando all'Iri a marzo il bilancio 1996, Fabiani fece capire di essere pronto ad andarsene se non avesse ottenuto il pieno appoggio. Ma sapeva già che il barometro politico segnava tempesta. Sin da novembre il segretario del pds Massimo D'Alema aveva posto l'esigenza di una forte «innovazione» alla testa delle aziende pubbliche. E a febbraio, fra i documenti congressuali del pds, ce n'è uno che parla proprio della Finmeccanica, criticata pesantemente per la strategia industriale. Uomo avvisato... Roberto Ippolito Non gli è bastato aver lavorato gomito a gomito con Prodi all'Iri La decisione presa a Capalbio paese simbolo di un'intera area politica GLI ALTRI «RIBALTONI» NELLE AZIENDE PUBBLICHE GIUGNO '96 Franco Viezzoli viene sostituito dalla coppia Chicco Testa-Franco Tato al comando dell'Enel. SETTEMBRE '96 Lorenzo Necci, nella bufera giudiziaria della Spezia, passa la mano: alla guida delle Ferrovie dello Stato sale Giancarlo Cimoli. GENNAIO '97 Biagio Agnes ed Ernesto Pascale, da anni alla guida della finanziaria delle telecomunicazioni italiane, la Stet, escono di scena: al loro posto salgono Guido Rossi e Tomaso Tommasi di Vignano. ^_ ; I NUMERI PS FINMECCANICA 1995 1996 RICAVI 12.843 13.883 MARGINS OPERAnVO IORDO 1.113 954 RISULTATO OPERATIVO 806 669 RISUITATO NETTO 40 -540 Dati consolidali in miliardi AUTOMAZIONE * Elsag Bailey process automation * Ansaldo Industria * SAR * San Giorgio System, Browne & Sharpe ENERGIA AUTOMAZIONE TRASPORTI DIFESA * Ansaldo * Ansaldo Energia * Ansaldo Componenti ENERGIA AEROSPAZIO DIFESA * Alenia, Alenia Sistemi Navali, Otobreda • Fior * Alenia, Agusta, Alenia Spazio, OAM, Trasporti * Ansaldo trasporti, Union Switch & Signal, A.T.S.S. Michele Tedeschi, presidente Iri Ettore Bernabei
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