Sessanta chilometri di autostrada sottoterra? di Piero Bianucci

Sessanta chilometri di autostrada sottoterra? Sessanta chilometri di autostrada sottoterra? In molti Paesi del mondo sono già numerosi i concreti esempi di infrastrutture ipogee CW E' un progetto che a prima vista appare fantascientifico: costruire il raddoppio dell'autostrada Milano-Brescia (ormai sovraffollata) tutto sottoterra, in una galleria di 60 chilometri. In realtà si tratta di un'idea ormai molto concreta, da tempo all'esame dei tecnici e degli enti pubblici locali. Negli ultini anni la tecniche di scavo e di costruzione nel sottosuolo hanno fatto passi giganteschi divenendo economicamente convenienti per un ventaglio sempre più ampio di applicazioni. Gli esempi vengono in prevalenza dalla Norvegia, paese che ha accumulato una vasta esperienza in questo campo da quando, nel 1912, è cominciato lo scavo per la metropolitana di Oslo. Il più noto è rappresentato dalla «caverna» di Lillehammer dove per le Olimpiadi invernali del '94 è stato allestito un palazzo del ghiaccio lungo 91 metri, largo 61 e alto 25 da 6000 spettatori. Ma altre opere notevoli sono ormai sparse in tutto il paese, cone il doppio tunnel stradale di 1800 metri e sei corsie che percorre sottoterra e sott'acqua l'intero fronte a mare della capitale, o come le gallerie di Aalesund e Vigra che collegano tre isole norvegesi con una strada a 140 metri sotto il mare. Con i loro otto chilometri complessivi sono i più lunghi tunnel del genere mai costruiti al mondo, ma saranno surclassati quando sarà completato il tunnel autostradale fra Auerland e Laerdal, 24,5 chilometri, che sta per iniziare. Sono tutte opere realizzate dal gruppo industriale Nocom, che ha ormai accumulato in questo campo un ampio know-how. Oslo ha ben 10 chilometri di strade sotterranee che collegano la città alla periferia; il vantaggio è quello di eliminare dal centro le auto e il relativo inquina- Tra l'altro verrebbe eliminato alla radice il problema nebbia mento; ma la Norvegia ha ormai imparato a mettere sottoterra molte altre cose: per esempio gli inceneritori che in superficie incontrano l'opposizione delle comunità locali, gli impianti di depurazione delle acque reflue, quelli di trattamento delle acque potabili, magazzini alimentari, parcheggi, cinema, supermercati. Costruzioni sotterranee o sottomarine esistono in molti paesi europei, in Usa, in Canada. In Svizzera è allo studio una rete ferroviaria che dovrebbe correre interamente nel sottosuolo. A proporre la Milano-Brescia in sotterranea è il gruppo Nocom attraverso lo studio Eko di Padova dell'architetto Fernando De Simone. I vantaggi della soluzione in galleria, secondo i proponenti, sono molteplici: non ci sono problemi di esproprio perché il sottosuolo è libero da vincoli di proprietà, il tracciato può essere disegnato senza preoccuparsi di costruzioni preesistenti, viene eliminato alla radice il problema nebbia che nella zona è molto grave; d'altra parte la tecnologia messa a punto dalla Nocom consente l'eliminazione dei gas di scarico delle auto con una combinazione di filtri elettrostatici, camini di ventilazione e brevi tratti a cielo aperto intercalati ai più lunghi tratti in galleria. Secondo i tecnici della Nocom in Italia la tecnologia delle costruzioni sotterranee potrebbe contribuire a risolvere un gran numero di problemi: la città di Como, per esempio, sta co¬ struendo in caverna la nuova centrale di potabilizzazione dell'acquedotto; in Liguria, regione poverissima di spazi pianeggianti, sono in corso studi per collocare in caverna, depuratori, inceneritori e grandi serbatoi di acqua prelevata durante la stagione delle piogge per utilizzarla in estate. Chi visita Genova non può non recriminare per l'oscena sopraelevata che ammazza la parte più suggestiva della città e la taglia fuori dal suo porto, cosa tanto più irritante oggi che l'antico bacino sta ridiventando un punto di attrazione formidabile con l'Acquario, le frequenti mostre ai restaurati «Magazzini del cotone» e tante altre iniziative. La città, ovviamente non potrebbe fare a meno di una strada di scorrimento veloce. Perché, dunque, non pensare seriamente a un tunnel sotto il porto? Vittorio Ravizza Psicologia del profondo VAMPIRI, mostri, esseri alieni e inquietanti presenze fantastiche abitano da sempre la nostra mente: pittura, narrativa e cinema ne traboccano. Queste entità e le storie «horror» in cui spesso si esprimono, sono ricche di significati per lo psicoanalista. Aldo Carotenuto in questo suo ultimo libro, che esce direttamente in edizione economica, si avventura nella loro analisi, ricordandoci che la «psicologia del profondo» deve occuparsi non soltanto della patologia mentale, ma anche - e primariamente - di tutta la vita psichica nel suo insieme. Una vita psichica che comprende, ovviamente, anche la «normalità», i processi mentali quotidiani, la creatività artistica e la fruizione dei suoi prodotti. Massimo studioso in Italia del pensiero di Jung, Carotenuto insegna psicologia della personalità all'Università di Roma ed è autore di decine di saggi, molti dei quali tradotti all'estero (persino in giapponese). Aldo Carotenuto: «Il fascino discreto dell'orrore», Bompiani, 380 pagine, 16 mila lire La cometa Hale-Bopp sta attraversando il nostro cielo ed ecco che arriva puntualissimo un rigoroso libro sulle comete, utile antidoto a tante approssimazioni che in queste settimane si leggono sui giornali. Dalla «nube di Oort», dove le comete si affollano a miliardi, alle future missioni spaziali per studiarle da vicino, Rigutti tratta ogni aspetto riguardante questi popolari corpi celesti con grande chiarezza divulgativa. Mario Rlguttl: «Comete, meteoriti e stelle cadenti», Giunti, 214 pagine, 28 mila lire Le fasi evolutive che portano all'Homo sapiens costituiscono uno dei capitoli più controversi della ricerca scientifica. Ma la scarsità di reperti fossili negli ultimi tempi ha trovato una compensazione nei progressi degli studi genetici e si può quindi sperare in conclusioni che vedano più concorde la comunità dei paleoantropologi. Il libro di Lewis è esemplare nell'equilibrio con cui cerca di fare il punto sulle attuali conoscenze. Un ampio capitolo riguarda il Dna dei mitocondri, che si trasmette solo per via materna (teoria di Eva nera); un altro affronta il tema dello sviluppo del linguaggio in relazione alle origini dell'uomo moderno. Roger Lewis: «Le origini dell'uomo moderno», Zanichelli, 200 pagine, 39 mila lire La scienza può offrire molti spunti alla narrativa. E la narrativa può mettere a disposizione della scienza un'arte e una tecnica della comunicazione che mancano al saggio scientifico diretto agli specialisti. Eppure scienza e narrativa raramente incrociano le loro strade. Quando succede, lo si deve al fatto che l'una e l'altra convivono in un intellettuale completo, dalla cultura non dimezzata come quella che affligge umanisti e scienziati «puri». Celli, entomologo di fama, docente all'Università di Bologna e divulgatore televisivo di successo, è una di queste eccezioni. Il suo ultimo libro illustra le due facce della medaglia: come si possa usare uno stile narrativo per spiegare la scienza e come la scienza dia materia al narratore. Da segnalare il micro-giallo entomologico «Come fu ucciso Umberto Eco». Giorgio Celli: «La scienza e I fantasmi», Aspasia, 139 pagine, 20 mila lire Raccolti in un «Almanacco '97», una ventina di saggi dedicati agli aspetti più vari della salute mentale: ipocondria, paranoia, pedofilia, tossicodipendenza, aspetti sociali ed economici dell'assistenza psichiatrica. Fasolo e Cappeliarl: «Pslchia tria di territorio», La Garangola, 240 pagine, 25 mila lire Questi atti dell'importante convegno di bioastronomia svoltosi a Capri nel luglio scorso per iniziativa di Cristiano Batalli Cosmovici rappresentano una autorevole sintesi di tutte le ri cerche in corso per individuare forme di vita non terrestri. Autori vari: «Astronomica! and Blochemlcal Orlgins and the Search for Life In the Unlver se», Editrice Compositori, Bo logna, 814 pagine, s.l.p. Piero Bianucci