OTTETTO SLOVENO di A. Fe.

OTTETTO SLOVENO OTTETTO SLOVENO Cori slavi martedì 22 per la Stefano Tempia ^ARRIVO a Torino del- * l'Ottetto vocale slove ^ARRIVO a Torino delL* l'Ottetto vocale sloveno, su invito dell'Accademia Stefano Tempia (Auditorium Rai, martedì 22 aprile, ore 21), offre un'occasione di ascolto inconsueta e preziosa: perché la struttura atipica del complesso -. diretto da Anton Manut e costituito da otto voci maschili distinte in tenori primi (Vladimir Cadez e Andrej Ropas), tenori secondi (Joze Banic e Janez Trilor), baritoni (Zdravko Perger e Joze Vidic) e bassi (Matej Voje e Juraj Pajanovic) - permette la frequentazione di un repertorio poco eseguito oppure il ricorso a trascrizioni preparate per l'occasione. Apre la serata una splendida pagina sacra di Charles Gounod conosciuta soprattutto dal pubblico specialistico, la «Deuxième Messe pour les Sociétes Chorales»: composta nel 1845 con il titolo di «Messe Breve et salut», andò incontro a successivi rimaneggiamenti finché, nel 1870, fu riscritta per tre voci uguali. La grandiosa composizione, pur essendo un lavoro giovanile, contiene ben delineati in sé i migliori elementi della più matura produzione sacra di Gounod, come l'acceso misticismo e l'attenzione per la monodia gregoriana. Dell'«Ave Verum» di Mozart - la seconda pagina in programma - viene offerta una versione per sole voci maschili, al posto di quella per soprani, contralti, tenori e bassi. E' però forse nella seconda parte del concerto che l'Ottetto fornisce la prova più specifica e pertinente, presentando una vera e propria antologia del canto corale slavo: le melodie, liturgiche o popolari sono firmate da compositori più o meno famosi - su tutti troneggia il nome di Rachmaninov - e provengono dalla Russia, dalla Slovenia e dalla Serbia. In conclusione, l'italianissima «Montanara» e il canadese «Vive l'amour». L'ingresso costa 15 mila lire; informazioni presso l'Accademia (tel. 521.42.66). [a. fe.]

Luoghi citati: Russia, Serbia, Slovenia, Torino