Welfare, a maggio si tratta di R. Int.

Welfare, a maggio si tratta Welfare, a maggio si tratta Premier-sindacati: intesa sul metodo ROMA. Partirà a maggio la trattativa con sindacati e parti sociali per la riforma dello Stato sociale. Lo ha annunciato il vicepresidente del Consiglio Walter Veltroni, parlando a «Porta a porta», la trasmissione di Baiuno condotta da Bruno Vespa. La riforma - sostiene il numero due dell'Ulivo - «sarà ispirata a principi di equità, di giustizia sociale e solidarietà». E, dall'estero, arriva la conferma di Romano Prodi. Il Presidente del Consiglio ritiene «già partito» il confronto per la riforma dello Stato sociale. Conversando con i giornalisti a margine di una visita in Kuwait, Prodi afferma: «Il confronto è già partito. Ne ho parlato con D'Alema e Marmi. Con i sindacati ci siamo dati una metodologia per il futuro, cioè per stringere il discorso sul problema del Welfare-State. Ne ho parlato anche con la Confindustria. Su questi temi c'è un movimento continuo». Intanto, il segretario generale Cgil, Sergio Cofferati, smentisce che esista una «commissione» per la riforma dello Stato sociale della quale farebbero parte lui stesso, il presidente del Consiglio Romano Prodi, il ministro del Tesoro Ciampi e il segretario del pds Massimo D'Alema. «Si tratta di pura fantasia - sostiene - non c'è ragione per la quale io debba essere iscritto tra i componenti di un pool che vede assieme persone diverse tra loro per ruoli e competenze. Il governo fa il suo mestiere e noi facciamo il nostro». Le «linee» sulle quali basare il confronto per la riforma dovrebbero essere pronte, comunque, entro il 15 maggio. «Il Dpef che il governo si prepara a varare conterrà gli elementi che debbono far parte della discussione per la riforma del Welfare», conferma il segretario Cisl, Sergio D'Antoni. Ma avverte che la discussione dovrà necessariamente partire dal principio di «lasciare invariata la spesa sociale». «Se si intende discutere di una spesa sociale che deve diminuire per ragioni di risanamento finanziario - sottolinea - allora cambia tutto. Noi non siamo disponibili a far abbassare la spesa sociale in Italia. E in questo caso tutto il confronto diventa più difficile». «Sarà il governo a decidere, con il documento di programmazione economica e finanziaria se vorrà la guerra oppure mantenere il dialogo», avverte il segretario generale Uil, Pietro Larizza: «Non daremo lo scalpo delle pensioni ai khomeimsti italiani né ai loro amici europei». Al confronto tra governo e parti sociali prenderanno parte anche i rappresentanti del volontariato, della cooperazione sociale e dell'associazionismo, riuniti nel «Forum del terzo settore». Lo ha affermato il portavoce del Forum. Nuccio Iovene: «La nostra partecipazione al confronto sul Welfare è stata assicurata negli incontri avuti con esponenti di governo, tra i quali il presidente del Consiglio Romano Prodi e il ministro della Solidarietà sociale Livia Turco». [r. int.]

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