La Malfa: io sto con Scalfaro di Maria Grazia Bruzzone

La Malfa: io sto con Scalfaro La Malfa: io sto con Scalfaro «Ci ha detto: riforme o nuovo governo» ROMA. Onorevole La Malfa, ha sentito cosa ha detto il presidente Scalfaro in Germania? La riforme dello Stato sociale va fatta subito... «Ho sentito e lo condivido in pieno. In tutte le sue implicazioni». Quali implicazioni? «Da una parte è un invito ad affrontare senza indugi il tema della riforma del Welfare. Dall'altra mi è parso un implicito avviso a non considerare che eventuali elezioni anticipate possano risolvere il problema». Sia più esplicito, per favore. «Mi pare che il Presidente, dichiarando con forza che quel terna va affrontato a tutti i costi, voglia dire: "Questo governo provi ad affrontare il tema delle pensioni. Se poi non ci riesce, se ne fa un altro"». Un altro governo? «Certo, perché indire elezioni anticipate significherebbe rinunciare all'Europa. Il proble¬ ma, dunque, è vedere se questo governo ce la fa a portarci in Europa». E lei cosa ne pensa? «Il punto ormai non è evitare di essere esclusi dall'Europa, ma come rientrarci dopo esserne stati esclusi». Perché, dà per scontato che ormai siamo fuori? «Su questo non ho dubbi. Dopo la manovra del governo tutta fatta di rinvìi e finti tagli, la valutazione dei Paesi europei è proprio questa». Perfino la Germania, però, incontra enormi difficoltà nel far quadrare i conti... «Ma vuol mettere! Se decidono di quadrare i conti loro, non ci mettono molto». Noi invece non abbiamo speranze. «E' il governo Prodi che non ce la fa più, lo ha ben scritto Sergio Romano sulla Stampa. Prendiamone atto e passiamo oltre». Cioè molliamo Rifondazione: è questo il senso? «Non dico questo. Per me lo schieramento che ha vinto le elezioni deve cercare di governare. Non si tratta di pensare a una nuova maggioranza. Prodi però ha commesso un errore molto grave un anno fa, quando ha dato vita a un governo senza aver studiato a tavolino il modo di rendere compatibili di due programmi diversi come quelli dell'Ulivo e di Rifondazione». Perché lo ha fatto? «Pensava che la comune battaglia elettorale fosse una ga- ranzia. Ma se Rifondazione sostiene che non si debba privatizzare nulla, che non sia necessario andare in Europa, che non vada rivisto lo Stato sociale...». ... Allora, dice lei, si molla Rifondazione. Per questo Bertinotti se la prende con Scalfaro? «Infatti. La mia tesi è che a questo punto bisogna ricominciare dall'anno scorso. Ci vuole un presidente del Consiglio che, a nome dell'Ulivo, vada a un tavolo con Rifondazione e dica: io costituisco un governo con questi punti programmatici, questa riforma pensionistica, queste privatizzazioni. Poche cose chiare». Può essere lo stesso Prodi? «Al limite, sì. Ma con un nuovo incarico, legato a un preciso programma col quale andare a un confronto con Rifondazione. Per dire secco: "Se ve la sentite si va avanti, se non ve la sentite, amici come prima, noi cercheremo o una maggioranza diversa, o una maggioranza variabile"». Un nuovo incarico è proprio necessario? Non basterebbe una verifica? «A mio avviso l'Europa può prendere in considerazione un colpo di reni dell'Italia solo se la rottura della continuità sarà molto evidente. E non credo che il governo sia in condizioni di fare fra quindici giorni quel che non ha fatto finora». Maria Grazia Bruzzone «Macché elezioni anticipate. Basta un nuovo premier che, per l'Ulivo, tratti con Rifondazione» Giorgio La Malfa

Persone citate: Bertinotti, Giorgio La Malfa, La Malfa, Prodi, Scalfaro, Sergio Romano

Luoghi citati: Europa, Germania, Italia, Roma