«La gente non spende, ha paura» di Roberto Ippolito
«La gente non spende, ha paura» «La gente non spende, ha paura» 7/ sociologo Fara: aria di crisi e pochi soldi PRO E CONTRO LA «GELATA» ROMA ON ci resta che piangere. Per il sociologo Gianmaria Fara il calo dell'inflazione è una brutta notizia. Ma come è possibile, professore. In Italia scompare il carovita e lei vede nero? «Io dico che il calo registrato dall'inflazione non può essere considerato virtuoso». I dati forniti ieri dal nostro Istituto di statistica non testimoniano un cambiamento dei comportamenti? «I dati dell'Istat rivelano un cambiamento dei comportamenti che è intervenuto soltanto per necessità. L'inflazione in Italia non aumenta semplicemente perchè si riducono i consumi». Quindi la verità e la novità, secondo lei, sono tutte qui? «La riduzione avvenuta nei consumi in questo ultimo periodo non è la conseguenza di una scelta intelligente o della vocazione per il risparmio degli italiani. Il fenomeno è, invece, influenzato dalla crisi economica e dalla mancanza di liquidità». Professor Fara, riconosce però che anche le aziende hanno cambiato condotta, spingendo la concorrenza sui prezzi? «Le aziende tenderanno ancora a ridurre i prezzi. Devono evitare il rischio che i magazzini restino pieni. Anche loro pertanto agiscono perchè sono condizionate da uno stato di necessità» . E' così sicuro di questa sua affermazione? «C'è una logica elementare, cioè la regola della domanda e dell'offerta. Se la domanda è alta, i prezzi la seguono salendo a loro volta. Quando la domanda è bassa i prezzi tendono a calare. Ripeto: una logica elementare». Insomma, lei - come sociologo - non giudica positivamente la discesa dell'inflazione? «La discesa dell'inflazione non è positiva dal momento che è dettata soltanto dalla necessità». Ma allora nelle abitudini degli italiani non sarebbe davvero cambiato nulla? «Io non sono un economista. Ma ho il termometro della situazione come so¬ ciologo, come studioso della società. Oggi la gente non spende perchè non vuole». E secondo lei non può nemmeno farlo? «Proprio così: attualmente non dispone di risorse. Tra pressione fiscale, tasse, controtasse, balzelli, è in grave difficoltà. Alle fami¬ glie rimane quindi ben poco da poter spendere». Insomma, lei presenta un quadro estremamente cupo della situazione del Paese: è davvero così? «La gente ha davvero paura, si sente a rischio, vede intorno a sè tanta instabi¬ lità, troppa incertezza. Tutto questo ha un grande peso sulle scelte...». E, di conseguenza, dice lei, la gente risparmia... «Tende a risparmiare, togliendo al mercato risorse che potrebbero essere impiegate. Questa è la mia let¬ tura». Non crede comunque che, anche in Italia, stia cambiando il modo di spendere? «Certamente, certamente. Si può affermare che c'è maggiore oculatezza nella spesa». Cosa sta accadendo? «Si privilegia la qualità. Ma anche questo a me sembra un altro segnale che è rivelatore dell incertezza oggi dominante». E non un segnale di maturità? «Più che di maturità io parlerei di una condizione di disagio». Ma, secondo lei, l'opinione pubblica è convinta che l'inflazione scenda davvero così tanto, come documenterebbero i primi dati statistici in arrivo dalle città campione? «La gente sicuramente si rende conto del calo dell'inflazione. Le famiglie per prime sono consapevoli della nuova realtà, ma sono anche consapevoli del fatto che non c'è nulla di virtuoso». Roberto Ippolito «Le aziende tenderanno a ridurre i prezzi per evitare che i magazzini restino pieni» A sinistra Ciampi con Fazio Qui sotto il premier Prodi
Persone citate: Ciampi, Fara, Gianmaria Fara, Prodi, Professor Fara
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