Forse un complice ha beffato il naufrago fantasma

Forse un complice ha beffato il naufrago fantasma Cuneo: resta un mistero anche il nome dell'uomo sepolto in Sardegna al posto di Mariano Aprile Forse un complice ha beffato il naufrago fantasma Un detective delle assicurazioni lo avrebbe convinto a svelare la truffa CUNEO. «Sono a terra. Avvocato, lei mi deve aiutare. Come devo comportarmi per tornare in Italia? E con la giustizia, come andrà a finire?». Da una tappa (ovviamente segreta) del suo viaggio-esilio da finto naufrago, Mariano Aprile, il principe della truffa alle assicurazioni, ha chiamato il suo legale cuneese. L'ha incaricato di chiedere al procuratore della Repubblica, Guido Bissoni, di poter patteggiare e quindi iniziare la terza vita: da skipper, a naufrago a «resuscitato». Quindi rientrare in Italia, mettere a posto la propria posizione con la giustizia e ridurre al massimo la «vendetta» delle assicurazioni, con le quah aveva stipulato 17 polizze. In caso di morte la moglie avrebbe incassato 56 imbardi. Una cifra sufficiente per vivere in Malesya il resto dei propri giorni da mister X, un imprenditore itahano, stufo della vita nevrotica degli affari. Ciri ha fatto saltare il piano? Uno dei complici non soddisfatto delle promesse di ricompensa, non adeguata al rischio di essere beccato? Un parente o un amico che ha scoperto l'inganno? Oppure un detective ingaggiato dalle assicurazioni per capire se quell'Aprile era davvero stato inghiottito dal mare in tempesta di fronte alla Corsica? E poi. che dire del fermo di due amici del cuneese alla frontiera con la Svizzera, sorpesi con mia lettera della moglie indirizzata al naufrago («Ci rivedremo nel '97»: una pura coincidenza? Forse, ma davvero difficile da credere. Oggi alle 15,30 i cuneesi potrebbero vedere in carne e ossa il naufrago improvvisamente tornato in vita. Sicuramente davanti a palazzo di giustizia ci sarà il pellegrinaggio di curiosi, così come è avvenuto ieri di fronte alla sua casa di Caraglio. Guai a perdersi la faccia, magari denutrita e provata, dello skipper che per un soffio (o meglio la soffiata di qualcuno?) non ce l'ha fatta a far credere a tutto il mondo di essere morto nel mare di Corsica. Le curiosità quasi certamente rimarranno insoddisfatte. Le previsioni sono che Aprile non si presenti in aula e al massimo faccia arrivare al magistrato un memoriale con le tappe del giallo e qualche spiegazione di questa clamorosa messinscena. Il giudice, prima di accettare l'istanza di patteggiamento presentata dal legale di Aprile, vuole serie garanzie di collaborazione e non l'ennesimo bluff di mi professionista dell'avventura. E' vero che il falso naufrago è già in Europa, forse in Svizzera, a quattro ore di auto da Cuneo? «Non me lo chieda - liquida l'avvocato (con esperienza da ex ufficiale di complemento dei carabinieri) -, non lo so e comunque non gUelo direi. C'è una trattativa con la Procura. Per poter presentare la richiesta di patteggiamento ho incontrato Aprile, ovviamente al- l'estero. Lo conoscevo già prima del naufragio? Certo. Come non avere avuto a che fare con il titolare di un negozio di hi-fi molto fornito?». Per l'accusa di truffa alle assicurazioni Aprile, visti i imbardi in ballo e quindi 0 danno patrimoniale rilevante, rischia da 1 a 3 anni di carcere. Per questo ha pensato di resuscitare e chiedere lo sconto di pena. Ma a Caraglio, dove Aprile ha lasciato i parenti beffati, oltre a tanti fiori secchi sul balcone, molti sono pronti a scommettere su un nuovo colpo di scena. Magari la risoluzione del giallo su chi c'è veramente in quel loculo in Sardegna, dove qualcuno giura di aver riconosciuto il corpo dell'avventuriero cuneese. 0 - colmo della beffa l'arrivo di Aprile su una «Mercedes» nuova fiammante a sostituire quella scassata che le assicurazioni si sono portate via. Gianpaolo Marro Lui dall'estero lancia l'ultimo Sos: «Aiutatemi a tornare in Italia Sono a terra» Il naufrago «fantasma» Mariano Aprile Oggi è atteso in tribunale a Cuneo

Persone citate: Aprile, Ciri, Gianpaolo Marro Lui, Guido Bissoni, Mariano Aprile