Il bambino nasce dal congelatore

Il bambino nasce dal congelatore Bologna: una nuova tecnica perfeziona l'esperimento seguito con il «caso Elena» Il bambino nasce dal congelatore Prima mondiale con ovocito e spermatozoo «freddi» BOLOGNA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE All'inizio fu un errore. Un caso fortuito e fortunato ha portato alla tecnica detta Iesi, con cui la fecondazione assistita ha fatto un salto da gigante, raggiungendo mete impensabili solo fino a pochi anni fa. La vita nasce dal grande freddo: tra sette mesi, se la gravidanza sarà felicemente portata a termine, verrà al mondo un bambino concepito grazie ad un ovocita congelato e microiniettato con uno spermatozoo, prelevato in anticipo e anch'esso congelato. Una prima mondiale di fronte alla quale anche Elena, la bimba nata in Veneto nel febbraio scorso da un ovocita congelato e microiniettato con un singolo spermatozoo (non congelato), deve cedere il primato. L'annuncio è stato dato alla platea degli scienziati di diversi Paesi che partecipano a Bologna al convegno internazionale sugli ovociti umani dalla ginecologa Eleonora Porcu, responsabile del centro fecondazione assistita della clinica ostetrica di Bologna e la più stretta collaboratrice del professor Carlo Flamigni. E' una équipe che semina la vita e che da questo congresso ha raccolto interessi e consensi. Oltre alla gravidanza ottenuta con uno spermatozoo congelato (giunta all'ottava settimana), un'altra donna è rimasta incinta con il metodo seguito per Elena: ora è alla nona settimana. Eleonora Porcu è molto soddisfatta: «E' la conferma che non si tratta di un avvenimento casuale. La sopravvivenza degli ovociti congelati è estremamente alta, raggiungendo percentuali pari al 60%. Si tratta quindi di una tecnica proponibile su più ampia scala. Il nostro centro ha finora ottenuto tre gravidanze su 23 pazienti. E' bene attendere una casistica più ampia, circa 100 pazienti, prima di poter parlare di una realtà consolidata ma è importante avere dimostrato che la prima gravidanza non era un caso, un evento eccezionale». Le due nuove madri (una è calabrese, l'altra della Lombardia) sono giovani, circa 30 anni, ed entrambe sono affette da una sterilità di natura tubarica. La scelta di usare uno spermatozoo congelato è dovuta al fatto che al momento della microiniezione non era possibile avere la disponibilità del seme. Quindi è stato prelevato in anticipo e congelato. Il costo? 270 mila lire di ticket per ciascuna delle pazienti, a fronte di circa 4-5 milioni di spesa media dell'ospedale per ogni caso simile. «Un aspetto importante di questo nostro risultato - aggiunge Eleonora Porcu - sta nel fatto che questa metodica ci consentirà di avere una scorta di gameti (uova e spermatozoi) congelati e poter far fronte ad ogni evenienza. Congelare gli spermatozoi non era difficile. Non è la stessa cosa però per gli ovociti, nei quali i risultati positivi sono rari. La novità è stata unirli per ottenere una gravidanza». Se la prima gravidanza da gameti è un primato per la ricerca italiana, anche la tecnica detta Iesi parla italiano. Ad inventarli e ad applicarla per primo è stato Giampiero Palermo, brindisino di 40 anni, che lavora a New York. Racconta Palermo: «Tutto è nato un po' per caso. L'idea di perforare un ovocita con l'ago ed iniettare lo spermatozoo fu il frutto di un errore mentre compivo altri esperimenti. Fu un caso fortunato perché l'ovulo rimase fecondato. Ma il mio capo d'allora, alla Ubera università fiamminga di Bruxelles, dove lavoravo nel 1989, era scettico e parlava di entusiasmo tipico di un italiano». Marisa Ostolani Carlo Flamigni uno dei pionieri della fecondazione assistita Con la nuova tecnica «lesi» si congelano sia l'ovocita sia lo spermatozoo

Persone citate: Carlo Flamigni, Eleonora Porcu, Giampiero Palermo, Marisa Ostolani

Luoghi citati: Bologna, Bruxelles, Lombardia, New York, Palermo, Veneto