«Pensioni a tempo di record»
«Pensioni a tempo di record» Summit a sorpresa con Ciampi, D'Alema e i sindacati sul welfare. Micheli: non meritiamo bocciature «Pensioni a tempo di record» Blitz di Prodi per calmare Bruxelles ROMA. Romano Prodi ha dato una brusca accelerata al dibattito sulla riforma dello Stato sociale. Ieri ha ricevuto per un'ora e mezzo, a Palazzo Chigi, Massimo D'Alema, segretario del pds. Insieme, il presidente del Consiglio e il segretario del più forte partito di governo, hanno valutato le non buone notizie che arrivano da Bruxelles. Dove la Commissione europea considera insufficiente il rapporto raggiunto dall'Italia tra deficit e prodotto interno lordo. E insieme hanno manifestato la «ferrea determinazione ad affrontare senza più rinvìi e cautele gli argomenti centrali dell'attività di governo. A cominciare dalla riforma dello Stato sociale. Prodi incontrerà anche i segretari degli altri partiti della maggioranza. Ieri sera ha improvvisamente convocato i sindacati (alla presenza anche di Ciampi e Visco) per discutere dei provvedimenti per ridurre ulteriormente il rapporto deficit-Pil. E' stato già costituito un gruppo di lavoro informale per studiare il da farsi per gli interventi sullo Stato sociale. Partecipano ai lavori Prodi, Ciampi, un rappresentate del pds e Cofferati. C'è tensione a Palazzo Chigi nell'attesa del giudizio della Commissione sulla nostra possibilità di partecipare alla moneta unica. E anche irritazione per come la Commissione europea sta sottovalutando i dati forniti dall'Italia. Se l'Italia dovesse arrivare al 3,3 per cento nel rapporto deficit/ Pil «si può pensare veramente che un grande Paese come l'Italia, un grande mercato come l'Italia possa essere escluso per una-questione di decimali? Ma siamo seri, per favore», ha dichirato al GrRai il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Enrico Micheli. «Dalla Commissione europea - ha aggiunto Micheli non può arrivare nessuna bocciatura. Lei darà alcune sue valutazioni che devono per forza prescindere dalla prospettiva futura e devono guardare il presente. La consapevolezzza di doverci muovere su questo terreno è tutta nostra. Non può essere né imposta, né raccomandata da nessuno». Toni veementi comprensibili vista la gravità del momento e che erano stati anticipati dall'esternazione del presidente della Repubblica a Berlino. Tutti discorsi diretti a convincere Fausto Bertinotti. «Capirà, ne sono certo», assicura il ministro del Tesoro, Ciampi. Il segretario di Rifondazione comunista gli ha risposto che «l'ambizione di convincere l'altro è parte integrante dell'attività politica. Ma penso che alla fine riusciremo a convincere Ciampi e Prodi dell'esigenza di non ta¬ gliare la spesa sociale». Rifondazione può arrivare al punto da far cadere il governo? «Il rischio non esiste nelle nostre intenzioni - risponde Armando Cossutta perché noi operiamo perché il governo possa durare tutta la legislatura. C'è qualcun altro che forse pensa di giungere a delle soluzioni diverse». Ma, ormai, Romano Prodi pare più preoccupato del raggiungimento degli obiettivi europei che della sorte del suo governo. Per questo il sottosegretario Micheli, uomo di fiducia di Prodi, precisa che «per ora» il governo guarda semplicemente alla maggioranza. Ormai mancano pochi giorni alla prima prova. Lunedì si riunirà la maggioranza per decidere come presentare in aula alla Camera la manovra-bis, già bocciata in commissione Bilancio a causa dei voti contrari di socialisti e patto Segni. E decideranno anche se chiedere o no la fiducia sul provvedimento. Se l'opposizione limiterà i suoi emendamenti si potrà fare a meno della fiducia, ha assicurato il relatore Sergio Chiamparino. [r. r.] 1 *** * * presidente del Consiglio Romano Prodi
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