Canale d'Otranto Armi sulla nave affondata di T. A.

Canale d'Otranto Canale d'Otranto «Armi sulla nave affondata» BARI. C'erano armi a bordo della nave albanese affondata a marzo nel Canale d'Otranto? «Una notizia fantasiosa». Così Riccardo Dibitonto, procuratore distrettuale antimafia di Bari, definisce le indiscrezioni circa una nuova inchiesta sull'affondamento della motovedetta albanese, avvenuto il 28 marzo scorso, dopo la collisione con la nave militare italiana «Sibilla». Dibitonto ha voluto smentire così le notizie pubblicate ieri dalla «Gazzetta del Mezzogiorno» secondo cui l'inchiesta punterebbe ad accertare se sulla motovedetta c'era, oltre ai profughi, un carico d'armi. «Non capisco perché», dice Dibitonto, «questa inchiesta dovrebbe essere avviata dalla procura di Bari, visto che anche Lecce è sede di una direzione distrettuale antimafia». Dibitonto dice inoltre che «al momento» non c'è alcuna procura che «abbia avviato inchieste del genere». [t. a.]

Persone citate: Dibitonto, Riccardo Dibitonto

Luoghi citati: Bari, Lecce, Otranto