Brennero, «caccia» all'albanese
Brennero, «caccia» all'albanese Stretti controlli, code record: gli austriaci temevano i clandestini Brennero, «caccia» all'albanese IERI, code ovunque. Serpenti d'auto lungo i seimila chilometri di autostrade. Bel tempo, ponte lungo. Ma la coda da primato è stata quella al Brennero. Sull'A 22, fra Italia e Austria un lungo ininterrotto serpentone d'auto e di autotreni s'è incollato all'asfalto. E grazie anche alla solerzia delle guardie austriache di frontiera che effettuavano pignoli controlli. Cosa cercavano? Ma via: albanesi. Temevano un esodo massiccio d'albanesi. Devono aver pensato: ponte lungo e furbizia italiana, un cocktail micidiale. Gli italiani, devono essersi detto, su in frontiera, se ne sono andati a Brindisi, hanno preso su, uno o due, per camion o macchina, albanesi e adesso ce li portano direttamente qui. Una mossa magari organizzata dal governo, chissà, dai sindaci di Puglia, chissà. Così alle sbarre di frontiera occhi vigili si son messi a scrutare sedili posteriori e bagagliaio. La pensata è degna dell'ispettore Clouseau, quello della Pantera Rosa. Ma non nascondiamocelo che un pizzico di realtà nell'idea più assurda può sempre covare. Ora, pare che di albanesi, desiderosi di trasferirsi in Austria e «canalizzati» dal serpentone automobilistico, non ne siano stati trovati: se laggiù la Sacher è buona, la tv è noiosissima. Però, però è bene che le guardie di frontiera sappiano che c'è un ponte anche la prossima settimana: non chiudano gli occhi. Questa potrebbe essere stata, come in un film d'azione, solo la prova generale per una intraprendente e fantasiosa evasione. L'ossessione dei clandestini albanesi può giocare brutti scherzi. Nito Orengo SERVIZI A PAG. 16
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