Dall'Assolombarda al San Paolo giochi ancora aperti

Dall'Assolombarda al San Paolo giochi ancora aperti NOMI E GLI AFFARI Dall'Assolombarda al San Paolo giochi ancora aperti Piazza Affari ci scommette da giorni, oggi sapremo se ha avuto buon naso. Dai comuni arrivano ì dati sull'inflazione di aprile, se cala ci sarà spazio per un'altra lima tina ai tassi. La concederà presto il governatore Antonio Fazio, magari come regalino di compleanno al presidente del Consiglio Romano Prodi che spegne, sempre oggi, la prima candelina del voto che lo ha portato al governo? Al ritocco sembra credere perfino il cautissimo direttore generale di Confindustria, Innocenzo Cipolletta. Mentre tra gli operatori la scommessa, ormai, è sull'entità del taglio: sarà di mezzo punto o di tre quarti di punto? Le uniche che non pre mono per il ribasso sono le banche, già alle prese con K» il malditesta Innocenzo dei tagli al- Cipolletta l'occupazione, Tancredi Bianchi ultima croce del presidente dell'Abi Tancredi Bianchi. Il ridursi della forbice non fa bene ai loro bilanci. I banchieri, tuttavia, non possono lamentarsi a voce alta. Salvo casi particolari, stanno presentando in queste settimane conti in ordine. Dopo gli anni in rosso dovuti anche ai crediti concessi alla strana coppia Giancarlo Parretti-Florio Fiorini, è tornata al pareggio perfino la Popolare di Novara. Grazie alla cura dei due amministratori Luigi Capuano e Alberto Costantini. L'assemblea della Novara ha offerto il destro al presidente Siro Lombardini di ritessere gli elogi della formula cooperativa che avebbe consentito all'istituto di essere, oggi, una public company. La formula non ha invece portato fortuna al presidente della Popolare di Milano Francesco Cesarini, sconfitto proprio dai dipendentisoci che gli hanno preferito Paolo Bassi. Ed è una curiosa coincidenza che anche il neo presidente Bassi, mentre attendeva sabato il risultato delle votazioni, abbia tenuto a sottolineare la sua passione per le public company. Di cui si è detto un antesignano profeta come consigliere, ascoltato, della Montedison di Mario Schimberni. Chi ha vinto, invece, al San Paolo di Torino? Il presidente Gianni Zandano che ha portato nel nocciolo duro il Montepaschi inviso agli altri partner? O la Fondazione che è riuscita a difendere le posizioni dell'Imi e del suo presidente Luigi Arcuti il quale, per contro, ha te- Giancarlo Parretti Siro Lombardini nuto Cariplo fuori dal San Paolo? Sia il presidente della Fondazione Gianni Merlini che Zandano buttano acqua sul fuoco: non c'è mai stato duello. Ma le curiosità e le illazioni, nel pettegolissimo club delle banche, continuano a correre sul filo di telefoni roventi. Il futuro forse farà chiarezza e il primo banco di prova sarà la scelta del nuovo amministratore delegato. Poltrona sulla quale Zandano vuole far salire il direttore generale Luigi Maranzana, mentre Arcuti vorrebbe mettere Vittorio Serafino. E' possibile che i due si elidano a vicenda. In Assolombarda si allungano i tempi per la scelta del successore di Ennio Presutti, che passerà alla presidenza di Federlombarda. Tattica attendista per capire come va il voto dei milanesi? Niente affatto. La cosa è tutta interna al clan delle imprese. Sarebbe venuto semplicemente a mancare a Benito Benedilli, presidente di Federchimica, il sostegno esclusivo di uno dei grandi elettori. Per cui avrebbe riguadagnato posizioni il concorrente Umberto Di Capua, numero uno di Abb Italia. Il semi-pareggio avrebbe quindi consigliato ai tre saggi guidati da Marco Tronchetti Provera un nuovo giro di consultazioni. Sugli umori del parterre lombardo di via Pantano qualcosa potrebbe emergere dopodomani sera quando, in Assolombarda, i candidati sindaci in testa ai sondaggi, Marco Formentini, Mario Aldo Fuma- Schimberni Gianni Zandano galli e Gabriele Albertini risponderanno sui temi caldi della politica cittadina. Se poi Di Capua e Benedilli dovessero essere alla pari, ecco pronto l'outsider: Giorgio Sanpietro, capo di Unilever. Ma il vero colpo di teatro è avvenuto a Brescia dove Pier Luigi Streparava, candidato supersicuro, ha avuto un gradimento risicato del 52% dopo una votazione segreta, chiesta e ottenuta dalle aziende pubbliche entrate recentemente nell'associazione imprenditoriale. Apriti cielo! I tre saggi guidati da Dalla Bona si sono dimessi, Streparava si è detto non più disponibile. Il tutto dopo una bagarre nella quale si è sfiorata la rissa fisica. Chi ha guidato i ribelli? Fonti bresciane vedono dietro questa regia le mani di Mino Martinazzob e di Giuseppe Lucchini, figlio di Luigi. Complice, forse, il presidente uscente Eugenio Bodini. Il disegno finale è chiaro: portare alla presidenza Angelo Rampinelli, avvocato e presidente della Azienda Servizi Municipalizzati. E' il momento delle donne. Mentre a Parigi una conferenza dell'Osce testimonia che, a livello mondiale, nelle piccole e medie industrie le donne sono «la maggior forza di innovazione e di lavoro creativo», la National Foundation for women business owners inserisce tra le 50 prime capitane d'industria Lucia Manzoni, 73 anni, che guida il gruppo omonimo a Calolziocorte (Lecco). Valeria Ennio Sacchi Presutti