«Non è il paese delle corna»

«Non è il paese delle corna» «Non è il paese delle corna» Parla il parroco: «La signora? Veniva in chiesa, non è cattiva» BRESCIA 4 DAL NOSTRO INVIATO «Questo non è il paese degli scandali e delle corna, anche qui, come ovunque, c'è il buono e il gramo», smorza i toni don Francesco Marini, parroco di Capriolo, il piccolo centro tra Bergamo e Brescia imito su tutti i giornali per Maria Angiola, che ha tirato in ballo albanesi e stupri inventati, per nascondere la tresca con l'amante. Certo non tutti gli abitanti di Capriolo sono uguali don Francesco, ma i suoi compaesani stavano per cacciare gli albanesi, fare le ronde. Non crede che esagerassero? «Io li capisco, si erano impressionati dopo la storia stupida inventata dalla signora. E poi c'erano già state storie difficili, qualche furtarello». Colpa sempre degli albanesi? «No, quelli erano slavi. Ma fa lo stesso». Non proprio. Ma cosa temevano i suoi fedeli? «Avevano paura che il governo mandasse qui gli albanesi, avevano paura dell'invasione. Sa, questo è un piccolo centro, siamo appena ottomila». E adesso che si è scoperto che erano solo bugie, la paura è passata. Giusto? «Qui dalle nostre parti ci sono parecchi albanesi. Noi li abbiamo sempre aiutati, ma da venerdì, quando era saltata fuori la storia che erano stati loro, non si facevano più vedere. Dicevano che erano soprattutto loro, ad aver paura». mOliviero Signoro Lei era pronto a parlarne nella predica di domenica, a messa, quando poi l'hanno avvisata i carabinieri. Vero? «Volevo stare vicino alla mia gente, rincuorarla. Ma non avrei mai inveito contro gli albanesi, che sono venuti qui alla ricerca di un posto di avoro. Da queste parti c'è tanto lavoro e ci sono tanti slavi, albanesi e marocchini. Poi quando si è saputa quella storia lì, ho pensato che fosse meglio tacere». Conosce la signora Maria Angiola, il signor Oliviero? «Non possiamo dire mente della famiglia. Lui è un bravissimo uomo, i genitori di lei che abitano in paese pure loro, sono brava gente». Non ha detto niente della signora. Non vuole parlarne? «Non è cattiva. Su di lei non si è mai sentito niente. E poi veniva a tutte le riunioni per la prima comunione di Massimiliano, il loro figliolo». Qual è la morale di questa storia? «Se ne sentono tante: gente che si sposa e poi si separa e non si sa nemmeno perché. Ma poi cosa deve sapere un prete di certe cose, sono questioni privatissime delle famiglie. Penso a quella famiglia, alle sofferenze che deve provare. Lui in ospedale, la signora che rischia di finire in carcere. E c'è pure il bambino, che per fortuna non sa niente. Cosa si può dire di più, di fronte a un fatto del genere». Meglio tacere? «Aspettiamo che torni la tranquillità. E poi i preti è meglio che stiano in silenzio». [f. poi.] 4 m Oliviero Signoroni

Persone citate: Francesco Marini, Maria Angiola, Oliviero Signoroni

Luoghi citati: Bergamo, Brescia, Capriolo