Un giro del mondo rosso Ferrari di Michele Fenu

Un giro del mondo rosso Ferrari La F355 World Tour è partita il 18 marzo da New York e vi farà ritorno dopo tre mesi Un giro del mondo rosso Ferrari Staffetta tra giornalisti e piloti su un sogno a 4 ruote TORINO. Tutte le Ferrari sono speciali, ma questa che ci aspetta al Gran San Bernardo, al confine tra Svizzera e Italia, è specialissima: è la F355 World Tour, ovvero la berlinetta che sta compiendo il giro del mondo. E' partita il 18 marzo da New York e a New York farà ritorno in giugno dopo tre mesi e aver toccato i cinque continenti. Un viaggio straordinario, dagli Usa al Canada, poi l'Europa, quindi la Turchia e il Medio Oriente, il Sud Africa, l'Australia, i Paesi del Pacifico, la Cina, il Giappone, infine il Sudamerica e ancora gli Usa. «La bambina è in gran forma», mi dicono quelli della Ferrari su al Passo. La ((bambina» è, naturalmente, in abito rosso, targa della California (3 ULR 824), sulle fiancate sono riprodotte le bandiere dei Paesi lungo l'itinerario. Al volante si alternano, via via, in una sorta di staffetta, giornalisti-piloti. Ha percorso, quando la ricevo, oltre 12 mila chilometri. Dovrà affrontarne altri 18 mila. E' perfetta, giusto un po' di polvere che regala un tocco di «avventura» all'aggressivo design della Pininfarina. Ha già vissuto momenti di tensione, come due tempeste di neve, una tra New York e Toronto e l'altra a Praga, sportivi (ha girato nei circuiti di Goodwood e del Nuerburgring), mondani (ospite al Castello di Windsor e, a Vienna, reginetta della festa per i 35 anni di attività dell'importatore austriaco). Quasi una sintesi della sua personalità, capace di regalare grandi emozioni ma anche classe, piacevolezza e facilità di guida, robustezza e affidabilità. «Nessun problema, finora» dicono toccando ferro gli uomini Ferrari. L'unico spavento l'ha procurato un albergatore di Montpellier, in Francia, versando per scherzo una latta d'olio sotto il motore. Il giornalista che aveva in carico la macchina ha rischiato l'infarto. Scendo con prudenza dal San Bernardo verso Torino, poi comin¬ cio a tirare. Un giocattolo, una gioia per chi ama l'auto: il motore (un V8 di 3500 ce e 380 Cv) canta soavemente, regala accelerazioni fulminee e morbide riprese. Potrei sfiorare i 300 l'ora, ma evito, per ovvi motivi. Interno in cuoio, comfort impeccabile, il piacere di un cambio che fa parte del mito, con il selettore nella griglia di metallo che è un vanto di Maranello. Una vettura che interpreta la leggenda Ferrari nello spirito dei tempi, come desidera il presidente, Luca Montezemolo. Non sono molte, per usare un eufemismo, le vetture sportive che possono affrontare senza affanno un giro del mondo così, viaggiando in condizioni climatiche e stradali diversissime e impegnative. Ma questo è anche il segno della competitività Ferrari e dei progressi compiuti dalla Casa modenese, che sta per festeggiare il cinquantenario. «I love Ferrari» leggo sul libro di bordo, un'agenda in pelle dove i partecipanti al tour scrivo- no dediche come a un'innamorata. A Torino, raggiunta troppo presto, una puntata a «La Stampa». Il direttore, Carlo Rossella, piglia il volante per un giro in centro. Via Roma, Piazza San Carlo. Pure lui mi pare un po' intimidito, all'inizio, poi si scioglie. «Com'è dolce e piacevole - dice - si guida in modo facilissimo anche in città». Mettiamo le nostre firme sul libro di bordo e sulle fiancate della vettura, in corrispondenza della bandierina italiana. E ci sentiamo con la co¬ scienza tranquilla: ridiamo l'auto in condizioni perfette. La F355 costa oltre 200 milioni, ma questa ha un valore davvero particolare. Ieri sera piccola festa al Castello di Stupinigi con clienti e appassionati radunati dalla concessionaria Forza, oggi trasferimento a Milano, mercoledì a Maranello, quindi a Roma e a Brindisi per imbarcarsi verso la Grecia. Un test da campioni: buon viaggio. Michele Fenu La Ferrari F355 del giro del mondo in sosta a piazza San Carlo, il cuore di Torino

Persone citate: Carlo Rossella, Ferrari Staffetta, Luca Montezemolo, Pininfarina, Windsor