L'Europa «congela» il piano Alitalia di Roberto Ippolito

I/Europa «congela» il piano Alitalia Ancora bloccato l'aumento di capitale, ma l'azienda contrattacca: già fatti troppi sacrifìci I/Europa «congela» il piano Alitalia «Cambiatelo». Cempella: non ci sto ROMA. Soffre l'Italia. Soffre l'Alitalia. Anche la compagnia aerea ha le sue pene a causa della Commissione europea. Il commissario ai trasporti Neil Kinnock ha scritto all'amministratore delegato deH'Alitalia Domenico Cempella chiedendo chiarimenti sul piano di risanamento deH'Alitalia. La lettera non rappresenta una bocciatura del piano, «non implica affatto un parere negativo», come precisato da fonti della Commissione. «Non c'è alcun braccio di ferro», dice Kinnock, che sollecita modifiche al piano per ridurre ancora il costo del lavoro e accrescere il rendimento delle rotte. Richieste per Cempella incomprensibili e da non prendere in considerazione, dal momento che proprio su sollecitazione di Kinnock il piano originario è stato già cambiato con sacrifici supplementari per l'Alitalia. In un incontro con i dirigenti della compagnia Cempella è categorico: «A questo punto non potremo accettare che ci vengano chieste modifiche tali da stravolgere un piano in cui crediamo e che sta riportando la compagnia sulla strada di una forte ripresa». Le modifiche apportate al piano dopo le precedenti sollecitazioni di Kinnock consistono nella riduzione di 14 aerei nel 1997, nel contenimento della flotta ( 158 aerei nel 2000 invece di 172), nell'abolizione di 27 mila voli, nell'accelerazione del taglio dei costi, nella rinuncia ad altri 450 dipendenti, nella limitazione a 2800 miliardi (invece di 3 mila) dell'aumento di capitale, decisivo per riequilibrare la situazione finanziaria. Per Cempella ulteriori modifiche al piano avrebbero l'effetto di «emarginare dal mercato» l'Alitalia, «creare una condizione di debolezza» e favorire «oggettivamente i vettori concorrenti». All'interno dei sindacati è diffuso il sospetto che ci siano pressioni contro la compagnia italiana. Per l'Anpac, l'associazione dei piloti, «l'intervento della lobby avversa alla capitalizzazione deH'Alitalia» sta «influenzando negativamente l'esame» del piano. Per il Sulta «forti gruppi economici (primo fra tutti la British Airways) stanno utilizzando la loro capacità di condizionare politicamente gli orientamenti della commissione». Rincara la dose Ugo Boghetta, responsabile trasporti dì Rifondazione: c'è una «subordinazione dell'Europa alle pressioni delle compagnie, in particolare British Airways, per ridurre un concorrente e fagocitare il mercato italiano». Adesso sembra inevitabile una nuova fase di trattative con Kinnock. Ma è possibile chiuderle per aprile, come previsto? Con la lettera del commissario europeo, l'aumento di capitale rischia di essere considerato non un normale investimento di mercato ma come un aiuto di Stato. «L'investimento previsto - sostiene Sarah Lambert, portavoce di Kinnock - non può essere considerato un intervento che qualsiasi investitore privato farebbe e pertanto per definizione se non fosse accettato in questi termini diventerebbe un aiuto di Stato». Se così fosse, l'importo dell'aumento di capitale peserebbe sul bilancio dello Stato italiano (eventualità sgradita in un momento in cui il contenimento del deficit pubblico è essenziale per l'adesione alla moneta europea). La commissione consentirebbe la concessione di aiuti di Stato (vietati dai trattati europei per garantire una corretta concorrenza) solo in cambio di una ristrutturazione aziendale ancora più pesante. Per l'Alitalia l'aumento di capitale rappresenta l'occasione per chiudere con il passato. Dopo la guerra del Golfo del 1991, che ha messo in crisi il settore del trasporto aereo, compagnie come Air France, Iberia, Olympic, Tap e Air Lingus hanno effettuato operazioni analoghe. Cempella è convinto che gli interventi del piano varato non possano essere valutati aiuti di Stato essendo, a suo giudizio, molto severi. Perciò spera che il piano ottenga finalmente l'okay di Kinnock per renderlo completamente operativo: «Non si può attendere oltre per approvare un piano che si è dimostrato valido e che sta già dando i primi risultati». Roberto Ippolito L'ALITALIA IN CIFRE ri m PASSEGGERI FLOTTA - NUMERO AEREI SCALI COPERTI PERSONALE NAVIGANTE DI CUI PILOTI PERSONALE DI TERRA FATTURATO [MILIARDI] PERDITE {MILIARDI] 23.138.000 100 110 5.010 1.791 11.0*3 7.505 1.300

Luoghi citati: Europa, Italia, Roma