Il lavoro, la mia medicina

Nozze blindate in California per la Shields e il campione «Vìvo un momento professionalmente felice: sto girando un film e scrivendo una commedia» avoro/ la mia medicina Gassman: recitare mi fa sentire giovane VITTORIO Gassman è a Parigi. Deve girare un film e abita all'albergo Lutetia. Scende nella hall, di ottimo umore. Dopo un po', mi accorgo che non fuma. Ha smesso di fumare? «Sì, ho smesso perché ho fatto un fioretto a mio figlio Jacopo». E come trascorre le giornate a Parigi? «Tutte uguali. Lavoro di giorno e la sera mangio a Saint-Germains-des-Près». Cosa sta girando? «Un film dal titolo: "Un uomo degno di fiducia" per la televisione francese. E' di Jacques Perrin che ha prodotto due film che ho considerato belli: "Z" e "Il deserto dei tartari"». Come si trova a Parigi? «Bene, come in famiglia. E' una città che conosco benissimo ma non vi abiterei. Da una parte per il clima e dall'altra per i francesi. Devo dire che forse sono ingiusto perché mi amano molto ma non riesco ad avere con loro un'autentica comunicazione. E' più facile sentirsi fratelli con gli spagnoli. I francesi sono distaccati». E noi italiani perché guardiamo alla Francia con ammirazione? «Mica sempre. La Francia difende sempre le sue cose: la gastronomia, gli attori, la moda, insomma tutto quello che la riguarda molto meglio di noi. Gli italiani invece sprecano. Sono sprecatori di talento. Siamo più matti, forse anche più simpatici». E cosa le piace fare a Parigi quando non lavora? «Mah, guardi. Domani viene mia moglie. Penso che andrà a fare commissioni, andremo a teatro, lei mangerà le ostriche, io non posso. In altre epoche venivo a Parigi per lavorare o per inseguire fanciulle». Non le insegue più? «Sono un vecchietto serio, un padre di famiglia molto onorevole». E allora cosa fa, legge? «No. Durante il film, quando ci sono le pause, scrivo una commedia, di cui dico solo che la scrivo per mia figlia Paola e suo marito Ugo Pagliai. Io riprenderò a Roma il 6 ottobre il mio spettacolo "Anima e corpo" che ha avuto parecchio successo». Gassman, lei sembra avere sempre successo... «E' terribile! Ma è così. Sono contento perché sento intorno a me una consolante aria di affetto. Sarà forse anche perché la gente mi rispetta per l'età che ho e forse questo rispetto eccessivo mi fa un po' girare i coglioni. Molti hanno pensato che il mio spettacolo fosse un addio al teatro. E invece programmo le cose di sei mesi in sei mesi ma devo dire che da circa un anno sto bene con la testa e ho voglia di fare molte cose. E' un momento per me professionalmente felice. Vorrei anche scrivere un romanzo ma mi ci vuole un anno di tregua. Bisogna stare tranquilli per scrivere». E lei sa stare tranquillo? «Del tutto spero di no, ma certamente ho imparato ad essere meno frenetico. Faccio delle tournée più brevi e mi prendo anche giorni di riposo». E come si intitola il suo romanzo? «"Il coraggio'". Anche perché il coraggio è la qualità che mi attira di più e di cui è difficile dare una definizione. Ammiro il coraggio paziente, anche quello fisico che io purtroppo non ho. Ho avuto certi exploit nella mia vita, ma non la tenuta. Il coraggio vero ò molto amato dalle donne». Perché? «Perché è una qualità virile. Io sono piaciucchiato, devo dire la verità, nonostante la mia mancanza di coraggio». Ma ha detto prima che si riposa di più, Che cosa fa quando si riposa? «Mah, d'estate ormai mi prendo due mesi di vacanza come da bambino». E dove va? «Un po' di mare a Ischia e poi due viaggetti con mia moglie e poi andrò a trovare mio figlio». Insomma il suo umore va molto meglio? «Sì, devo sorvegliarlo perché non vada troppo meglio. Bisogna stare attenti a non stare benissimo perché potrebbe essere il preludio di una ricaduta». Chi gliel'ha detto questo, il professor Cassano? «No, è un po' che non vedo Cassano. Me lo dico io. Del resto ormai sono così esperto che finisco per dare consigli e prescrivere le medicine agli amici». Ma lei prende il Prozac? «No, faccio una leggera copertura con una medicina più recente, ma non posso dire quale perché non vorrei che gli altri la prendessero senza che la prescriva il medico». Adesso quanti anni ha? «Ne compio 75 il 1° settembre». Le fa impressione? «Sì, a 25 anni ero più fresco. Però mi sento sempre psicologicamente giovane. Dicono che un attore riesca a rimanere bambino fino a 90 anni e se è così io sono un grandissimo attore». Ha un segreto per questa sua longevità? «Mio padre e mia madre mi hanno dato una forte salute. E poi ho avuto fortuna. Certo, non bisogna esagerare, bisogna mangiare bene, fumare poco». Le ha fatto impressione la morte di Mastroianni? «Molto. Il nostro era un rapporto affettuoso, reciproco. Quando siamo stati entrambi male ci siamo sentiti. Non ci vedevamo sovente. Eravamo diversi, ma avevamo in comune il fatto di non prenderci troppo sul serio. Come noi la pensavano anche registi come Monicelli, Risi, o Altman. Insomma, io penso che bisogna fare le cose seriamente ma anche con un po' di gioco». E perché continua a lavorare tanto? «Mi diverte. Se no cosa faccio? Ormai non leggo più tanto, rileggo. E poi lavorare, lo dico sinceramente, mi diverte. Il mestiere mi ha gratificato. Non c'è fatica per me». Ma i soldi per lei sono importanti? «Non ne ho tanti perché sono un pessimo gestore. Ci sono tre fasce economiche: i poveri, e naturalmente è meglio non esserlo, e poi i troppo ricchi che non pensano a null'altro che a essere ricchi, e non li invidio, e poi c'è una fascia mediana in cui siamo tutti più o meno uguali». Lei fa anche il personaggio di Nostradamus in una pubblicità per il San Paolo? «Sì, e credo che sia piaciuto. La gente non si scandalizza e questa pubblicità mi sembra funzionare». Ha progetti tv? «Non c'è tempo per tutto, ma nel '98 vorrei proprio fare qualcosa». E come passa la domenica a Parigi? «Vado a teatro a vedere Fanny Ardant che recita la parte della Callas in un "play" americano». Ma non va in campagna? «No, mai. Il vecchio ha bisogno della città. Io ho una casa in campagna ma non ci vado mai». Alain Elkann a Sono contento perché sento intorno a me una consolante aria di affettò Ma devo stare attento a non ricadere nella depressione^^ H Ammiro molto il coraggio paziente, anche quello fisico che io purtroppo non ho Ho solo avuto exploit isolati j j La scomparsa diMastroianni mi ha impressionato Eravamo diversi, ma avevamo in comune ilfatto di non prenderci troppo sul serio J j Vittorio Gassman Compirà 75 anni il I ° settembre e Vittorio Gassman Compirà 75 anni il I ° settembre