Le gag a sfondo bellico
le gag a sfondo bellico le gag a sfondo bellico Come un sortilegio d'effetto tragicomico UN REPERTORIO DI FIGURACCE E ROMA la nave non va, la nave s'è arenata nei bassi fondali, stavolta, con il che prenotandosi una segnalazione a lettere d'oro nel vasto repertorio italiano delle figuracce militari, naturalmente a sfondo simbolico e anche un po' comico. Per restare alle imbarcazioni da guerra, in effetti, finora c'era stata la nave carica di bersaglieri che non riesce a sbarcarli in Libano, per via di un «portellone» drammaticamente bloccato. E quindi c'era stata - sempre nella stessa missione del 1982 - la nave «Grado» che, salutata con i dovuti onori e anche con i giornalisti a bordo, va in avaria in mezzo al mare, e allora chiama i tecnici, e falli venire, e tutti qui a polemizzare o a ridere, insomma tutte le cose che non dovrebbero succedere e invece succedono. Quasi sempre comunque succedono, ormai anche al presidente del Consiglio che l'altro giorno, per dire, non poteva salire sull'elicottero preposto perché rotto. «Il bello della diretta» si è giustificato un ineffabile generale, di mattina presto, all'aeroporto di Brindisi. Appunto: sono cose che capitano. Il problema, semmai, è che qui in Italia capitano con una tale costante regolarità, con una tale anche fantasiosa e indomita naturalezza da consigliare di prenderle con rassegnazione, ormai consapevoli che su ogni sforzo bellico, su ogni spedizione, su ogni partenza, su ogni anche minima missione che abbia a che fare con le armi grava un sortilegio d'inesorabile effetto tragicomico. Non si sa bene se esserne fieri o disperati. Mai, c'è da dire, la figuraccia dipende dai soldati, che anzi di solito si comportano bene. Alti gradi e responsabili politici, di solito vogliosi di comparire meglio di quelli che sono, sembrano meno innocenti. Solo in Italia, viene da dire, si manda nel Golfo un ammiraglio pacifista che nemmeno arrivato si sfoga con Famiglia Cristiana (Buracchia). Solo qui si può definire «follia» la permanenza di soldati in Libano facendo il bagno in piscina con i giornalisti (De Mita). 0 si fa sfilare un caprone in elmetto in camionetta (ad Aviano). Animali, dunque, avarie, portelloni, incagliamenti, presidenti che strenuamente vogliono sapere «chi-comanda-in-caso-diguerra» e generali che si candidano a fare i sindaci. Piloti-eroi che come Gocciolone si vendono le foto del matrimonio e ministri come Prandini che suggeriscono di installare mitragliatrici sui mercantili. Difficile dire che cosa c'è alla base di tante auto-beffe, gag soldatesche e disfatte d'immagine. Fra i precedenti imbarazzanti la missione in Libano con la «Grado» ferma in mezzo al mare
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