«lo, embrione»

«lo, embrione» «lo, embrione» Un sacerdote scrìve a D'Alema ROMA. Una letterina molto garbata nel tono ma pungente nel contenuto: è quella scritta da «un embrione» - don Mario Cascone, direttore del quindicinale cattolico di Ragusa, «Insieme» al segretario del pds D'Alema, per contestargli la posizione presa dall'ultimo congresso della Quercia in materia di tutela giuridica degli embrioni. «Mi hanno detto - spiega "l'embrione" - che nell'ultimo congresso del tuo partito avete stabilito che io, piccolo embrione fragile e indifeso, non ho nessun diritto, non ho la dignità di un essere umano. Eppure io ti assicuro che esisto e sono legato alla vita tanto quanto ogni uomo... Possiedo in me il dinamismo che mi fa sviluppare; in questo non dipendo da mia madre, e proprio la possibilità che io possa essere concepito in provetta te ne dà la prova. Anche se non valgo molto io mi sento pur sempre uno di voi. Sarà banale, ma ti voglio ricordare, caro D'Alema, che anche tu sei stato un embrione...». [Ansa]

Persone citate: D'alema, Mario Cascone

Luoghi citati: Ragusa, Roma