«No, a maggio andrà ancora meglio»
«No, a maggio andrà ancora meglio» «No, a maggio andrà ancora meglio» L'economista Baldassarre una svolta epocale ROMA. A maggio ancora meglio. E' fiducioso l'economista Mario Baldassarre l'inflazione per lui può scendere ancora. Professor Baldassarri, cosa accade all'economia italiana? «Finalmente l'inflazione è scesa sotto il 2%: è un aggiustamento epocale. Siamo tornati agli Anni Sessanta, ma con qualche anno di ritardo rispetto al resto dell'Europa. Comunque ora siamo all'inflazione zero». E' un fenomeno consolidato? «L'aumento dei prezzi al consumo stimato per aprile è pari all'I,7-1,8% annuo. I prezzi all'ingrosso a febbraio sono saliti solo dello 0,5% e quelli alla produzione dello 0,8. Quindi per i prossimi mesi dobbiamo aspettarci ondate ancora più piccole per l'indice del carovita». Cosa prevede? «A maggio l'inflazione potrebbe scendere all'1,5%». Professore, non è un troppo ottimista? «Direi che è una previsione ragionevole. Del resto sia la distribuzione che l'industria, come ci dicono i dati sui prezzi all'ingrosso e alla produzione, stanno comprendendo che i tempi sono cambiati». Perché? «La distribuzione e l'industria si rendono conto che quando il cambio è stabile non si può giocare sulla spirale cesti-prezzi. Quindi si guarda all'efficienza, all'organizzazione, alle tecnologie, al controllo del costo del lavoro». Tutto bene allora? «Deve essere chiaro che è finito solo il primo tempo della partita. Abbattere l'inflazione quando c'è depressione è abbastanza semplice. Più difficile è riuscirci con la ripresa». E' questa la vera scommessa? «Esattamente. La scommessa è restare sotto al 2% con l'economia che cresce al 3% o più assorbendo la disoccupazione. Purtroppo oggi la crescita è sotto ì'1% e la disoccupazione sopra il 12. Un problema questo che vale per tutta l'Europa». Cosa fare allora, a suo avviso? «Per vincere la finale della coppa dei campioni, bisogna mantenere l'inflazione sotto il 2%. Innanzitutto deve essere assicurata stabilità alla lira. Non bisogna aggiungere nulla ai contratti collettivi di lavoro». Secondo lei andrebbero bloccati gli integrativi aziendali? «Diciamolo in termini positivi: bisogna puntare ad aumentare l'occupazione piuttosto che i salari degli occupati. Poi si deve soprattutto rimettere a posto il buco ne¬ ro dell'economia italiana e cioè la finanza pubblica. La scommessa si vince o si perde nelle prossime settimane». In che modo? «Dobbiamo convincere i mercati che l'Italia è capace di mantenere l'inflazione bassa in modo strutturale, che è vicina al 3% nel rapporto tra deficit e prodotto intero ed è in grado di mantenersi a questo livello». Si può abbassare il tasso di sconto? «La Banca d'Italia deve muoversi ex post: deve cioè agire ratificando le convinzioni acquisite dai mercati. Ecco perché il governatore Fazio è prudente ed è giusto che lo sia». E governo e Parlamento? «Devono agire ex ante: devono convincere i mercati che le novità positive sono durature». Ir. ipp.]
Persone citate: Mario Baldassarre, Professor Baldassarri
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