«Francia, l'Euro è bello»
«Francia, KEuro è bello» Il primo ministro apre all'attacco la campagna elettorale davanti ai suoi 470 deputati «Francia, KEuro è bello» Juppé: non dovete temere l'Unione PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Suona la carica, Alain Juppé. Il Palacongressi ribolle come uno stadio di periferia. Truppe scelte: i 470 parlamentari fedeli alla maggioranza. Andranno loro in battaglia il 25 maggio nelle Politiche-blitz, e non il Generalissimo Chirac che proclama la guerra ma deve farla combattere dal suo premier, popolare dicono gli ultimi sondaggi - per un francese su 4. Pochino. E allora ecco Juppé sbracciarsi dalla tribuna, macinando parole che paiono squilli di tromba. «In marcia: vi voglio pugnaci, uniti, fiduciosi». Inimicizie e vecchi rancori addio: «Occorre avanzare mano nella mano». E per dare l'esempio stringerà fra le sue quelle dell'arcinemico: Edouard Balladur. Sfondo monocromatico (azzurro, il coloremust che seduce pure JeanMarie Le Pen). «Con Jacques Chirac, un nuovo slancio per la Francia» è l'unico slogan. Ma fatta salva la doverosa citazione, «le chef» - il capo - si chiama ormai Alain Juppé. Ha convinto lui l'Eliseo, dicono le cronache, a sciogliere l'Assemblée Nationale. Jacques Chirac ne sarebbe dunque, in qualche misura, l'ostaggio. Se vince - «e non voglio prendere in esame altre ipotesi», confessava ieri sera su «France 2» - nessuno dovrebbe schiodarlo da Matignon fino al duemiladue. In caso contrario sarà il Presidente a subire i danni politici più gravi: un governo ostile, con Lionel Jospin primo ministro, ne umilierebbe le ambizioni. Lo chèque in bianco ricevuto dall'Eliseo fa miracoli. Juppé tuona, blandisce, ironizza, sorride, infiamma con il mestiere e l'insospettabile naturalezza che sino a ieri pochi gli riconoscevano. Frasi lampeggianti. «Francesi, non bisogna temere l'Euro. Abbiamo tutto da guadagnare». «L'austerity è dietro le spalle. Continueremo a diminuire le tasse». «La Francia non può offrirsi un nuovo "fiasco" citazione italiana d'obbligo socialista». «Processeremo il mitterrandismo». Ancora, «I senza lavoro sono la mia ossessione». Indi, per compiacere l'ala liberale: «Renderemo al cittadino i poteri confiscatigli dalla burocrazia». «Ridurremo i ministri, e le loro competenze» annuncia, pindarico, Alain Juppé. Ma poi rassicura i gollisti di sinistra fustigando «il grezzo capitalismo». Il gran finale - «non lasciamo ad altri il monopolio del patriottismo» corteggia, pudico, gli elettori del Front National. Se la vittoria nello sprint - 4 settimane appena di campagna, altro che «maratona elettorale» - la si giudica dallo stacco iniziale, Jospin è già out. Il ps soffre le partenze a freddo. E mentre lo scattista Juppé parrebbe girare a pieno regime (con rischio, peraltro, di imballarsi), 24 m j dopo l'annuncio la rue Solferino scalda ancora i motori. Solo oggi ne conosceremo il programma. Il tiepido antieuropeismo - unione monetaria sì, ma veto a misure draconiane - sedurrà forse il pcf con cui Lionel Jospin insegue un accordo elettorale (responso il 29 aprile). Ma i settecentomila nuovi posti nel pubblico impiego brillano per insipienza economica, se non demagogia. Eppure la sinistra avrebbe chances non trascurabili. Malgrado la comunista «Humanité» titoli in prima pagina - quasi in¬ credula - «E se vincessimo noi?», e il numero due ps Laurent Fabius azzardi timoroso «Siamo fifty/fifty, potremmo farcela», perlomeno gli osservatori stranieri sono unanimi nel ritenere «a rischio» l'iniziativa chiracchiana. Tra le sue ragioni inconfessabili, il «Canard enchaìné» stamane in edicola cita i guai da tangentopoli rivelando che se il Juppé III vedrà la luce bisogna attendersi un colpo di spugna sulle malversazioni. La materia prima non manca. Il settimanale c'informa che Jean Tiberi - il chiaccheratissimo sindaco di Parigi - avrebbe fatto iscrivere nel suo feudo (il V Arrondissement) 3500 elettori «amici» cui toccava votare altrove. Altra perla di giornata: alla Police Judiciaire sono scomparse in modo rocambolesco alcune prove decisive sullo scandalo petrolifero Elf in Gabon, dietro cui s'intravedono fondi neri e commissioni «politiche». Con un mese appena per far uscire gli scheletri dagli armadi, non mancheranno i colpi di scena. Sprinter attenti! Il doping giudiziario può farvi squalificare. Enrico Benedetto Sarà uno sprint di quattro settimane che pare aver colto di sorpresa Le Pene la sinistra ★ ' ★ * * ★ ¥ Il primo ministro francese Alain Juppé ha aperto ieri la campagna elettorale
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