Trieste, il regno della scienza
Trieste, il regno della scienza Trieste, il regno della scienza Sì al numero chiuso, appello a Berlinguer ^T! TRIESTE I II RA il verde di Miramare c'è un terzo polo nobile nell'Università di Stato: la Scuola internazionale I superiore di studi avanzati (Sissa), roccaforte del * I sapere scientifico per già laureati. Nata nel '78, ammette per concorso una quarantina di studenti l'anno, cui vanno borse di studio da tredici milioni netti. Fra i suoi otto settori di ricerca spiccano - secondo il direttore Daniele Amati - le neuroscienze, l'astrofisica e le scienze cognitive. Normale, Sant'Anna, Sissa: tre vertici, un unico embrione di sistema eccellente. Queste scuole non vogliono isolarsi, restare luoghi esclusivi per anime superdotate. «Non siamo un'encZave privilegiata, diamo idee, stimoli», dice Varaldo, il direttore del Sant'Anna. Ritengono di ave¬ re caratteristiche (come la meritocrazia, il numero chiuso, le borse di studio) che adesso si può persino pensare di diffondere un po' di più nell'Università di massa. «Il clima culturale sta infatti cambiando - avverte il direttore della Normale, Bassani -. Lo vedo anche alla Conferenza dei rettori». Il presidente della Conferenza, Paolo Blasi, conferma l'esigenza di ridare efficienza all'Università pubblica perché le cifre sono fallimentari: da noi si laurea sì e no il 35% degli iscritti al primo anno, mentre lo Stato spende in media cinque milioni e mezzo l'anno per studente. Uno spreco gigantesco. «L'Università pressoché gratuita è perversa - assicura Blasi -. Froda, non premia i più poveri. Gli studenti meno abbienti si favoriscono con borse di studio consistenti e selezionando i migliori». Gli stessi ar- gomenti di cui parlava Gianni Vattimo domenica scorsa su La Stampa. Il numero chiuso è un tabù che ora viene discusso. Lo invoca fortemente, come garanzia di giustizia e qualità, Marco Santambrogio, filosofo del linguaggio, politicamente di sinistra, nel suo Chi ha paura del numero chiuso?, appena uscito da Laterza: «Sono orgoglioso di aver scoperto l'acqua calda - dice Santambrogio - perché l'università italiana da trent'anni s'è lavata con l'acqua fredda». E si rivolge al ministro: «Berlinguer, abbi coraggio!». Le scuole di eccellenza contribuiscono al dibattito. A Roma, al ministero, vengono ascoltate. E Berlinguer s'è impegnato a creare in breve tempo altri tre istituti «forti», a Pavia, Lecce e Catania. Una costellazione-modello, forse, per il futuro sistema universitario. [c. a.j «Non siamo realtà privilegiate, diamo stimoli»: dalle borse di studio alla meritocrazia
Persone citate: Bassani, Berlinguer, Blasi, Gianni Vattimo, Marco Santambrogio, Paolo Blasi, Santambrogio, Varaldo
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