Bertinotti; «Così si confondono i ruoli » di Fabio Poletti

Bertinotti; «Così si confondono i ruoli » Bertinotti; «Così si confondono i ruoli » «Il Colle non ha autorità politica per intervenire» IL LEADER DEI NEOCOMUNISTI OMILANO NOREVOLE Bertinotti, il presidente Scaltrirò dice che ci vogliono rito* ine strutturali dello Stato sociale. Replica? «ui.'llo Stato sociale devono parlare la maggioranza e il gov'ci no». Non il Presidente della Repubblica? <Credo che il Presidente abbia i autorità etica per intervenire sui grandi temi del Paese. Ma non ha l'autorità politica che iene soltanto dal mandato, quello che gli elettori danno a in deve governare. Sarebbe singolare se Scalfaro intervenisse dal punto di vista pro£1 ammatico». Perché? i programmi li votano gli eletto] i e li fanno la maggioranza e il governo. Ci vuole un elemento di distinzione dei ruoli». E' un invito al silenzio per Scalfaro? Non mi permetterei mai di zittire il Presidente, ma se c'è qualcosa di molto importante che deve dire al Paese, scriva un messaggio alle Camere». Ne la una questione di forma? iNon solo. Sullo Stato sociale a può discutere ma senza aveprima l'idea, che sia necessario comunque arrivare a dei Lagli. Lo Stato sociale può essei riformato, ma non ha bisogno di nessun suggerimento da parte di nessuno per essere ridimensionato». Sta parlando anche del governo Prodi, vero? La maggioranza si deve cinentare sullo Stato sociale. Se c'è un'idea comune, è giusto . in' la maggioranza continui, sì ilo che crolli». Lancia l'ultimatum al governo? jMon faccio questa battaglia pei vedere se sta in piedi il governo, ma credo che la questione dello Stato sociale sia uno degli elementi fondameni ili di una civiltà, della vita di un Paese e della vita di ognuno di noi. In Europa si discute da tempo di Stato sociale, è uno degli argomenti di maggiore polemica anche in altre capitali. Adesso l'argomento ò precipitato pure in Italia». All'interno della maggioranza però le posizioni non sono così vicine. E allora, come si fa? «All'interno della maggioranza ci sono delle distanze su cosa salvare e cosa ignorare dello Stato sociale. Ma c'è un discrimine tra questa maggioranza uscita dal voto del 21 aprile dell'anno scorso e le destre, che vogliono semplicemente l'abbattimento dello Stato sociale». In Italia c'è solo Rifondazione che dice no ai tagli. Giusto? «Non è vero. C'è uno schieramento molto vasto. C'è Rifondazione, c'è una parte del pds, almeno stando ai documenti che scrivono. C'è il sindacato e poi, nel Paese, questo discorso è assolutamente maggioritario». Ne è convinto? «Le pensioni di anzianità sono ima conquista eh civiltà di persone che hanno iniziato a lavorare a 14, 15 anni. E poi per 35 anni sono state in fabbrica. Chi dice che bisogna abolire le pensioni di anzianità, dovrebbe fare qualche anno in una fabbrica siderurgica». Però sono in molti, numeri alla mano, a dire che i conti pubblici sono a rischio. Anche il presidente Scalfaro chiede che si intervenga subito, prima che succeda il peggio. «I conti che conosco io non danno questi risultati». Si spieghi meglio. «Prendiamo il caso dell'Inps. Ha qualche difficoltà perché c'è una commistione fra previ¬ denza e assistenza. Le due cose vanno separate, ma l'ammanco di 40 mila miliardi che c'è, è solo perché in questi anni c'è stata una grandissima evasione contributiva». Un anno fa, lo ha ricordato anche lei, gli elettori hanno deciso per l'Ulivo. Stando a quanto ha detto sullo Stato sociale, polemiche e divisioni all'interno del governo continuano. Qual è, allora, lo stato di salute del governo Prodi? «Se fosse una gara ciclistica, si potrebbe parlare di tappe di avvicinamento, giorno dopo giorno, in vista della tappa decisiva». Che porta a quale traguardo? «La tappa decisiva che ci aspetta è quella della riforma dello Stato sociale. Col voto del 21 aprile c'è stata una tappa di avvicinamento che ha consentito, per fortuna, di tenere fuori da Palazzo Chigi, sia Berlusconi che Fini. Questo ci ha consentito di attuare una politica di risanamento dello Stato che è stata anche molto energica. Ad esempio per la prima volta, dopo tanti anni, si è risparmiato su pensioni e sanità e non sto pensando a tagli». Quindi la corsa continua. «Continua il cammino di avvicinamento che ha un punto in cui si dovrà decidere che strade prenda il governo. Questo punto, è sotto gli occhi di tutti, è la riforma dello Stato sociale». E poi? «E poi si dovrà rimettere in discussione, in modo non specialistico, la questione dell'organizzazione del lavoro. Per noi è uno dei prossimi ordini del giorno». Fabio Poletti

Persone citate: Berlusconi, Bertinotti, Scalfaro

Luoghi citati: Europa, Italia